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134 IL BUON CUORE


Non dobbiamo pregare perché la gioia si faccia piena, quasi a domandare un aumento di felicità. Pregando si ha la pienezza, poiché- Dio non si comunica se non tutto: non ha parte. Come? Colla preghiera non si ha una gioia passeggera. Sarebbe una disillusione di più. Come Gesù impone quasi una continuità di domanda, così Gesù promette una continuità di gioia. E’ vero: Chi prega bene in Dio s’inabissa, togliendosi all’ansie, alle cure, agli inganni di quaggiù. Nulla manca a colui al quale nulla è proprio in terra, a colui al quale unica e sola causa è Dio: pregando, -vivendo con Dio, tutto avete, nulla vi manca, e ancor qui il compimento della gioia viene assicurato al cuore dei giusti, principalmente il gaudio spirituale, uno dei frutti più dolci della sua dimora in noi. Anime, che il dolore attrista e curva verso la terra, anime, che date lagrime di sangue, che vi spezzate sotto l’onda piena del dolore, del disinganno, della lotta non piegate!... Cristo non si stacca...: il solo mondo fugge... Cristo vi si fa vicino, vicino... l’onda della sua grazia piove un raggio alla mente, una dolcezza al cuore... Su! su! Come gli Apostoli direte di soprabbondare di gioia anche allora, che siete nella tribolazione e nel dolore. B. R.

O quei Gesuiti!

Il Rev. P. Biehler, d. C. d. G., scrive alla Direttrice generale del Sodalizio Claveriano da Empandeni, Prefettura aspostolica di Rhodesia: Grazie per la gentile parola d’incoraggiamento che mi ha mandato. Là vostra cartolina è arrivata con una buona bufera che ci ha portato dell’acqua: era tempo, ma ciò non è ancora sufficiente per far nascere dell’erba e tanto meno dei legumi... Il bestiame continua a perire. E’ un anno che non vediamo più in tavola né latte, nè burro, ’né legumi. Siamo stati anche tutti ammalati, perfino il vecchio P. Hartmann, che è il più acclimatizzato. Il caldo era tale, ch’io viaggiavo di notte a rischio di smarrirmi. Comincio alle 5 o 5.30 le confessioni, poi il Rosario, la Messa con l’istruzione e le Comunioni, indi il catechismo con le istruzioni speciali per i neofiti. Dopo un’ora di scuola, i fanciulli vanno a casa. Sono le 8.3o. Il giorno seguente mi trovo in un’altra stazione, e poi ancora in un’altra, avendo

sempre più di 70 confessioni e Comunioni. Così vi è sempre del diversivo fino al venerdì sera, -che mi ricondude alla Missione centrale per il Sabato e la Domenica. Il mio giovane lebbroso è morto: da tre mesi deperiva a vista d’occhio ed il suo corpo nell’ultimo mese non era che putredine: nessuno gli si a vvicinava, eccetto sua madre ed io: ogni settimana gli portavo a cavallo la S. Comunione. Ma non era L. sa facile entrare nella sua piccola capatina, che non aveva per porta che un buco. Entrato, bisognava trovare un angolo per il SS. Sacramento: poichè ncn vi era nè sedia, nè tavolo, eccetto della cudiceria Dopo aver pulito un piccolo angolo a rischio di aver la veste bruciata dal fuoco e d’esser soffocato dal fumo, deponevo il SS. Sacramento sopra un corporale, ascoltavo la sua confessione e l’aiutavo del mio meglio. — Egli è in Cielo, poichè era buono. Pregate per noi. (Dalla Gawita Africana).

POVERO VECCHIO!

Povero vecchio, che ti scaldi al sole Della tua porta presso il limitare, Sospiri forse il suon di voci care, Forse sospiri un cuor che ti consoli. Non ti rallegra aprii colle sue viole, Non ti allieta dei nidi il pispigliare, E, muto resta il tuo deserto lare Che non ha canti, che non ha parole. Povero vecchio ti rapì la morte I cari figli, e le vezzose nuore, bal fianco t’involò la pia consorte. Sei tutto solo e pensi al camposanto Ove t’aspetta ciò che mai non muore L’ultima pace del tuo cuore affranto. Contessa ROSA DI SAN MARCO. TORINO


R. Liceo " C. Beccarla „ Milano COMUNICATO.

La CoMmissione giudicatrice del Concorso al Premio Ravizza fu convocata dal Presidente nella sede del R. Liceo a C: Beccaria» per le ore 14 del i8 Aprile. La Commissione stessa dopo ampia discussione, convenne unanime, che a nessuno dei quattro con