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IL BUON CUORE 271


sonetto, da lui dettato il 1 2 giungno 1813, mentre giaceva in un bosco gravemente ferito — questi versi si trovano tradotti da Giulio Carcano nel Vol. VIII delle Opere complete (Ediz. Cogliati) e sono poco noti, perchè non stampati insieme alle altre poesie.

ADDIO ALLA VITA

(Abschicd von Leben) La piaga ahi! m’arde il sen; trema, s’imbianca Il labbro, batte ognor più lento il core; Dell’estremo mio dì la luce manca: Sia di me qual tu vuoi; son tuo, Signore! Larve dorate erran d’intorno, e stanca La canzon del mio sogno in pianto muore. Fà cor! Fà cori quel che quaggiù m’affranca, Viver deve anche in cielo, immortal, fiore. E quello ch’io cercai, che a me fu santo D’amo, col nome ovver di libertade, Ond’arsi un dì con giovanil desiro, Qual serafino aleggia a me d’accanto;

Ìs vola, or che di morte il gel m’invade, Sulle roride cime il mio sospiro! ICÓRNER

(TRADUZIONE DI GIULIO CARCANO).

Chicago e la sua Colonia Italiana Continuazione del numero precedente.

Abbiamo due ospedali o piuttosto un ospedale diviso in due, capace di circa 200 ammalati; ma anche questa istituzione non rappresenta uno sforzo collettivo della colonia, perchè la colonia italiana contribuì alla fondazione ’di questi ospedali in una minima proporzione. Per l’ospedale Cristoforo Colombo ví fu una elargizione di moo dollari e per la succursale di detto ospedale una sottoscrizione di pochi, ammontante alla somma di i L000 dollari. Le suore della madre Cabrini, che sono alla testa di questi ospedali, hanno saputo operare portenti per realizzare le loro opere di carità. Il Governo italiano apprezzando l’opera.delle suore viene loro in aiuto con una generosa sovvenzione annuale, per cui esse sono ín grado di accogliere gratuitamente nel loro ospedale non pochi ammalati italiani.

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Veniamo alle condizioni di lavoro dei nostri connazionali: a 16 anni la legge permette d’impiegarsi.

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Le ragazze trovano facilmente lavoro in fabbriche di guanti, di scarpe, di biancheria, ecc., a condizioni di lavoro e di paga che sono giudicate assolutamente insostenibili dagli americani. I ragazzi riforniscono la falange dei rivenditori di giornali, dei lustrascarpe e dei galoppini in generale. Se veniamo più su, allora troviamo subito tutti gli spazzini municipali, i rivenditori di frutta all’aperto, i manovali per i lavori più pesanti e più sporchi di ogni genere, per arrivare alle grandi fabbriche come la Pullman per i vagoni, la Mc. Cormick per le macchine agricole e la Western Electric per telefoni e materiale elettrico, ecc. Quivi i nostri si presentano giornalmente in fiumana ad assumere i lavori meno intellettuali e peggio retribuiti. Tra la classe privilegiata si possono ancora contare i lavoranti sarti, i barbieri e la falange dei bottegai per la frutta. Non tocchiamo l’argomento dei «banchieri» e neppure quello dei domatori di... scimmie che ancora esistono. Ho detto prima che i commercianti fortunati e professionisti son pochi. A stagione propizia il lavoro c’è per tutti, anzi le richieste di mano d’opera sono continue ed insistenti; ad onta di ciò il guadagno medio per i nostri non si può calcolare in città superiore alla metà di quello per l’operaio comune americano. Ai nostri par già di toccare il cielo col dito se riescono ad avere un lavoro continuo per più di due dollari al giorno; e lavorano di gusto risparmiando sul vitto, sull’affitto, su tutte le cose di prima necessità, compresa l’acqua, e privandosi di tutti i comodi per poter raggranellare qualche piccolo peculio. E’ un fatto incontestato che nell’insieme questa vita si può considerare migliore di quella passata, ma è pure innegabile che in mezzo a tanto benessere, i sacrifici necessari per risparmiare su salari ritenuti meno che sufficienti, finiscono per dar spettacolo veramente poco decoroso. Le nostre masse dotate di tante buone qualità, da superare quelle di tutte le altre masse assieme, hanno disgraziatamente i difetti che più saltano agli occhi. La facile eccitabilità, il non accorgersi che tutti gli altri sono puliti, il non sottomettersi a nessuna disciplina di qualsiasi forma: sono mancanze gravi in paesi dove proprio le qualità opposte sono leggi istintive e alti ideali da perfezionare. Noi oramai maturi al suffragio universale diamo lo spettacolo di non sapere a masse di mo.000 forzare qualche nostro rappresentante tra gli assessori comunali, che tenti di cominciare a difendere gli interessi degli italiani.

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All’istruzione dei nostri immigrati e a tante altre cose, per ora è meglio ch’io taccia, anche per non dilungarmi troppo. Per trattare invece questioni nuove di pronta attuazione, di salvaguardia per la nostra dignità, di guadagno morale e materiale per l’Italia che risorge ora a nuova vita, occorre non perdere di vista lo svolgimento- dei fatti recenti. (Continua).