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IL BUON CUORE 381


Sono i cento, che l’umana dignità — rivendicata a libertà da Cristo — oggi pretestano per far guerra a Cristo, alla Chiesa, alla sua religione: per colpire la beneficienza stessa, questo fiore delicato ed umile strappato al cielo da Cristo, coltivato solo solo nelle ajole divine della Chiesa: eppure ciò che asciugò lagrime ieri, e strappò alla disperazione dama gentile e pia, oggi si dice... umiliazione! B. R.

La Marchesa Maria Trotti dei Principi Beigioioso. Giovedì mattina si fecero solenni funerali alla.Marchesa Maria I rotti, partendo il corteo dalla Casa in via Boss’, N. i, per la prepositurale di S. omaso. Innumerevole tu il concorso delle persone intervenute: si può dire che tutta l’alta società milanese fosse presente. Numerose rappresentanze di istituti di beneficenza, con bandiere e stendardi, precedevano il feretro. La Chiesa di S. Tomaso fu trovata angusta a contenere tutta la folla accorsa. Splendide e numerose corone, collocate su apposite carrozze,erano state inviate da diverse parti: spiccava prima fra tutte quella di S. M. la Regina Maroterita, che da molti anni contava la • Marchesa Trotti come sua prediletta dama di onore. Nel corteo formava parte distinta una larga rappresentanza dell’Istituto dei Ciechi, ’e dell’Aslio Infantile, del quale la Marchesa era da molti anni Presidente. Al Cimitero monumentale, Monsignor Luigi Vitali, come Rettore dell’Istituto dei Ciechi e dell’Asilo Infantile lesse le seguenti parole: Un compito solo io voglio riserbarmi nel ricordare la Marchesa Maria Trotti, la cui salma ci sta dinnanzi, le benemerenze ch’ella si era formate riguardo all’Asilo Infantile dei Ciechi. Succeduta come Presidente del Comitato promotore alla Contessa Amalia Sola, che può considerarsi come la chioccia che fecondò colle sue ali i piccoli bambini appena raccolti nel primitivo loro piccolo nido, ella completò ed accrebbe l’opera della Contessa, colla sua potente iniziativa e l’influenza della sua persona, così ben caratterizzate nella frase di chi l’aveva preceduta: alla Marchesa Trotti nessuno può dire di no. E tutti sentivano questa sua superiorità, ed erano lieti di sentirla, orgogliosi di sapersi da lei inspirate e guidate. C’era un momento in cui l’opera della Marchesa maggiormente si accentuava, nella biennale ricorrenza della fiera di dicembre: ella lavorava, faceva lavorare, incitava a lavorare: nessuno si meravigliava nel constatare che i maggiori introiti della fiera

erano quelli tenuti dal banco della Marchesa. E’ sui lavori per la nera che negli ultimi giorni della sua vita, cadde la stanca mano! UnO dei trionfi più graditi dell’opera sua, imita a quella delle sue valenti collaboratrici, fu quando potè condurre i piccoli bambini dalla piccola casa provvisoria, in via Vivaio, nella casa nuova, in prolungamento dell’Istituto dei Ciechi, che diventava così come. il tutore e il garante della nuova Istituzione. Non c’era proposta che potesse giovare all’asilo, coll’aumentare il.numero dei bambini, o nel renderne le condizioni migliori, che non avesse il suffragio della Marchesa. E’ con un senso intimo di compiacenza che ella udito essere generoso proposito del Consiglio dell’Istituto, di preparare nella Casa di Campagna dell’istituto a Binago, un piccolo quartierino anche pei bambini ciechi, per far loro fruire le arie salubri della campagna, e sottrarli in luglio ed agosto alle giornate afose della città: era una disposizione in cui vedeva la beneficenza e l’igiene darsi la mano. La settimana ventura noi faremo la fiera, ma la:Marchesa non vi sarà più: sul suo banco si vedranno e si venderanno molti degli oggetti fatti da lei, ma non sarà più la sua mano a distribuirli, non sarà più la sua voce a incitare per la compera! Ma la sua assenza non scemerà punto l’ardente operosità delle sue collaboratrici: sarà anzi per esse come un intimo stimolo di fare in modo che la sua assenza sia meno sentita, colla loro più feConda attività. Margherita di Savoia, chiamata dalla Marchesa Trotti ad essere augusta patrona dell’Asilo Infantile, vegli col suo spirito geniale sulla benefica istituzione. Altre opere avevano richiamato il concorso intelligente e g4neroso della Marchesa Trotti: noi non le esponiamo; ci basti l’accennarvi per dire che la Marchesa Trotti ’ha onorato la sua persona e l’alto suo casato, ha onorato la sua città che la circondava del suo rispetto e della sua stima, che la sua memoria merita l’omaggio di tutti i partiti, perchè tutti si onorano di veder riunito in un sol tipo di tranquilla bellezza la bontà colla coltura, la ricchezza còlla beneficenza. Per la vita eterna, eterna rimuneratrice delle anime credenti e buone, l’aspetta Iddio. Dopo il Rettore, si fece innanzi la maestra cieca dell’Asilo Infantile, signorina Venturelli Carolina, e toccando colle mani un foglio a punti rilevati lesse le seguenti parole. a E’ pei piccoli ciechi dell’Asilo Infantile ch’io mi permetto porgere all’Illustre Marchesa Trotti l’estremo affettuoso saluto, poiché dei piccoli Ciechi essa fu, per parecchi anni, benemerita Presidente, preziosa Consigliera, Benefattrice generosa. Quando, alla morte della sempre compianta nostra prima Presidente, Contessa Amalia Sola la • Marchesa Trotti ne assummeva generosamente il non