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IL BUON CUORE 13


Cercare e ritrovare Gesù: ecco il loro unico e solo pensiero,_ per quanto li acqueti il senno maturo del bambino, le sue idee, il disamore del divertimento, la pietosa custodia che di lui Dio medesimo fatto avrebbe. Mal... Non molto tempo fa si leggeva sui giornali della città d’un divertimento affatto disonesto: la produzione francese era sguajata, gli attori avrebbero dato maggior calore alle tinte. Lieti, spensierati nel folto pubblico rideranno alle frasi scollacciate i buoni papà, le mamme indulgenti, le signorine s’inteneriranno alle lagrime alle disonestà vergognose della spiritosa.... Dio mio! quale differenza! Con tre giorni di ricerche, d’ansie, angoscie mortali cercavano Maria Giuseppe il loro figlio perso... le moderne, l’emancipate, diremo ancora — le buone madri — buone perchè al mattino avevano ben ascoltato la S. Messa la predica del venerando sacerdote — le buone madri d’oggi soffocano nel più grasso riso il Gesù luce, vigore dello spirito — nelle giovani e tenere menti dei loro nati. Quante’ volte — là nel chiuso d’un confessionale il vecchio sacerdote non ha raccolto con lagrime di fuoco la protesta di tardi e vecchi genitori sulla condotta dei figli. Invocano il braccio di Dio, invocano... quanto la parola del sacerdote si sforza di allontanare e mitigare. Perchè? Il vento ha dato tempesta. Ecco tutto. Genitori imitate Maria, la solerte educatrice, l’esempio classico delle madri. Il suo lamento è dolce: il suo lamento esclude l’asprezza: non ricorda il proprio diritto, ricorda il dolore provato: non per sè, per il padre addolorato si preoccupa nella domanda saggia e santa. Escludiamo l’asprezza nelle nostre correzioni: usiamo dolcezza, compatimento, pazienza senza debolezza: non creeremo reazioni violente, smonteremo i facili capricci, ci sarà facile correggendo persuadere ed educare. Avremo la buona risposta di Cristo: spiegato il voler del Padre, le necessità di sua missione, l’ultimo e pronto risultato è l’aver,seguito docile i propri genitori, presso dei quali fino a trent’anni si leggono quest’auree parole: era suddito a loro. B. R.

UN NOVELLO MONSIGNORE Con grande concorso di distinte famiglie, nella Basilica di S. Fedele, che vanta belle tradiricni per virtù di un clero eletto, si festeggiò con silenne funzione la nomina dell’egregio sacerdote doti. Cesare Orsenigo all’alto ufficio di Monsignore effettivo capitolare. La cerimonia riuscì commovente, più che per gli splendidi addobbi e per la buena rnosi ca, per l’interessamento affettuoso del clero, dei p0polo e degli amici, che, uniti in un solo pensiero, vollero e seppero preparare un degno omaggio al novello Monsignore. Il dotto sacerdote — la cui profonda cultura si è rivelata specialmente nella importante pubblicazione continuata un triennio in preparazione delle feste centenarie commemorative di S. Carlo — è stato chiamato da S. E. il Cardinale Arcivescovo a sostituire il rimpianto Mons. Grasselli, e la sostituzione è veramente degna, perchè Monsignor Orsenigo, studioso ed educatore geniale della gioventù che lo circonda con venerazione in importanti istituti, mente equilibrata, cuore gentile, saggio direttore di coscienze, modello di bontà e di carità, di prudenza e di rettitudine civile e religiosa, porta seco all’alto ufficio, colla conoscenza di varie lingue, un ricco corredo di doti rare, sostenute da una preziosa esperienza. A ragione si disse che nella festa di ieri si trovò tutto lo spirito animatore dell’ambiente di S. Fedele, eco ancora vivissima di quel grande, indimenticabile proposto Catena e merito non piccolo del suo successore don Edoardo Nava. Fu così anche una festa piena di dolci armonie famigliari. Tutto ciò senza dolorosi -distacchi, perchè Mons. Orsenigo, pur assumendo il nuovo ufficio curiale, non abbandona S. Fedele, e rimane ancora la colonna dell’Opera pia per la cura di Salsomaggiore, che si intitola al nome di don, Adalberto Catena.


Beneficenza


ALL’ORFANOTROFIO FEMMINILE

La solenne distribuzione dei premi alla presenza del Conte di Torino e del generale Caneva e delle Autorità Civili e Militari.

Nel pomeriggio di domenica giorno 29 dicembre — autorità, e personalità convennero all’Orfanotrofio femminile in corso Magenta, per assistere alla solenne cerimonia della premiazione delle alunne. Erano a ricevere gli ospiti il Presidente del Consiglio degli Orfanotrofi e del Pio Luogo Trivulzio, com. nob: avv. Giuseppe De Capitani D’Arzago, in unione al vice- presidente dottor Malacrida, al conte Pier Gaetano Venino, al nobile Borgazzi ed agli altri membri del Consiglio, ed ai segretario generale cav. avv. Achille Presenziavano il Prefetto senatore Panizzardi, l’assessore prof. Vittorio. Ferrari — in rappresentanza anche del sindaco = il Provveditore agli Studi, comm. Ronchetti, il cav. uff. Paolo Buzzi, il cav. uff. prof. Ambrogio Bertarelli, mons. Polvara — in rappresentanza dell’Ecc. Cardinale Arcivescovo -il Sac. Enrico Vitali, il consigliere camerale Della Torre per l’Umanitaria, il comm. Carnelli, il cavaliere Cavallazzi ed il signor Colombo con una larga