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IL BUON CUORE 45


tentare un esperimento di colonie agricole, occorrerebbero invece forti capitali per l’acquisto del terreno, per la costruzione delle strade carrozzabili, se non delle ferrovie, e infine per la costruzione di ponti e di casf. coloniche. Come osserva giustamente il cav. Umiltà, da tutto questo, siamo ancora lontani, e le garanzie che allo stato attuale delle cose il Governo potrebbe offrire, sarebbero più che altro illusorie. E noi sappiamo invece che necessità prima per avviare una forte corrente emigratoria,nell’Uruguay, sarebbe accordarsi col Governo locale ed esigere serie garanzie.


Religione


Vangelo della prima Domenica di Quaresima

Testo del Vangelo.

Il Signore Gesù tu condotto dallo Spirito nel deserto, per essere tentato dal Diavolo. E avendo digiunato quaranta giorni e quaranta notti, finalmente gli venne fame. E accostatosegli il tentatore, disse. Se tu sei Figliuolo. di,Dio, di’ che queste pietre diventino pani. Ma egli rispondendo, disse: Sta scritto: non di solo pane vive l’uomo, ma di qualunque parola che esca dalla bocca di Dio. Allora il Diavolo lo menò nella città santa, e po;elo sulla.sommità del tempio, e gli disse: Se tu sei figliuolo di Dio, gettati giù; imperocchè sta scritto: Che ha commesso ai suoi angeli, la cura di te, ed essi ti. porteranno sulle mani aftinchè non inciampi talvolta col tuo piede nella pietra. Gesù gli disse: Sta anche scritto: non tenterai il Signore tuo Dio. Di nuovo il Diavolo lo menò sopra un monte molto elevato; e fecegli vedere tutti i regni del mondo, e la loro magnificenza, e gli disse: Tutto questo io ti darò, se prostrato mi adorerai. Allora Gesù gli disse: Vattene, Satana, imperocchè sta scritto: Adora il Signore Dio tuo, e servi Lui solo. Allora il Diavolo lo lasciò, ed ecco che gli si accostarono gli angeli, e lo servirono. S. MATTEO, cap. 13.

Pensieri.

Se non l’eco, va ormai — fra il compatimento ed il disgusto universale — spegnendosi l’ultima follia del Carnevale. Dio lo voglia! nè ciò diciamo per una posa accigliata e dura verso quanto è gioia, vita allegria e piacere. No! no! Ci disgusta e ci fa di questo tempo desiderare il termine la dimenticanza e l’oblio assoluto di quel sano precetto morale antichissimo: esservi nelle cose tutte certi confini, al di qua ed al di là dei quali non può darsi il retto e l’o nesto. Se dentro questi confini il mondo dovesse contenersi, via! augurerei a tutti il carnevale perpetuo. In fatto — pare impossibile — la. cosa così non è. Il mondo — figlio di Satana e posto nella malignità e nel peccato — ha ancor esso gridato a Dio, a Gesù, alla ragione dello spirito: di’ che queste pietre — questa materia di cui siamo circondati, che calpestiamo, che le mani nostre avide afferrano, diventino... pane, piacere, gioia, follia! Ecco il grido del mondo ubbriaco, sensuale, abbrutito nel suo disordine e morale sconvolgimento. Il mondo non vede più in là della momentanea soddisfazione dell’istante di folle ebbrezza, del piacere...’ Dal visibile non sa assurgere all’Invisibile: quanto è oggetto del suo sguardo non dà pensieri, riflesso alla mente, non nutre il desiderio del cuore, e il mondo — che ignora il mondo soprasensibile, il mondo religioso, il mondo morale, — il mondo chiede che tutto gli si converta in ciò che è bramosia del senso, voluttà bassa ed avvilente. E l’abbiamo visto: lo vediamo il mondo correre ed impazzire dietro la poca e fatua freschezza d’una giovane esistenza: innanzi a lei prodigare tempo, salute, dovizie, sacrificare sull’altare della passione una famiglia, una sposa ieri adorata, una corona di giovani tigli, consolazione e gioia, or peso, noia uggia dopo la vittoria del senso... Abbiamo visto il mondo lodare, ammattire, invidiare i forzieri dei ricchi, che aprono così facilmente la via ai piaceri, alle gioie... Provatevi ripetere al mondo le parole di Cristo: «non di solo pane vive l’uomo, a lui è necessario un altro pane, il pane dello spirito», il mondo Vi ruggirà dietro un urlo terribile, agghiacciante, un urlo disperato, l’urlo dei vinti di Satana e delle passioni di’ che queste pietre diventino... pane, piacere! • •

Di contro alle turbe che folleggiano, un’altra, meno numerosa, più importante — scandolezzata ed assordata — sta contro Gesù: s’è appartata, Satana — il Satana della loro superbia — li ha portati sulla vetta, sul pinnacolo del tempio. Non li conoscete? Osservate. Molti, infiniti sono chi nega là potenza del riflesso religioso: molti ed infiniti sono coloro che negano l’adorazione a Gesù, perchè non vedono coi loro occhi il miracolo religios Mi spiego. Convinti dell’ideale religioso, persuasi della sua efficacia, vorrebbero ignorare che esso si applica e agisce in uomini liberi e vittime delle proprie passioni ed ambiente. E per questo non risultando a loro l’evidente risanamento morale della società, di un solo colpo, negano la veracità della religione, ne sminuiscono l’importanza, segregandosi in un ecclettismo religioso che dividendoli dalla folla meschina e perduta, crea una speciale chiesuola, che molto lusinga il loro amor proprio. Chiedono a Cristo il miracolo, lo straordinario il privilegio...