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230 IL BUON CUORE


nifestarono al mondo la forza del nostro paese, si ebbe a notare in tutte queste colonie un vero risveglio del sentimento nazionale, questo purtroppo non si concretò in quelle istituzioni, come le scuole, che sarebbero le basi essenziali della conservazione nazionale, cioè del vero e bene inteso amor di patria quaggiù. Infatti è purtroppo scarsissima la percentuale dei figli di italiani che studiano o che parlano l’italiano, perchè tale è la percentuale dei genitori che si curano di farlo loro apprendere. In quest’anno noi abbiamo studiato a lungo la questione, specialmente per le campagne: a tale scopo facemmo nei mesi scorsi un viaggio nèlla provincia di -Santa Fè, così popolata di italiani, visitandone numerosi centri. Discutendo il problema coi parroci aderenti all’Italica Gens li trovammo, in massima parte, sia detto a loro lode, animati di zelo e propensi a lavorare per la diffusione dell’insegnamento della lingua per mezzo delle scuole parrocchiali; ciò nonostante le forti difficoltà di vario genere, che essi debbono incontrare, fra cui una delle più importanti è quella finanziaria, impediscono loro di sviluppare in questo campo un’azione sollecita ed intensa; frattanto in vari aiuti necessarii, si tradurranno presto in atto; ed in qualche colonia, sia pure con sistema ridotto, l’insegnamento ebbe inizio. Questo è per noi un obbietto di massima importanza; e vogliamo augurarci chi i piccoli fuochi di ’azione nazionale, che questo Segretariato è riuscito ad accendere, possano presto divampare in fiamma rigogliosa: sarebbe questo il frutto migliore che dal lavoro in questo primo periodo compiuto ci sia dato sperare. Il direttore: Avv. COSTANTINO PROVERA.

Il nostro Segretariato di Napoli nel 1912. Il lavoro del Segretario dell’Italica Gens al porto di Napoli, nell’anno decorso, che era il secondo della sua esistenza, ha avuto quel normale sviluppo che ci ripromettevamo. Tale incremento nella sua attività va verificandosi a mano a mano che la istituzione è conosciuta in Italia e specialmente nelle regioni meridionali, da cui muovono la maggior parte degli emigranti che si concentrano a Napoli per imbarcarsi pel Nord America. Le pratiche esaurite nell’anno scorso da quell’ufficio ’ammontano complessivamente a diverse migliaia: esse consistettero in assistenza di vario genere prestata agli emigranti presso quel porto: furono aiuti per l’imbarco, assistenza prestata dalle Suore alle donne durante la visita medica, consigli dati in situazioni difficili, lettere e telegrammi inviati per conto di emigranti. Moltissimi poi furono i casi nei quali ad emigranti che andavano in America alla ventura, senza cono scenza di luoghi nè di persone, si dette l’indirizzo dei nostri Segretariati, avviandosi in tal modo per mezzo dell’ufficio di Napoli, quell’opera di collegamento fra i Segretariati d’Italia e di America che, abbiamo fiducia, contribuirà efficacemente, col tempo, ad una più opportuna distribuzione della nostra emigrazione. Oltre questa azione comune ai Segretariati presso i porti, che per opera di quell’ufficio si svolse, sia nel recapito che esso ha nell’Ospizio governativo degli emigranti in quella città, sia anche a bordo dei piroscafi, di particolare importanza stata l’opera spiegata dal Ricovero per le donne ed i fanciulli emigranti, annesso al Segretariato; di ciò va lode specialmente alle benemerite Figlie di Maria Ausiliatrice che con zelo ed abilità lo dirigono. Come è noto, in quel ricovero sono accolte donne e fanciulli che essendo stati alla visita medica, a causa di qualche infermità che impedisce loro l’ingresso negli Stati Uniti del Nord America, sono costrette o a curarsi o a far ritorno al proprio paese. Frequenti. sono i casi di famiglie che debbono per tali motivi forzatamente dividersi, partendo alcuni dei membri,’ altri dovendo trattenersi; ne nascono situazioni imbarazzanti e compassionevoli che obbligherebbero tante famiglie sovente povere, a consumare gli ultimi soldi che erano forse destinati alle prime urgenti spese da farsi in America, ed a lasciare le loro donne od i bambini inesperti, fra le più dure incertezze. In tali occasioni presta il suo aiuto il Ricovero delGens: nell’anno passato furono ospitale oltre 600 persone, le quali vi ebbero, il vitto e l’all’oggio, anche l’assistenza medica e cure attente in ogni loro difficoltà: molte vi si trattennero vario tempo sia per farvisi curare fin che fossero in grado di imbarcarsi, sia per attendere di aver potuto combinare come sistemarsi facendo ritorno al proprio paese. Così va allargandosi ed intensificandosi anche l’azione di quel Segretariato, e tutto ci dà fiducia a sperare che la sua funzione andrà acquistando sempre maggiore importanza nell’organismo della Federazione.

Tre esistenze preziose sono scomparse dalla faccia della terra. Pietro Carmine, che fu ministro, vice-presidente della Camera ed occupò tante altre cariche, spargendo ovunque i tesori della sua mente con una rettitudine non comune.

Il Conte Lorenzo Sormani Andreani Verri, che, pur attraverso a grandi sofferenze, fu amante del bello e del buono e passò facendo a tutti del bene.