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IL BUON CUORE 101


loro: Pace a voi. Quindi disse a Tommaso: Metti qua il tuo dito e osserva le mani mie, accosta la tua mano e mettila nel mio costanto: e non essere incredulo, ma fedele. Rispose Tommaso e dissegli: Signore mio, e Dio mio. Gli disse Gesù: Perchè tu hai veduto, o Tommaso, hai creduto: beati coloro che non hanno veduto, e hanno creduto. Gesù fece poi molti altri miracoli in presenza dèi suoi discepoli, che non sono registrati in questo libro. Questi poi sono stati registrati, affinchè crediate che Gesù è il Cristo Figliuolo di Dio, e affinchè credendo ottenghiate la vita nel nome di Lui.

— a non molte ore, giorni da quei moti generosi e gagliardi, il mondo, le passioni, i pregiudizi, l’ambiente, le colpe ci han tolto Cristo... Llian confinato giù giù nel penetrale più riposto del cuore, insieme fra i mille fremiti dello spirito. L’ideale buono, santo, così bello ha perso l’antica poesia, ha perso la suggestione, ci siamo indugiati, infiacchiti innanzi ad altre figure, allettamento, ideali e noi pure a Cristo — fatto peregrino ormai e forastiero al nostro spirito — gridiamo dolorosi... «Noi speravamo... D.

S. GIOVANNI, cap 20.

Pensieri.

Da notarsi la parola dolorosa dei due discepoli. Noi speriamo di quanto dolore nelle sante promesse del Redentore, quanto dolore in quelle anime buone desiderose di raggiungere quell’ideale che essi avevano conosciuto ed amato, e di cui ormai s’era fatto sera e tramonto completo. E lo sentono sì vivo il dolore, ne provano così acuta le spine che a tutto si confidano, a tutto lo van manifestando e si meravigliano come lui solo a Cristo sia e si trovi così peregrino e forastiero in Gerusalemme, da non essersi accorto nè di Cristo, nè dell’opere sue meravigliose, nè della bellezza della sua dottrina. Hanno dolore per lui che non ha goduto di Gesù, ma quasi l’invidiano perchè il loro amico non ha provato una grande disillusione... è così doloroso aver amato, aver vissuto un momento innanzi ad un ideale sublime, aver pianto sui trascorsi propri, aver gustato un sorso di vita buona, di vita santa di paradiso, di ciò che non è terra, umiliante, basso e... dover assistere al tramonto di tutto questo: rinunciare alla bellezza dopo aver intravvisto il raggio fulgente, rinunciare alla gloria dopo l’ebbrezza della sua onda festiva; rinunciare alla vita appena sorseggiatal... Così i discepoli d’Emmans ci riflettono assai bene. Jeri abbiamo fatto i nostri propositi. Innanzi ai dolori di Cristo, allo strazio della mamma sua, al freddo della sua tomba, alla gloria di lui risorto, quanto non abbiamo gioito! con qual premura frettolosa, con quanta facilità festosa fra i movimenti dello spirito uno, più ne spuntarono buoni e santi... come nei primi fenori si correva spediti, facili contro le armonie varie della fede, come era radiosa la speranza, come avressimo voluto negli slanci generbsi della carità perdonare, dimenticare, raccogliere, abbandonare tutto, tutto, tutto quanto era buono, era bello, era santo quaggiù... ma — forse oggi stesso

Santo •ed utile loro dolore, che muove a compassione Gesù, che non li lascia, che li istruisce cogli argomenti della fede, coi passi della scrittura, che loro mostra la strana diversità d’idee fra lui ed il mondo: Gesù che — mentre parla — tocca il loro cuore, da loro emozioni, sazia di carità, che li stanca del mondo, che li annoia del rumore assordante di Gerusalemme, che fa loro odiosa la prepotenza di sacerdoti indegni... Il loro cuore ardeva — ardens erat in no bis — ma i loro occhi erano ancora oculi eorum tenebantur: non conoscevano chiusi: Cristo, ne lo potevano gravati così di umanesimo che impediva il volo lassù. Ma quando Cristo spezza il pane benedetto, lo dà a mangiare, l’hanno gustato essi, lo riconoscono Gesù, Gesù di cui fan meraviglia nel riconoscerlo tanto tardi, che essi vogliono trattenere, voglion adorare, baciare, non staccarsi mai più. Anime di Cristo appassionato, che nei di scorsi avete pianto,addolorato alla sua tomba, gioito del suo trionfo, scioglietevi di quanto vi trattiene qui giù... Pascetevi di lui, dei suoi misteri, della sua Carne, del suo Sangue nei suoi Sacramenti... -anime, che gemete, conoscerete Gesù, non permetterete maí più che da noi si stacchi, da noi a cui la vita nón regala gioie e luce, ma illusioni, dolori e tenebre. Adresperaxit! B. R.

Il Cardinal RESPIGHI

L’uomo venerando che è spirato nella serenità augusta che sa conferire la fede, era una nobile ed esemplare figura di sacerdote e di Pastore cristiano. A Roma — che egli sapeva amare come una seconda. patria — aveva passato le ore più belle della giovinezza, quando dalla nativa Bologna era venuto al Seminario Pio per prepararsi degnamente all’esercizio del ministero sacerdotale.