Pagina:Il buon cuore - Anno XII, n. 11 - 15 marzo 1913.pdf/6

86 IL BUON CUORE


Pensieri.

Ci fa osservare l’Evangelista Giovanni che di quei giorni era prossima la Pasqua e molti s’affrettavano alla città per santificarsi, per — in altre parole — ottenere la perfezione propria nell’osservanza delle cerimonie legali secondo la legge di Mosè. Molti ci vanno e — subito lo nota l’Evangelista — cercano di Gesù, ne nascondono la meraviglia loro nei loro colloqui chiedendosi a vicenda il perchè non sia ancor venuto alla festa. Lo sapevano tanto attento al proprio dovere religioso che si domandavano con stupore come mai essi lo abbiano preceduto. Di questo parere sono pure i nemici di Gesù — pontefici e sacerdoti ebraici — che aspettano quel giorno, quell’ora, quelle circostanze per chiedere di lui e poterlo avere fra le mani. Innanzi alla Pasqua — tempo di santificazione — i buoni ebrei corrono per ottenere la propria santificazione. Un serio precetto di questi giorni — non vuoto nè inefficace come l’antico precetto di Mosè — ci spinge alle nostre chiese per avere la santificazione vera nella remissione dalle colpe nostre, per purificarci nel sangue di Cristo, per piangere le nostre mancanze ed offese a Dio, alla sua santa legge. Che si tardo? Che ci impedisce? Forse il rispetto umano? Forse il pregiudizio? Forse l’antico affetto a colpe, ad amicizie, a vita che dispiace spezzare, mutare? Forse la mancanza di coraggio nel mostrare piaghe, cancrene? Forse ci spaventa il lungo tempo con cui ci famigliarizzammo alla colpa... con cui abbiamo compiuto il silenzio della coscienza?... Oh! no! Ci troveremo Cristo che — anche non conosciuto — agita e preoccupa il popolo. Senza di lui si sentono quei miseri a disagio... pare che, più che la festa stessa, aspettino Cristo... sù, sù! la festa è muta, morta se manca Cristo, il vostro spirito è morto e desolato se è assente Gesù. Voi vi sentite però l’infinito: l’infinito vi soggioga, vi lega, vi attira... l’infinito è Gesù, Gesù che è luce, che è.calore, che è vita, che è pace, che è riposo. Forse siete agitati, in preda a dolore, a sconforto. Disinganni vi hanno precipitato in abissi di avvilimento e disperazione. Fatale in quel momento vi arriverebbe la voce della sirena del mondo... un nuovo disinganno vi si prepara. Sentite Gesù, sentite la Chiesa, avvicinatene il ministro... ha l’obbligo di piangere con voi, di consolarvi, di darvi il perdono, di darvi il suo bacio d’amore in nome di Cristo, risurrezione e vita.

Anche i suoi nemici — pontefici e sacerdoti, preoccupati del posto e del proprio interesse — aspettano Gesù neI tempio. Purtroppo anche oggi vi opera il mondo in questa guisa. Ci aspetta ed attende al tempio alla fe sta... Qui ci attende per violentare, arrestare Gesù ed ucciderlo. Triste pensiero! Satana ci attende a morte• proprio in quel giorno, in quell’ora che dovrebbe segnare la nostra risurrezione con quella di Gesù. Ci attende per sfruttare la nostra leggerezza, l’abitudine, la facilità delle nostre promesse, un primo sfogo di dolore, la prima lagrima del pianto che dovrebbe lavare l’anima nostra dalle nostre colpe. No, così non sia. Andiamo a Gesù per averne’ conforto, non per offenderlo una volta più. Vorremmo noi essere il Giuda che lo tradisce? Che lo consegna ai suoi nemici, al mondo, al demonio, alle nostre passioni? Ci sentiamo il coraggio di perseguitarlo ancora, di acuirgli il dolore delle spina, le punture dei flagelli, la crudezza dei chiodi, il duro della croce?! Gesù, così non sia. Dai tuoi dolori, dalle tue piaghe ci hai redenti con sangue prezioso, dal tuo sacrificio abbiamo pure appreso la bellezza e la voluttà paradisiaca del sacrificio. Molto più duri e pesanti i sacrifici del mondo e del piacere... più roventi le lagrime che seguono il riso della colpa e del peccato. Per Gesù dolce è il morire alla vita del senso... Per Gesù son leggere e delicate le catene ed il giogo... Per Gesù ha una poesia di infinita bontà e dolcezza il carcere stesso. • •

Nulla potendo contro Gesù vogliono la morte dell’amico Lazzaro. L’impotenza del mondo è manifesta... se non su Cristo che ci sfugge e ci domina in una incontrastata luce di verità e giustizia avranno ragione del seguace, avranno ragione di noi... E’ vero? Temete? Il profeta ci dice: Si moltiplichino a mille i miei nemici: s’adunino a battaglia: nel loro odio e livore si scaglino pure contro... Con fido in Gesù che ha detto ai suoi seguaci: Confidate: io ho vinto il mondo. B. R.

In morte del Prof, Dott. GRID FRATTI. (I)

Prima che la salma benedetta dell’ottimo rimpianto dottor Giulio Fratti (primo medico chirurgo e direttore di questo Ospitale Consorziale) si allontani per sempre da questa casa del dolore, che fu il Santuario ove rifulsero le sue preclare doti di mente e di cuore, lasciate che per un momento qui si ricordino le sue benemerenze insigni, che gli meri(r) Parole lette sul feretro dal R. Teologo di Carate-Brianza, Don Erminio Piazzini.