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Anno XII. 8 Febbraio 1913. Num. 6.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Educazione ed Istruzione. —Quel che ha fatto l’Italica Gens nel primo biennio ed i suoi progetti per l’avvenire (continuazione del numero precedente).
Religione. —Vangelo della prima di Quaresima.
Necrologia Rosa Stoppani Frassi e Monsignor Antonio Quaglia.
Beneficenza. —Per il caro da noi raccomandato. — Opera Pia Catena. — Per la missione di Mons. Carrara nella Colonia Eritrea. — Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi.
Notiziario. —Necrologio settimanale. — Diario.

Educazione ed Istruzione


QUELLO CHE HA FATTO L’ITALICA GENS

nel primo biennio

ed i suoi progetti per l’avvenire

(Continuazione del num. precedente)



Le buone condizioni economiche degli italiani nel Cile hanno loro permesso di sopportare meno duramente le conseguenze della crisi economcia da cui il Cile è stato colpito in questi ultimi anni, crisi che trova le sue determinanti principali, nel terremoto che distrusse il 16 agosto 1906 tanta parte di Valparaiso e delle borgate circostanti; nell’eccesso d’importazione, non compensato dall’esportazione dei nitrati è dei pochi altri prodotti che il Cile può vendere all’estero, e infine e sopratutto, nell’abuso del credito all’estero.

Noi osserviamo però che le due prime cause sono del tutto transitorie e l’altra va sempre’ più affievolendosi, in modo da permettere il risorgimento economico del Cile, che si va lentamente determinando. E infatti per quanto ha tratto alle conseguenze del terremoto, l’attività e il coraggio dei cileni e delle colonie straniere al Cile bene sono degni di essere paragonati a quelli degli abitanti di S. Francisco di California, che nello stesso anno venivano colpiti
dallo stesso flagello e fecero risorgere in breve tempo la città devastata. Quanto incremento poi abbia avuto la produzione del nitrato, principale elemento dell’esportazione, e dei cereali, l’abbiamo visto nelle cifre più su esposte, quando abbiamo anche accennato alle previsioni della produzione agricola-mineraria per l’anno 1911-12; quanto alla causa di carattere più permanente, cioè il credito abbondante all’estero, essa non è tale però che non possa essere a mano a mano eliminata da una oculata politica finanziaria.

Ora siffatto paese può presentare un buon campo aperto all’emigrazione? La risposta, per quanto ha tratto alla colonizzazione, l’abbiamo già data implicitamente, esaminando le vicende dei nostri esperimenti al Cile. Certamente questo Stato non ha grandissimi territori adatti alla colonizzazione; e per questo rispetto una vasta immigrazione agricola italiana non troverebbe di che accontentarsi. Ma è del pari certo che il Cile sarà un utile e buon campo adatto a nuovi, installamenti di coloni italiani, quando, ben inteso, dal Governo siano tolte di mezo le difficoltà accennate e l’opera di colonizzazione abbia carattere agricolo-industriale, anziché prettamente agricolo.

Per quanto concerne invece gli operai in genere, l’invio di un forte numero di essi, specialmente se sprovvisti di capitale, non avrebbe assolutamente buon esito, dato che i capitali stranieri, e principalmente inglesi, sono ora restii ad affluire nel Cile: per i limitati bisogni delle industrie locali gli operai cileni lavorano forse a migliori condizioni per gli industriali che gli operai nostri. Dove invece rimane Sempre dischiusa l’attività’ dei nostri è nel commercio: una buona clientela e brillanti tradizioni hanno i commercianti italiani sulla costa del Cile. Ma per il fatto che i commercianti non s’im-