Pagina:Il buon cuore - Anno XII, n. 01 - 4 gennaio 1913.pdf/6

6 IL BUON CUORE


direi quasi per forza. Quando i tedeschi sbarcavano a New York parecchie decine d'anni fa, le ferrovie dell'East ricevevano un dollaro di gratificazione dei grandi costruttori di ferrovie del West per ogni immigrante che trasportavano negli Stati occidentali. Arrivati là questi emigrati, oramai senza un centesimo, dovevano restarvi ed accettare la situazione. lavorando nelle costruzioni ferroviarie od in altri lavori sussidiari, poco a poco venivano a trovarsi in possesso di un modesto gruzzolo economizzato con gravi sacrifizi, che, nella loro previdenza, investivano immediatamente in qualche acre di terra. Poi chiamavano le famiglie, i parenti, i compaesani che s'avviavano alla stessa scuola, talvolta ben dura, ma che finiva per assicurare l'esistenza anche a loro.

Nessuna impresa colonizzatrice premeditata fu tentata dagli immigrati tedeschi che oggi, tra i nuovi popoli colonizzatori del Nord America, sono certo i più potenti. Nessun piano fu tracciato in antecedenza, nessuna spinta di forse coalizzate fu data a questa massa. A parte la propaganda, del resto limitata, fatta dagli agenti di società di navigazione, nessuno pensò od aiutò a formare queste colonie agricole tedesche. Per un puro caso essi godono di una situazione invidiabile nel possesso della terra produttrice nord-americana.

Ed altrettanto dicasi degli altri popoli colonizzatori, irlandesi o scandinavi, e perfino di quelle pochissime colonie italiane che si formarono in questi ultimi vent'anni.

Da per tutto e sempre è stata l'energia iniziatrice di un primo pioniere che ha dato la spinta al movimento al colonizzatore.

Ed a prova ulteriore di quanto scriviamo, accenniamo semplicemente al fatto che le imprese colonizzatrici, tentate dai finanzieri, non hanno dato quasi mai alcun risultato serio, parecchie anzi si sono sfasciate con susseguente abbandono della terra da parte dei coloni e perdita di ingenti somme da parte degli speculatori.

Non è mio intendimento di fare qui, su questo argomento, una rassegna completa e documentate: sarà materia per un altro studio esauriente. Ho fatto soltanto quest'accenno breve e generico per introdurmi sul progetto che la nostra Italica Gens prepara e sta ora per attuare: cioè come sfollare dalle grandi città nord-americane la nostra massa d'immigrati e come avviarli alla terra.

Quanti si occupano con mire oneste degli interessi dei nostri immigrati, tutti riconoscono la necessità di salvare il nostro popolo dalla rovina morale, materiale ed igienica che lo minaccia negli agglomeramenti dei grandi centri, come New York, Chicago, Boston e Philadelphia. Distinti igienisti e medici italiani, di New York particolarmente, hanno additato il grave pericolo che sovrasta alla nostra razza immigrata ed hanno raccolto statistiche impressionanti, specialmente sul deperimento dei nostri fanciulli e sull'alta percentuale di tubercolotici che si riscontra tra l'infanzia