Pagina:Il buon cuore - Anno XII, n. 36 - 6 settembre 1913.pdf/1

Anno XII. 6 Settembre 1913. Num. 36.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Le nostre missioni ed i giovani. — Dove aleggia Io spirito verdiano.
Religione. —Vangelo della seconda domenica dopo la Decollazione.
Associazione «Per la Scuola».
Beneficenza. —Per la fanciullezza abbandonata.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Educazione ed Istruzione


Le nostre Missioni ed i giovani



Il movimento missionario.


Molti ignorano il movimento missionario avvenuto in Europa in questi ultimi anni tra le Nazioni e i popoli cattolici.

In Germania, per esempio, nel popolo, nelle associazioni cattoliche, nei congressi, nella vita cattolica tedesca, le missioni, ed a ragione, sono sorte a grande importanza.

Nel grande Congresso annuale i cattolici tedeschi in questi ultimi anni hanno fatto delle missioni una sezione che è forse la più fiorente del congresso e ne è certo la nota più simpatica.

Questo interessamento del popolo tedesco per le missioni è avvenuto in seguito e contemporaneamente al fatto che centinaia, anzi migliaia di fanciulli, di giovani, d’un tratto, come scossi da un’unica chiamata, entrarono negli appositi istituti per diventare operai evangelici del vastissimo campo delle missioni.

Ciò che si è detto della Germania, lo si deve dire anche della Francia, del Belgio, dell’Olanda, dei cattolici di Inghilterra e di America e con letizia lo si può dire anche dell’Italia.

Limitandoci alla nostra Lombardia accenneremo solo, che in questi ultimi cinque o sei anni, circa duecento giovani usciti dalle file della gioventù cattolica lombarda sono entrati nella via delle missioni, parte sono già sui posti di combattimento e parte
si preparano negli appositi istituti o conventi dei Gesuiti, dei Cappuccini, dell’Istituto Lombardo.

Chi avrebbe creduto venti, venticinque anni fa, in mezzo a tanto furoreggiare di idee e sopratutto di socialismo, talchè pareva che la stella del cattolicismo volgesse ad impallidire che dopo una passeggera tempesta, la luce viva ed affascinante di detta stella abbagliasse, attirasse la nostra gioventù, riconoscendo che fuori del suo raggio non v’ha vera vita, vera gioventù, non v’ha salvezza?

La letteratura missionaria.


Molti ignorano lo sviluppo che ha preso in questi ultimi anni la letteratura missionaria italiana, per non paralare della letteratura missionaria straniera di gran lunga più ricca della nostra. All’estero lo studio delle missioni è sorto a dignità di vera scienza, formando un ramo interessantissimo per la filosofia, la sociologia e l’etnologia, ecc. Basta accennare alla settimana missionaria tenutasi l’anno scorso a Malines nel Belgio, ed alla rivista tedesca «Antropos», rivista missionaria prettamente scientifica. Lo sviluppo della letteratura missionaria italiana non è dato solo da periodici, dei quali in Italia ne esistono circa una dozzina, alcuni settimanali, come la rivista «Le Missioni Cattoliche» dell’Istituto Lombardo, altri mensili come la «Negrizia», la «Fede e Civiltà», ecc.; ma è dato anche da molte brillanti publicazioni, da bellissimi libri, come l’«Apostolo dei due Continenti», grosso volume edito con lusso l’anno scorso, come «Lo Stato del Cristianesimo in Cina all’avvento della Repubblica», libri che possono competere e per il contenuto e per la veste editrice con le migliori pubblicazioni contemporanee.

Come nella vita sportiva l’alpinismo e la esplorazione occupano il primo posto, per simpatia e per idealità e per vantoaggi che ne derivano, così nella vita religiosa militante, l’apostolato missionario, lo sviluppo, la vita, l’opera delle missioni vanno in prima linea.

E conseguentemente come la letteratura dello sport alpinistico e dei viaggiatori esploratori (escludiamo la letteratura ed i viaggi creati dalla fantasia: degli