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IL BUON CUORE 335


A Padre Alberto già innanzi negli anni bastava il Cardinal Bilio studiosissimo di Dante, ne dicesse un verso, ed ecco il frate suo compagno consueto di passeggio continuare il canto della Commedia sino al verso finale. Conosceva la Sacra Scrittura in modo da non ignorarne veruna frase e l’aveva letta appena sei volte. In uno dei primi lavori di Padre Alberto, che è «Elogio del Cardinal Mai a si legge l’inciso seguente: «Intorno ai fanculli nei primi anni, sia che li.incontriate tardivi o precoci, sia che vi venga innanzi il bue muto o il parrocchetto loquace, tutta la previsione del futuro poggia sopra due soli fondamenti, lo ingegno e il maestro. Il primo vale molto anche senza il secondo; questo nulla può senza l’altro: ambedue insieme producono effetti stupendi a. Per qual -cirsostanza fortuita l’ingegno sonnacchioso si destasse vivacissimo nel giovane fraticello, l’ho detto testè. Ora dico del Maestro. Maestro e unico direttore del pensiero fu un amor patrio purissimo; purissimo, perchè stevro da qualsivoglia pregiudizio politico e perchè indipendente da qualunque fede, all’infuori della religiosa. Guglielmotti, interrogate le cronache, confrontati i documenti, frugati gli archivi, ascoltata la tradizione popolare, scrutata la coscienza etnica, sentita dentro sè stesso la passione nazionale, dapprima intuì e, poi, meroè il lungo studio amoroso, verificò che la storia d’Italia tra l’alto medio evo e i giorni nostri era stata il corollario della storia del suo mare. In molti luoghi del trigemino lido le energie marittime si erano a vicenda, oppur contemporaneamente, manifestate; ma in una sola parte d’Italia mostravano continuazione di sviluppo; in una sola parte d’Italia la eredità di Cesare e di Vipsanio Agrippa si era, senza veruna interruzione, trasmessa. E questa parte era la Tuscia marittima di cui il porto romano a valle di ’ Ostia è il focolare che non mai si spegne’ e Civitavecchia si è la soglia.

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Latino di stirpe e di studi, milite nell’esercito della Chiesa, era naturale Guglielmotti si desse a com-, porre’la storia della costei marina. Donde la collana di nove monografie che inanellandosi formano una storia non interrotta del mare italiano tra l’anno 728 e il 1790. Italiano o Romano Italiano in sostanza, quantunque Romano in apparenza. Infatti la marina dei Pontefici era stata sola assai di rado nel compito duplice di difendere il lido patrio dall’inimico e d’aggredir questo nei suoi luoghi. Attorno alla marina dei Pontefici eransi raccolti i cavalieri del reame meridionale, normanno od angioino, i militi dei Comuni del Tirreno e dell’Adriatico; e tra questi i Più esperti e più ai Romani somiglianti, perchè

anch’essi nutriti della ’tradizione imperiale appresa nei rapporti frequenti con Costantinopoli quando la Roma orientale si fè custode degli ordinamenti della maggior sorella occidentale: alludo ai Veneti. Per cagione di codesta visione reale della storia della marina italiana, in cui la romana è situata in figura di protagonista, talune ha potuto erroneamente immaginare che Padre Alberto avesse composto una storia regionale, anzichè nazionale. Ed egli stesso diede motivo a quel fallace giudizio, così dicendo dell’opera sua: «Oggi ho finito, dopo trent’anni, la mia ultima pagina di storia che all’apparenza dice Marina, ma in sostanza è Storia Ecclesiastica di una nuova forma, e forse provvidenziale a. No. E’ fuor del possibile che egli sinceramente così credesse, poichè non era uomo da mentire in verun caso, nè agli altri, nè tampoco a sè stesso. Ma italiano senza verun dubbio era lo scrittore per la lingua, per il proposito fermo di esaltare la nostra Stirpe e per il metodo che seguì. (Continua).

Do tosanett settaa su ona banchetta Faseven colazion doprand i man, Perché gh’aveven minga de forchetta; Inciti! per domò formace e pan. Vana a quell’altra la ghe dis: Lisetta G’hemm di curiels che guarden... parla a pian E guarden i fregai della michetta. Quell’altra la rispond: ah che villan i Digh no villan, perchè sti poveritt Hin quatter me amisoni, tant graziós... Te no capii? Hin quatter passaritt Che quand foo cblazion, sola, soletta Me piomben chi a beccò, content, cer6s, Disendem col cip, cip: grazie losetta! FEDERICO BUSSI


Beneficenza


OPERA PIA CATENA

Il Municipio di Milano ha ordinato 200 abbonamenti per distribuire in tutte le scuole i fascicoli dell’ENCICLOPEDIA DEI RAGAZZI.

Ing. C. Carloni a seguito di una transazione in una vertenza commerciale. L. iso,—