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Anno XII. 15 Febbraio 1913. Num. 7.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Il Belgio e gli Italiani. — L’ultimo dei “globe-trotters„ disegnatori.
Religione. —Vangelo della seconda domenica di Quaresima.
Il Protetoriato in Oriente.
Poesia.
Beneficenza. —Pesca di Beneficenza a P. Vittoria. — Opera Pia per la cura balnearia marina. — Per la missione di Mons. Carrara nella Colonia Eritrea. — Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Immagine dal testo cartaceo

Educazione ed Istruzione


Il BELGIO e gli ITALIANI



Scrivo per opera di carità e per una di doverosa giustizia insieme.

Quassù il flotto della grande emigrazione stabile o temporanea che ogni anno abbandona l’Italia non arriva in modo evidente e impressionante, per cui l’opinione pubblica poco ne sa e di essa di conseguenza si possono poco occupare i grandi istituti di sorveglianza e di istradamento per gli emigranti che debbono guardare con più intensità ed interessamento verso altre nazioni.

Ad eccezione di qualche centinaio di studenti italiani che frequentano la famosa Università di Liegi, specialmente per le materie attinenti l’elettricità, per lo più si crede che la nostra emigrazione quassù sia presso che nulla.

E in fondo questa è la verità; all’infuori di qualche piccolo negoziante che arriva a mettere su una botteguccia con la vendita dei maccheroni di Napoli e di pochi altri generi alimentari, non è dato quassù incontrare molti altri italiani.

Ho detto che in fondo questa è la verità, ma occorre aggiungere che è la verità soltanto molto in fondo, perchè vi è qualche altro migliaio di italiani che emigra quassù, ma ho sentito io con le mie orecchie parecchie persone istruite del Belgio asserire, in mia presenza, che questi non sono italiani, sono invece... napoletani!!

La cosa e l’errore farebbe ridere, se non facesse stringere il cuore.

Sono centinaia e centinaia di ragazzi dai 7 ai 15 anni, tutti delle provincie Caserta, Campobasso e Campania che vengono qui a fare il mestiere di venditori ambulanti di sorbetti e di suonatori d’organetti. Le città dove più facilmente s’incontrano questi ragazzi sono quelle vallone dove la popolazione è prevalentemente di lingua francese, specialmente Liegi e Bruxelles; pochi se ne incontrano nelle Fiandre.

Vi sono degli italiani qui nel Belgio che ogni anno fanno un viaggio in Italia, battono specialmente le tre provincie suddette e preferibilmente le campagne, fanno vedere un foglio da cento ai genitori e comprano così questi giovanetti che poi portan0 qua con sè. Ai genitori e ai figli insieme viene promesso (a parole) un guadagno di lire 100 dopo il primo anno, altre 100 dopo il secondo e di altre 100 dopo il terzo, perchè i contratti fino ad oggi si facevano per tre anni. Le lire 300 però dovevano essere versate tutte in una volta allo scadere del terzo anno. Oggi cominciano a fare i contratti per tre mesi soltanto perchè qualche avvocato belga ha avanzato il dubbio che i contratti di prima non potessero essere validi.

Questi poveri ragazzi sono costretti a lavorare dal mattino alle 6 fino alle undici della sera, esposti al vento e alla pioggia (e quassù il vento, pioggia e freddo cominciano in settembre, quando non siano come quest’anno costanti anche nell’estate). Costretti a trascinare un trabiccolo dipinto a colori chiari e vivaci come tanti piccoli baracconi da fiera, non possono mai fermarsi a lungo, perchè se uno di essi si arresta ed è visto dalla polizia, gli si fa processo verbale e lo si condanna a 15, a 20 e fino anche a 4o franchi di multa.

Il giovane garzone che non può pagare (e il padrone non interviene mai per lui) deve scontare la multa con tanti giorni di prigione.

Questo lavoro forzato ed incomodo che si protrae dalle 6 del mattino alle 8 di sera ininterrotto finisce per logorare completamente la salute di questi giovanetti infelici che spesse volte debbono prendere