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116 IL BUON CUORE


IN CERCA DI LAVORO (Continuazione del num. precedente)

Le agenzie della seconda classe, quelle, cioè, che impiegano in maggioranza persone dedite al servi zio domestico o di restaurants, hòtels, ecc., sono state, in questi ultimi anni, oggetto di varie investigazioni, con conseguente legislazione. Tutta la, scala cromatica dell’astuzia e perversità umana è stata percorsa da truffatori a mezzo di queste agenzie. E’ appunto per il tramite di esse che fiorisce in gran parte il così detto traffico delle schiave bianche. Migliaia di povere fanciulle in cerca di pane onesto sun) attratte da réclame giornalistica negli uffici di collocamento, dove fanno conoscenza con delle amiche. Queste amiche son chiamate, nel gergo del mestiere, procurers, ossia specie di sensali incaricate di procurar fanciulle per case di mal affare. Girano dovunque vi sia probabilità di far bottino di anime ignare, per i grandi negozi, nelle ville pubbliche, nelle sale da ballo, ecc.; ma il loro campo più produttivo è sempre l’ufficio di collocamento. Qui le arpie avvicinano le sventurate, fingono di simpatizzare con la loro mala fortuna, offrono loro qual cosa in regalo, le invitano a casa. E’ facile conquistare, con tali mezzi, la fiducia di chi è in bisogno; e le mal capitate fanciulle che cadono sotto l’influenza di tali mostri passano invariabilmente nel baratro e spariscono. Da un’inchiesta fatta recentemente a Chicago risultò che, in quella città, tremila sventurate sono ogni anno immolate ad una delle ipocrisie della presente società. Tutto ciò non è possibile che si compia senza la connivenza più o meno diretta dell’agente. Anni or sono, l’Associazione femminile detta Woman’s Municipal League organizzò una larga inchiesta di tali agenzie, inchiesta da cui venne alla luce una serie di fatti raccapriccianti pubblicati, in seguito, in volume da Miss rances A. Kéllor, direttrice. E’ l’esposizione fredda ed imparziale di uno stato morboso, attraverso il quale passava la vita industriale del paese quindici anni or sono, e da cui ora è uscita appena in parte. Il libro, disgraziatamente è esaurito, nè vi è molta speranza che ne venga fuori una nuova edizione. Dove, poi, si è addirittura predato sull’emigrante è nelle agenzie della terza classe che, d’ordinario, impiegano braccianti per costruzioni ferroviarie, miniere, ecc. Per una specie di istinto campanilista, la vita dell’emigrante si svolge in gran parte tra í suoi paesani; l’agente, quindi, è il protettore naturale, il consigliere indispensabile degli emigranti di un dato villaggio d’Italia. Importa per loro le specialità del paese: riceve e conserva la loro corrispondenza; spedisce, quando li spedisce, in patria i loro risparmi; disbriga perfino delle pratiche di carattere ecclesiastico; infine, procura loro il lavoro. Questa ultima parte si svolge in’una maniera molto

semplice. L’agente assolda lavoratori per una o più società ferroviarie, per cui percepisce una tassa sia dall’impresa che dall’operaio. E’ inutile ripetere qui le svariate frodi commesse a danno del lavoratore, perchè troppo note. E’ noto, per esempio, che l’agente stesso divide la tassa con il così detto foreman, ossia, specie di capo-squadra della Ditta; quindi, più operai egli manda al lavoro, maggiore il profitto per entrambi. La conseguenza è che l’operaio paga la tassa (ordinariamente due dollari) e, senza alcun serio motivo, viene licenziato dopo una settimana, dopo un giorno, perfino dopo un’ora. E’ tipico il caso di un nostro ’connazionale che, quando il suo contabile gli riferiva uno stato di affari poco soddisfacente, chiamava al telefono il sopraintendente della ferrovia per cui egli procurava mano d’opera, pregandolo di licenziare un centinaio di uomini, chè egli era pronto a mandargliene altrettanti nuovi.

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Quando si considera che l’agente di collocamento assume una triplice responsabilità, ossia, verso l’operaio, in quanto ha l’obbligo di non esporlo ai pericoli a cui accennavo sopra, verso’ là Ditta, in quanto s’impegna a fornirle operai abili, e verso la società in generale, poichè da un razionale funzionamento delle agenzie di lavoro dipende in gran parte l’equa distribuzione della mano d’opera, sorge spontanéa la domanda, che cosa abbia fatto la legge per tutelare interessi così gravi; come, le leggi regolino la vita delle agenzie di collocamento. Che per mezzo delle agenzie non si raggiunga lo scopo di una razionale distribuzione della mano d’opera è generalmente ammesso, e potrebbe anche desumersi dal fatto della istituzione degli uffici di collocamento gratuiti, mantenuti col denaro pubblico in molti Stati dell’Unione. Fino a qual punto, poi, questi uffici raggiungano lo scopo suddetto, non potrei dire con certezza, ma il fatto che essi aumentano in numero di anno in anno, prova non solo che essi rispondono ad una vera necessità, ma che i risultati del loro lavoro sono soddisfacenti. (Continua).


Religione


Vangelo della terza Domenica dopo Pasqua

Testo del Vangelo.

Disse Gesù a’ suoi discepoli: Un pochettino e non mi vedrete; e di nuovo un pochettino e mi vedrete perchè io vo al Pa.dre. Disser però tra loro alcuni de’ suoi discepoli: Che è quello che egli dice: — Non andrà molto e non mi vedrete, e di poi, non andrà