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IL BUON CUORE 287


in ogni maniera agli studi necessari per superare, ove sia possibile, l’esame annuale. Ma se questo obiettivo, data la condizione d’inferiorità organica e intellettuale degli alunni, non potrà essere sempre raggiunto, essi potranno essere trattenuti nella scuola l’anno successivo, finchè non siano vinte le cause che li rendono meno resistenti alle malattie che li insidiano, e che potrebbero essere fatali per il loro avvenire. E sotto questo punto di vista che va principalmente considerata la scuola all’aperto, perchè non trattasi di una provvidenza di effimeri benefici, ma, nel maggior numero di casi, di una vera ricostituzione fisica dell’alunno in quell’età specialmente in cui si forma la sua costituzione scheletrica e viscerale. Le cure igieniche e la salute del fanciullo debbono quindi prevalere asolutamente sulle esigenze degli studii; e la eventuale perdita di un anno viene compensata largamente dal beneficio di un -organismo armonico nelle sue energie fisiche e intellettuali, messo nelle condizioni più indicate per sostenere in seguito con maggiore fortuna le fatiche dello studio o del lavoro. La prima scuola all’aperto, in Italia, come tutti sanno, è sorta a Padova, ed è dovuta all’iniziativa ed alla costanza del dottor Randí, medico capo municipale. Ma fu realmente riconosciuto che la propaganda fatta dopo dall’Associazidne Per la Scuola con conferenze, pubblicazioni (i), e per mezzo dei giornali, ha sollecitato l’apertura di eguali scuole in altre città, e in talune se ne è poi aumentato il numero. Quest’opera dell’Associazione, congiunta ad altre sue iniziative a favore dell’igiene scolastica e della integrazione delrediticazione fisica,:venne giudicata dalla Giuria dell’Esposizione internazionale di igene sociale di Roma (1912), meritevole della massima onorificenza, il Gran prix. Però Milano viene ultima a presentare ia sua Scuola all’aperto: bisogna portarsi ad alcuni chilometri oltre il confine della città per trovare una zona sufficentemente alberata. La Bicocca aduna i migliori requisiti, e quindi fu giudicata la sede più adatta per la nuova scuola. Senonchè rimaneva un altro ostacolo da superare: la distanza di tre chilometri che intercede dall’estremo punto dei trams (1) Fra le numerose pubblicazioni di propaganda, fatte da Consiglieri dell’Associazione, meritano di venir notate La sordità, l’ostruzione nasofaringea nei bambini e le scuole all’aperto, del prof. dott. T. Della Vedova, Gennaio-febbraio 1907. • I fanciulli gracili nelle scuole, conferenza tenuta dal Segretario prof. De Giovanni, nell’aula Magna del R. Liceo Beccaria, il 7 maggio 1909. Le scuole all’aperto, del dott. prof. A.Mori (estratto dal fascicolo di maggio 1910 del Touring Club). Relazione del comm. dott. prof. F. Gatti su Le scuole all’aperto. 1909. La scuola all’aperto ed i criterii informativi di assistenza educativa, del prof. C. A. Mori. 1912. L’alimentazione pei fanciulli gracili della Scuola all’aperto in Milano, del dott. Giuseppe Minola. 1911. Giovanni Bertacchi: Sorgiva di vita, o fanciullezza! — Conferenza tenuta al Teatro Manzoni; maggio 1912. Prof. Dott. Gaetano Ronzoni: Le Scuole all’aperto in Italia (nell’Almanacco Italiano Bemporad, 1913).

di via Farini e di via Ponte Seveso alla nuova tramvia elettrica — già pronta — che deve congiungere Milano con Monza, toccando Balsamo, Cinisello, Sesto S. Giovanni. Rimangono ora alcune ultime pratiche da adempire, e l’Associazione invoca dal Ministero dei lavori pubblici e dal Municipio di Milano la più sollecita rimozione degli ultimi inciampi. Intanto si prevede il trasporto, con omnibus della Società Anonima, dei fanciulli alla Bicocca sino al prossimo esercizio della nuova Tramvia. Alla Bicocca i fanciulli ricevono due pasti a spese dell’Associazione, e il trattamento viene mutato ciascun giorno della settimana e regolato secondo le prescrizioni dei medici dott. G. Minola e dott. prof. G. Ronzoni, preposti alla scuola dalla stessa Associazione e che disinteressatamènte prestano il loro ufficio. Il Patronato scolastico costituito da una eletta di signore e signorine, provvede a completare a rinnovare gli abiti e con le maestre a circondare di cure affettuose e materne i figli dei nostri lavoratori. Del Patronato è presidente la signora Maria Pirelli e vice-presidenti le signore Hermann e Della Vedova e segretarie le signorine Valerio e Facchi. E’ adunque un’opera di carità che l’Associazione si è proposta di svolgere colla sua iniziativa, ma sopratutto un’opera di previdenza sociale. Rinvigorendo i fanciulli deboli nel periodo più decisivo della loro vita, si valorizzano degli individui, che sono altrimenti destinati ad’essere di sconforto e di umiliazione a se stessi, di peso alla famiglia, di nessun profitto alla società, di aggravio al bilancio della pubblica assistenza. E i ritardatari i reietti dalla scuola sono bepe spesso gli spostati peggio i ribelli del domani. Il problema del loro avvenire è un altro degli aspetti del problema sociale, che gli uomini di cuore debbono intendere, debbono studiare con tutti quei mezzi che la scienza e l’esperienza suggeriscono come i più efficaci. Su questo punto l’Associazione richiama tutta la attenzione di coloro che partecipano alla cosa pubblica, o coprono uffici elettivi, o nel giornalismo sono propugnatori delle più nobili cause. L’Associazione quindi, attuando la Cura dei denti nelle scuole elementari per ridurre le cause della morbilità infantile, promovendo le Scuole all’aperto, e per le scuole secondarie i Campi di giuoco, e insieme alla (( Società mandamentale del Tiro a Segno» e la Sursum Corda» i Reparti scolastici per le esercitazioni militari, e prossimamente col «Touring Club il Tourismo scolastico, anche con intenti di istruzione storica ed artistica, ad integrazione dell’educazione fisica, e concorre alla soluzione di quei problemi sociali che la scuola e la vita modernamente intese oggi reclamano. E’ un programma di azione e di elevazione sociale, che deve trovare a Milano il terreno più adatto per una larga attuazione, e che mira per vie nuove ad avvicinare gli umili’ alle Classi che ne intendono con isquisito sentimento di bontà i bisogni e le aspirazioni. Achille Lanzi.