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IL BUON CUORE iii


amministrativi, giudiziari, scientifici e artistici — ne consegue un duplice intento: primo, la necessità della piena conoscenza dello sviluppo storico di tale religione musulmanica, della sua enorme legislazio ne, dei suoi riti accoppiati agli usi e costumi di tali popoli conquistati; secondo, il suo momentaneo bisogno di rispettare tali leggi e costumi, sistema già seguito dai nostri grandi progenitori, i Romani, lasciando che un giorno il tempo e il contatto perenne della nostra civiltà sottilmente penetri, modifichi e trasformi tali popoli secondo la evoluzione civile mondiahle. «Come le leggi in genere non sono effetto di opposizioni e di sovrapposizione, ma sono e debbono essere la risultante di un progressivo adattamento, così, le religioni formano parte del sentimento, •e nella loro evoluzione infinita rientrano e compenetransi nel campo sterminato della libertà di coscienza, che, noi Italici, propugnammo indefinitamente per legge atavica e storica, lasciandola sempre luminosamente libera; tanto più se considerasi che per i Musulmani il bisogno spirituale è anima della loro anima. E concetti fra noi intessentesi di classi ed aspirazioni sociali sono fatui per essi, cui sono cogniti solo i dogmi del loro l’Al-Corano, inviolabile codice religioso, giuridico, politico, civile, dogma dell’anima e del fisico, guida dei Cieli, pel cui raggiungimento liberaronsi da ogni vincolo nazionale, sociale, fisiologico, da ogni abitudine di pensiero e di affetto. «Ed è questo Islam, vera collettività di anime tendenti allo sforzo dell’affratellamento universale irraggiungibile con le evoluenti leggi della natura, che li attanaglia, ponendoli contro la civiltà e la scienza mondiale moderna, diurnamente ascendente e segnata con pietre miliari dai genii di nostra razza. a Gli Arabi e Berberi, conquistati dalle nostre armi, saranno un dì attratti nell’orbita dei principi di civiltà mondiale, che noi Italici fondammo; e tale contributo nelle finalità etniche, psicologiche, artistiche e sociali, potrebbe ancor più sospingere l’evoluta del nostro genio. Ma perchè tale signoria su ’ popoli vinti sia definitivamente morale, come vuolsi dalla tradizione secolare dei nostri principi atavici di dominio, è necessario che ci rendiamo profondamente edotti del pensiero, usi, costumi, legislazione e sovratutto della religione di tali popoli musulmani, onde renderli sottomessi e fedeli». Rendiamo così omaggio al chiarissimo ufficiale che presto ci darà: La Guerra Russo-Giapponese. — I proiettori elettrici nella guerra navale e terrestre, ecc., ecc. Il Municipio di Milano ha ordinato 200 abbo= ’lamenti per distribuire in tutte le scuole i fascicoli dell’ENCICLOPEDIA DEI RAGAZZI. Il libro più bello, più completo, più divertente che possiate regalare è l’Enciclopedia dei Ragazzi.

BENEFICENZA COSPICUA

Tórino. — Il comm. Eugenio Bona, ex deputato di Biella, morto com’è noto, di questi giorni a Torino, ha disposto nel suo testamento molti lasciti fra cui 50.00o lire all’ospedale di Biella, ioo.000 lire alla Scuola professionale pure di Biella, e 25.000 a quella di Prato in Toscana, i5o.000 lire al Municipio di Sordevolo oltre 3000 lire di rendita annua e 3000 lire all’Ospizio marino biellese. Confermata inoltre una precedente donazione di 500.000 lire alla Scuola Commerciale di Biella, ha disposto numerosi legati minori ad amici, familiari e parenti. Ad oltre un milione sale così la somma lasciata dal munifico industriale in beneficenza. Lodi. — La notte del 20 U. s., nella sua casa sul Piazzale della Ferrovia, è morto nell’età di 56 anni il cav. Egidio Lombardo. L’estinto, che ha lasciato un patrimonio vistoso, ha disposto per i seguenti legati in beneficenza: Ospedale Maggiore L. 22.000; Congregazione di Carità L. i I.000; Cura Marina L. moo; Associazione contro la tubercolosi L. io00; Orfanotrofi lire 5000; Scuola Famiglia L. 5oo; Provvidenza scolastica L. 50o; Società Operaia di M. S., L. i000; Patronato liberati dal carcere L. 500; Società keduci L. 500; Società di M. S. L’Esercito L. 500; Impiegati della Società di Esportaz. Polenghi-Lombardo L. 20.000; Impiegati della Latteria L. 1090; agli operai L. 2000 da ripartirsi in proporzione dei salari.

ONA VEGGIÒNA.

Ona veggìòna tutta malandada, La viveva, in miseria, in d’on stanzin, Per soa fortuna l’era sussidiada, Dal cceur pietós de tett i so vesin. Ghe fava compagnia on canarin, In d’ona cappia tutta sbirolada, (1) L’era l’unich so amis, stoo poer cicin, Col so cantò, lee l’era consolada. Finaiment on tal di la mceur anice, Rdess stec attent ooss’è che ghan trovaa, Miss propi in vista li sul comodin: On bigliettin con denter di danee, Pregand se sostentass el canarin, E... mort, ai pè de lee ’1 fuss sotterrai. (t) sbirolada — mal connessa. sostentass — si desse il becchime. FEDERICO BUSSI.