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Anno XII. 24 Maggio 1913. Num. .


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Un Apostolo della fede e della liberta. (continuazione e fine del n. 59).
Religione. —Vangelo della seconda domenica dopo Pentecoste.
Necrologia di Mons. Corna Pellegrini vescovo di Brescia — Adunanza del Comitato dell’Asilo Infantile. — Dalla Prefettura di Uelle.
Beneficenza. —Il nostro caso pietoso. — Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Educazione ed Istruzione


NEL PRIMO CENTENARIO DI FEDERICO OZANAM


Un Apostolo della fede e della libertà

(Continuazione del numero 19).



LA FERVIDA VITA.


Il 23 aprile a Milano vedeva la luce Antonio Federico Ozanam di una, famiglia di origine israelita, condotta in Italia dalle guerre napoleoniche, ma che presto, tre anni dopo, ritornò a stabilirsi a Lione. Il fanciullo, che tanto nome era destinato a conseguire nella storia religiosa, letteraria e politica del suo paese, ebbe il battesimo il 13 maggio successivo alla sua nascita nella chiesa di S. Maria dei Servi, la quale sorgeva ove ora è la chiesa di S. Carlo in corso Vittorio Emanuele: chi vi entra e visita la cappella di S. Vincenzo potrà leggere una bella iscrizione dettata dal padre Mauro Ricci che meritamente consacra alla memoria dei milanesi il nome dell’illustre concittadino d’occasione.

Rimpatriato Antonio Federico ricevette nel Collegio reale di Lione una coltura ricca e variata, la quale sviluppò nel suo spirito quei germi di poesia che lo portarono poi a gustare, a desiderare, a cercare, a creare perfino l’armonia tra i pensieri e gli affetti, tra i fatti e le leggi, tra la verità e la bellezza.

Il suo spirito cominciò a fortificarsi e ad uscire dalle compiacenze puramente letterarie, quando si accese in lui l’eterna battaglia tra la scienza e la fede:
l’abate Noirot, che fu suo maestro di filosofia, gli apprestava colla sua dialettica un tesoro di cognizioni più che sufficiente a costituire la solida base di un pensatore cristiano; ma Ozanam stesso si racconta che il formarsi del suo pensiero rigorosamente cattolico non fu senza ostacoli, e che il dubbio gli fece versare molte lagrime.

Felicemente superata la crisi, non ebbe più esitanze; al contrario si destò in lui quello spirito e a quel bisogno di apostolato che è sempre l’effetto di una battaglia spirituale decisivamente superata.

Mentre per assecondare il desiderio paterno faceva la pratica legale, e per seguire la propria vocazione attendeva allo studio delle lingue e delle lettere, cominciò la sua vita di pubblicista, prima scrivendo articoli per l’Abeille, una rivista che si pubblicava a Lione, poi affrontando il sansimonismo,allora in voga, con un saggio che fece molto rumore, e che gli meritò le congratulazioni di Lamartine e di Lammenais, meritate non tanto per il valore intrinseco, quanto per la promessa che contenevano e che non fallì.


Alla Sorbona.


Aveva appena diciotto anni quando intraprese gli studi dì giurisprudenza alla Sorbona e fu lanciato nella vita della capitale: il giovane ebbe a conforto e a difesa l’ospitalità e l’esempio di Andrea Ampere, Illustre fisico, uomo di grande fede e di intemerati costumi, ebbe i ricordi affettuosi della sua volontà deliberata e combattere sempre. L’ambiente francese e specialmente parigino e più specialmente ancora universitario, ’era in quei tempi in un periodo di trasformazione; s’andava delineando, parallelamente, agli avvenimenti politici, un risorgimento dello spiritualismo cristiano sotto gli auspici di Chateaubriand e di Lamartine. Ozanam divenne subito il centro di un gruppo di studenti deciso a seguire a a favorire con entusiasmo il benefico rinascimento; essi cominciarono col reagire in modo educato ma vivace alle bestemmie che piovevano dalle cattedre della Sorbona; poi s’interessarono vivamente presso monsignor di Quèlen allora arcivescovo di Parigi perchè acconsentisse a che sulla cattedra di Notre