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366 IL BUON CUORE


Alla Protezione della giovane

Il 17 Dicembre 1912, coll’adesione di S. Em. il Cardinale Arcivescovo che aveva promesso il suo intervento e che trattenuto da un imprevisto impegno, inviò i suoi auguri e le sue benedizioni, ebbe luogo l’assemblea generale dell’Opera Cattolica Internazionale per la protezione della giovane nella sede del Comitato milanese in via Castelfidardo, 9. La solerte segretaria signora Crescini, dinanzi a numerosd uditorio composto quasi intieramente di signore e signorine notissime nella palestra delle opere di carità pronunciò una relazione elevata nella forma ed eloquente nei fatti parlanti dell’Opera ispirata all’obbiettivo della salvezza delle giovani incaute che dai monti, dalle valli e dai campi vengono in città per cercare collocamento, e si trovano in balia di sè stesse esposte a mille pericoli d’inganni e di ignobili s fruttamenti. Alla carità — a questo fiore peregrino — disse la Crescini a questo fiore sbocciato all’ombra della Croce, anche la Protezione della Giovane deve la sua esistenza e il suo sviluppo, come ogni altra opera di vera civiltà. E il comitato milanese, che ha raggiun to il suo decennio di vita, ringrazia riconoscente l’inesauribile carità dei buoni, che anche quest’anno in cui la patria richiese non pochi sacrifici, pur risposero con la consueta generosità e provvidero ai bisogni dell’Opera di protezione, la quale potè così continuare, modesta ma sicura, la sua missione provvidenziale. In questo decennio il Comitato milanese enumera al suo attivo l’assistenza prestata a circa 165o giovani nella stazione ferroviaria, l’ospitalità semigratuita a 384o giovani dai 12 ai 25 anni, l’asilo gratuito a 320 povere figliuole per complessivi giorni 165o, la iscri-. zione senza spesa all’ufficio collocamento di 415o fra cameriere, bambinaie e domestiche, colla compiacenza di averne collocate in famiglie di sicura moralità più di 2620, e di aver provveduto a casi pietosissimi e urgenti, che presentavano pericoli impressionanti. Nel decorso anno, specialmente per l’infaticabile e intelligente signorina Pezzini, che parla cinque lingue, l’assistenza alla stazione centrale si è estesa a 2200 giovani operaie di passaggio in gruppi o sole, famiglie di emigranti, giovani ingenue in cerca di collocamento. Non è mai mancata la cooperazione cordiale delle autorità, del personale ferroviario, nè è mancata l’efficace intesa delle istituzioni affini, specie con l’Opera di Assistenza presieduta da S. E. mons. Bonomelli. All’ospizio si accolsero nell’anno circa 45o giovani, e all’ufficio di collocamento le domande pareggiarono le offerte. Funzionarono egregiamente le lezioni domenicali nei locali concessi dal Municipio, e funzionò per bene la Casa famiglia, sotto l’occhio vigile di due buone direttrici e l’alta direzione dell’assistente ecclesiastico, il proposto don Giovanni Schenoni.

La relatrice accennò pure efficacemente al Congresso Internazionale tenutosi in Torino nello scorso maggio, coll’intervento di illustri personaggi ecclesiastici e laici, e sintetizzò il programma approvato col proposito di intensificare la propaganda tendente all’elevazione morale e anche al benessere materiale delle nostre giovani coll’istruzione elementare, professionale e religiosa, colla buona stampa, col riposo festivo e colla giusta organizzazione mirante a combattere lo sfruttamento in ogni sua manifestazione, la stampa corruttrice, le mode indecorose, l’alcoolismo e tutto ciò che congiura contro la gioventù ed è cagione di decadenza anche delle nazioni civili. Il numeroso uditorio applaudì vivamente alla signora Crescini = una vera colonna della istituzione e si congratulò colla presidente, la contessa Carlotta Parravicini Stampa e colle signore del Consiglio. Il socio A. M. Cornelio prese la parola per mettere in evidenza i fatti importanti passati in rapida rassegna dalla relatrice, ed espresse il voto di un omaggio a S. E. il Cardinale Arcivescovo, presente in ispirito alla solenne assemblea. Rilevando l’elogio tributato giustamente al medico dell’Ospizio, il benemerito dott. G. B. Sostero, che sedeva di fronte alla presidenza, ricordò l’opera prestata dal Sostero medesimo in tempo di epidemia colerica, nel paese di Calzano, ove, nell’assistenza coraggiosa, fu per mesi e mesi al fianco del modesto ma valente arciprete Sarto, ora regnante Pontefice. In ’fine il Cornelio, congratulandosi per i risultati ottenuti e facendo voti per l’avvenire, espresse la speranza di una buona intesa per una fiera a favore di due opere abbinate la Protezione della Giovane e la Provvidenza Materna. Chiuse l’assemblea il rev: proposto don Schenoni, quale si disse orgoglioso di portare a S. Em.. il Cardinale Arcivescovo le espressioni e i voti formali nella riuscitissima adunanza.

Ammissione all’Asilo Infantile dei Ciechi (35 Ottobre)

La famigliola dei piccoli ciechi si è rientegrata dieci bimbi sono pasati dall’Asilo all’Istituto e dieci nuovi sono entrati all’Asilo. Qualcuno è di Milano, ma i più sono giunti dalla campagna coi loro parenti; talvolta s’è mosso il parroco, il medico o il sindaco del paesello per accompagnare il piccolo cieco: è bello, è confortante vedere come tutti s’inchinano alla sventura e si danno la mano per soccorrerlo. Entrano i gruppetti mestamente caratteristici nella sala, ove, il medico aspetta di visitare i bambini; si comincia da quelli venuti più da lontano per lasciar liberi i parenti per il viaggio di ritorno. C’è il piccino che non sa neppur piangere tanto è