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140 IL BUON CUORE


mazioni sulle condizioni dei vari mercati agricoli, e promuovere la tutela della classe dei lavoratori agricoli. Per ora non ci consta che esso spieghi azione pratica in questa parte del suo compito. Certamente è questa un’azione non priva di difficoltà; ma noi ci auguriamo che non tardi molto ad iniziarsi. Poichè crediamo che in tal campo l’opera di quell’importante Istituto sia nel momento attuale ciò che di più pratico possa sperarsi: poichè creder possibile ora una sistemazione del problema mediante gli invocati accordi internazionali ci sembra una illusione, tutto dando motivo a pensare che i tempi ancora non sieno per questo maturi. L’Istituto internazionale è in possesso di tanti dati ed elementi che sono fra i più esenziali per consigliare avvedutamente l’indirizzo dei lavoratori agricoli, i quali costituiscono tuttavia la massa più considerevole della nostra emigrazione. Tali informazioni largamente diffuse tra gli emigranti per mezzo dei Segretari potrebbero, a nostro parere, servire opportunamente a far loro conoscere le vere condizioni dei paesi ove intendono recarsi, togliendo le illusioni a coloro che hanno sull’America idee troppo vaghe ed ottimiste, indirizzando chi veramente ha interesse ad emigrare, verso contrade ove con più probabilità potrà impiegare proficuamente le sue energie. Concludendo. La nostra emigrazione ha bisogno di una direzione: procurargliela è, a nostro parere, il modo migliore di aiutarla nel raggiungere il più utile collocamento a lavoro. Non è detto che per ciò si debbano favorire e procurare incanalamenti di lavoratori per determinate regioni: noi pure pensiamo che la emigrazione spontanea, dovuta alla libera scelta dell’emigrante, è sovente quella da preferirsi, tanto se tenda alla colonizzazione come ad altra meta: ma questa scelta del luogo è necessario possa esser fatta coscientemente, con cognizione di causa e non come avvenne pel passato e come avviene tuttora. Scrive molto giustamente il Mayor des Planches, fino a poco fa R. Ambasciatore a Washington (i): La scelta dei luoghi ove portarsi, sebbene di tanta importanza è sovente determinata da futili circostanze od anche da qualcuno di quegli imponderabili che fanno credere azioni umane quelle dovute al caso. La lettura di un foglio, un richiamo commerciale, una notizia vaga, un nome udito e rimasto impresso, talora scambiato con un altro, ed anche meno, sono bastati a decidere di una direzione anzichè di un’altra». E’ questo sistema che fu causa di tanti errori e di tanti mali della nostra emigrazione, che crediamo sia da modificare diffondendo largamente fra i nostri emigranti informazioni pratiche, attendibili, sui paesi di immigrazione, a mezzo degli Istituti e dei Segretariati di cui abbiamo parlato. (i) Cfs. E. Mayor des Planches; Attraverso gli Stati Uniti -Torino 1913.

Non sarà certo possibile in alcun modo cambiare improvvisamente indirizzo alla nostra emigrazione; e neppure ’crediamo che vi sia provvedimento atto a regolare la distribuzione ed il collocamento degli emigranti in modo da eliminare tutti gli insucessi e tutte le miserie; è fatale che l’espatrio di una massa umana così grande com’è quella della nostra emigrazione, porti seco la sua parte di dolori e di sconfitte; i provvedimenti che propugnamo raggiungeranno il loro scopo sociale se riusciranno a render minore il numero di codesti vinti, e raggiungereranno in tal caso altresì uno scopo nazionale, poichè il benessere e la prosperità delle colonie dei nostri emigranti ha sempre favorevole ripercussione negli interessi della madre patria. R. VENEROSI.


Religione


Vangelo della Domenica dopo l’Ascensione

Testo del Vangelo.

Il Signore Gesù, alzati gli occhi al cielo, disse: Padre, è giunto il tempo; glorifica il tuo Figliuolo, onde anche il tuo Figliuolo glorifichi te; siccome hai data a lui podestà sopra tutti gli uomini, arfinchè egli dia la vita eterna a tutti quelli che a lui hai consegnati. Or la vita eterna si è che conoscano te, solo vero Dio, e Gesù Cristo mandato da te. Io ti ho glorificato in terra, ho compito l’opera che mi desti da fare: e adesso glorifica me, o Padre, presso ie stesto, con quella gloria che ebbi presso di te, prima che il mondo fosse etc. S. GIOVANNI, cap. 17.

Pensieri. Della lunga preghiera di Cristo molte sono e diverse assai le parti. Ci pare primamente ch’Egli domandi al Padre la propria glorificazione e premio, perchè questo serva agli uomini e discepoli suoi a meglio conoscerlo, sicuro come egli è, che — conosciutolo — gli uomini sapranno difendersi dalle fallacie ed insidie del mondo. Secondo: Gesù prega, perchè modello e misura della gioia che proveranno gli uomini — che avranno creduto in lui — sia lo stesso suo gaudio completo, il paradiso la corona eterna in altra parola. Terzo: prega il Padre perchè questo ami ed i suoi discepoli e coloro che in seguito di tempo li avessero ascoltati come ed in quella misura d’affetto con cui lui stesso fu dal Padre amato.