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44 IL BUON CUORE


bande della città e dei dipartimenti, e anche costoro sono, in generale, in floride condizioni finanziarie. Dobbiamo lamentare però che molti di questi italiani abitanti delle città, sebbene per lo più conservino la nostra cittadinanza, non abbiano saputo sottrarsi alla forza grande di attrazione che esercita l’ambiente americano, influenza che trova il suo terreno più adatto in quelli che.sono giunti in Uxuguay privi o quasi di educazione e d’istruzione. Costoro si sono rapidamente snazionalizzati; mentre per lo contrario la notevole emigrazione intellettuale che da pochi anni si è indirizzata dall’Italia all’Uruguay ha portato in questo Stato, oltrechè un fecondo contributo scientifico, uno spirito vigoroso di dignità e nazionalità italiana. Sono ingegneri, medici, agronomi, architetti, enologhi, veterinari, agrimensori, elettricisti emigrati dall’Italia che vengono impiegati a condizioni vantaggiose dal Governo Orientale, dalle Società industriali che si vanno istituendo e dalle poche imprese agricole fiorenti. E’ opportuno vedere a questo riguardo, come funziona la scuola italiana, che certo è uno dei mezzi, principali per la conservazione della nazionalità. Le scuole esclusivamente italiane in Uruguay, come riferisce il sig. Console Umiltà, sono due: una in Montevideo, l’altra in Paysandù; una che era stata istituita in Salto fu chiusa nel 1906 per mancanza di alunni. La scuola di Montevideo è certamente una delle migliori scuole italiane all’estero: è mantenuta dal concorso di tutte le società italiane di Montevideo, ha un bellissimo stabile di sua proprietà; vi si fanno le cinque classi elementari maschili.e femminili e due corsi di disegno. E’ frequentata, in media, da oltre trecento alunni. La scuola di Paysondù è frequentata in media da 3o alunni: ambedue sono sussidiate da R. Governo. In Uruguay vi sono inoltre nove istituti tenuti dai Padri Salesiani e altrettanti tenuti dalle Figlie di Maria Ausiliatrice, nei quali pure si insegna la ’lingua italiana: ma a differenza delle scuole laiche italiane il programma d’insegnamento vi è svolto in lingua spagnuolai:,.ciò. nonostante, considerevolissima è.,-liiinfluenza italiana e la propaganda di italianità che esse esercitano sugli alunni, pel fatto solo di essere gli insegnanti italiani in gran parte, e tutti animati da spirito di italianità; presso queste scuole medesime si trovano inoltre divertimenti, giuochi, ricreatoci festivi, ecc., ed a ciò il sig. Console Umiltà attribuisce la maggiore attrattiva che queste hanno verso gli alunni e particolarmente figli d’italiani. Infatti tutti quegli istituti sono molto frequentati:

oosì, im Montevideo, sono, fra i più importanti il Collegio D. Bosco dei PP. Salesiani, che ha anche scuole di arti e mestieri, frequentato da circa zoo fanciulli ed il Collegio delle Figlie di Maria Ausiliatrice, frequentato da circa altrettante fanciulle. In Montevideo i Padri Salesiani hanno pure il collegio del S. Cuore di Gesù, che fu il primo istituto che essi fondarono in quella città: esso è frequentato da 150 alunni ed ha annesso un oratorio e ricreatorio festivo, cui accorrono circa zso ragazzi, dei quali moltisSinai2 sono ’figli d’italiani: e la sua importanza per noi, deriva appunto dal fatto che esso è situato nella parrocchia in cui, riesiede la maggioranza degli italiani, cioè un nucleo da trenta a quaranta mila. Una volta anzi, quell’istituto era affollatissimo di fanciulli italiani; ma poi col sorgere delle scuole elementari governative locali, questi a poco per volta diminuirono. Sono veramente degne di nota le cure ed i provvedimenti che il Governo uruguaiano prende per ’l’istruzione primaria e per l’educazione nazionale dei fanciulli: le scuole pubbliche sono numerosissime e ben tenute, e non si tralascia alcun mezzo per attirarvi gli alunni: è noto per esempio che ad essi si regalano tutti i libri, e che le maestre vanno anche per le case facendo propaganda e racoogliendo• allievi. Questa è la prima ragione della difficoltà che trovano le scuole italiane in genere, parrocchiali e laiche, a raccogliere intorno a sè un numero maggiore di figli di italiani. Qui dunque anche più che altrove, si dimostra necessario migliorare l’organizzazione della scuola italiana, in modo che questa possa prendere sempre maggior piede e rispondere efficacemente al suo compito. Questa è in ogni modo una delle cose di ’maggiore importanza, cui occorre sia dato assetto prima che si possa dire che l’Uruguay è paese atto a ricevere emigrazione italiana. Il cav. Umiltà conclude la sua dotta dissertazione, affermando che la Repubblica dell’Uruguay è, così politicamente come economicamente, uno dei paesi del Sud America che molto potranno valere in un non lontano avvenire; ma per ora egli non crede alla possibilità e alla convenienza di avviare in questo paese una forte contente migratoria a scopo agricolo; e noi siamo in tale conclusione pienamente d’accordo con lui. Si è già detto che il Governo non ha terre demaniali o ne ha ben poche; che i privati continuano a preferire nella massima parte l’allevamento del bestiame, che rende discretamente e per il quale poche sono le spese e minimi i rischi. Ora se si dovesse