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IL BUON CUORE 35


e arruolati da agenti del Governo cileno, non incontraiOn6 à Molte leghe dal villaggio di Valdivia neppiire- un’ettaro di terreno di mediocre valore che potesSe essere loro offerto. ’Terreni che prima del loro arrivo giacevano abbandonati come incoltivabili, avevano’ allora un’infinità di padroni. `‘Qiiesta arbitraria occupazione delle terre fiscali poi Coritxnuata fino a questi ultimi tempi, e si è compiuta nelle più curiose forme. Negli atti civili tanto iri quelli tra vivi, quanto in quelli ai ultima volontà, un fOndo esiguo acquistava, improvvisamente, determin. ati e vasti conhni, mentre prima questi erano vaghi per mancanza di delimitazioni catastali. Chi ne scapitava era sempre il fisco. Lo stesso Ispettorato delle terre e della colonizzazione del Cile, in varie relazioni di. questi ultimi anni, lamenta esso pure gli inconvenienti che derivano da questa trascurata delimitazione delle terre denaaniali e conchiude in proposito in una delle ultime sue relazioni: a Se si desidera attirare la colonizzaziOne straniera nel Cile, è necessario che si sappia preventivamente quanta superficie di terreno può dedicarsi a, tale oggetto. Senz’avere un’idea esatta dei diritti del Fisco, qualsiasi saggio di colonizzazione è destinato a naufragare, con grave danno certamente degli interessi del paese a. La spiegazione di questa mancata o incompiuta delimitazione delle terre dello Stato si ricollega a un altro fatto che di per sè costituisce attualmente una seconda difficoltà per la colonizzazione del Cile su più vasta scala: voglio alludere alla incompleta sistemazione delle numerosissime popolazioni indigene che stanno in queste regioni. Le provincie del Cile più adatte alla colonizzazione sono appunto quelle che costituiscono l’antica Araucania che, per essere stata annessa allo Stato solamente dal 1882, era ancora sconosciuta agli stessi conquistatori. I forti e bellicosi Araucani, sedicenti autoctoní, opposero sempre la più accanita resistenza alle armi spagnole e varie volte misero a repentaglio la stessa esistenza dellà Colonia: l’esercito di don Pietro di Valdivia, lo scopritore, si può dire, e il primo colonizzatore del Cile veniva completamente debellato nel 1553: al capo veniva dai reroci Araucani fatta fare la fine di Crasso. In tre. secoli di lotta, gli Spagnoli non riuscirono a domarli. L’ultima e definitiva guerra per la conquista dell’Araucania veniva intimata agli indigeni solamente nel 186o e terminava nel 1882, con la completa sottomissione però degli Araucani. Soggiogati completamente e riunito il loro territorio al Cile, il Governo non si disinteressò della loro sorte, ma concesse loro dei lotti di terreno in proprietà,: anche per avviarli alla civiltà e alla colonizzazione. Nonostante però gli sforzi delle leggi in proposito, a neppur la metà dei centomila indigeni esistenti attualmente nel Cile, sono stati assegnati lotti di terre in- proprietà. Questo incompleto stabilimento degli indigeni nei lotti loro concessi dalla legge, rende

precaria la loro condizione e mal definiti i terreni ch’essi occupano.provvisoriamente. La vicinanza degli elementi europei destinati.alla colonizzazione e degli instabili indigeni nelle terre dell’antica Araucania è quindi un inconveniente di non poco momento: è recente l’eco, tra l’altro, di fatti. criminosi compiuti da questi indigeni a danno dei nostri connazionali di Nuova,Etruria, colonia che è appunto nella provincia ’del Cile dove è il nucleo maggiore di Araucani.

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Si calcola che gli italiani residenti nel Cile siano da ventidue a ventotto mila. Questo numero è. superiore a quello fissato dalle statistiche ufficiali per il fatto, comune d’altronde ai principali Stati d’America, che, iure soli, sono considerati cittadini dalla legge cilena coloro che nascono sul suolo cileno, mentre invece, iure sanguinis, essi sono considerati italiani dalle nostre leggi. Gli italiani del Cile si sono dati nella maggior parte ai commerci; di alcuni anzi ne tengono il monopolio, come per taluni, generi alimentari. Molti, specialmente tra gli antichi coquelli che riuscirono a formarsi una buoloni, na condizione economica e anche una vera agiatezza. Nel Cile il sentimento di, solidarietà tra italiani diede vita a numerosi sodalizi, aventi per fine la beneficenza o l’istruzione, e che tutti mirano.a raccogliere le forze delle nostre colonie cilene (i). Il Cav. Coletti affermava recentemente ch’egli era stato favorevolmente colpito dall’alto senso d’italianità ch.e si riscontra tra quei nostri connazionali e che sempre rimane al di sopra di ogni partito; italianità nel linguaggio gelosamente conservato nelle famiglie, italianità negli onesti costumi e nella nobile fierezza, con cui dimostrano che il professarsi italiani non esclude il leale attaccamento al paese del loro attuale benessere. (Continua). (t) Una confederazione delle Società italiane venne costituita per iniziativa del Io Congresso degli italiani del,Cile, tenutosi nel settembre del 1910 in Santiago.


Religione


Vangelo della Quinquagesima

Testo del Vangelo.

Il regno de’ cieli è simile ad un uomo il quale seminò nel suo campo buon seme. Ma nel tempo che gli uomini dormivano, il nemico di lui andò, e seminò della zizzania i nmezzo al grano, e si partì. Cresciuta poi l’erba e venuta a frutto, allora come parve anche la zizzania. E i servi del padre di fanti