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IL BUON CUORE 351


una grande cultura e soprattutto elevata a virtù del sentimento religioso, lo rendeva affettuosissimo verso i suoi, generoso e intelligente mecenate dell’arte, pronto a soccorre largamente le indigene altrui, affabile cortesissimo cogli amici: ma lo disponeva anche lentamente e fatalmente a una terribile nevrastenia, che doveva tormentarlo e straziarlo con lunghimime sofferenze, che non si possono esprimere a parole, condurlo a Dio purificato e santificato con la eroica pazienza di un Martire. Sì, durante il lungo martirio si rivelò tutta la bellezza morale del nostro caro Rodolfo. Tra le strette del male l’anima sua si slanciava in Dio con l’ardore della fede e della fiducia soprannaturale. Che ardenti invocazioni! Che proteste di rassegnazione eroica non mai disdette da un lamento!

«Nessuno può immaginare quello che io soffro», esclamava spesso sotto l’incubo del male: e poi subito soggiungeva: «Patire, sì, Signore pur che salvi l’anima: Sia fatta la vostra volontà; sia penitenza dei miei peccati»: parole che ripeteva con un senso di umiltà e di rassegnazione, che commoveva gli astanti li straziava al suo strazio. Quanta tenerezza per la sua Annetta, che era sempre 11 vicina, al suo caro! Annetta, abbi pazienza, compatiscimi»; e poi parole di scusa e di perdono, che producevano in lei un doppio strazio, perchè doveva dissimulare la commozione profonda. Quanta riconoscenza alla sua cara sorella Maria che andava spesso a trovarlo e a fermarsi presso di lui! E l’ultima volta, lunedì scorso, arrivò pochi minuti dopo che il povero martire cessava di vivere.

La cara salma spirava tutta 1a pace alla quale era salita l’anima purificata da tanto dolore.

Povero Rodolfo! Così buono, così puro, così cristiano in tutta la sua vita, ed essere posto a così dura prova! Taccia ogni giudizio umano. E’ questo il segreto. di Dio, che purifica così i suoi eletti per renderli degni di Lui, che è non solo il premio «che i desideri avanza», ma che eccede ogni merito di martirio sofferto per amore di Lui in questa povera vita.

Sia questo pensiero un conforto più che umano alla desolata consorte, alla sorella, ai fratelli, alle cognate, ai nipoti, tutti, in diverso modo, affezionatissimi al caro defunto.

P. R.

Nella sua Villa di Inzago, colta da improvviso malore, serenamente passava a miglior vita la Nobil Donna Gina Dell’Orto ved. Maestri Appiani d’Aragona. In Milano era conosciuta per persona di fine squisito sentire, di erudizione non comune, di sincera pietà.

La caritatevole signora anche nel suo atto di ultima volontà, nobilissimo per sentimenti cristiani e per delicatezza d’animo, volle essere generosa, beneficando con disposizioni sapientemente studiate il Comune di Inzago nelle sue Scuole, negli Asili, nel Pellagrosario e nell’Ospedale Marchesi ove fondò un nuovo letto; nè trascurò di largamente ricordare con assegni vitalizi tutto il personale servizio.

Provata da atroce sventura che le tolse lo sposo al-
l’inizio di una vita felice, Ella è passata attraverso ad un dolore insanabile, confortandosi in una beneficenza armonica e illuminata. Ora la pia signora riposa e guarda a’ suoi cari che la invocano come protettrice.

In memoria del Prevosto Catena.

Il decimo anniversario della morte del venerato Prevosto Catena già solennemente commemorato all’Istituto dei Ciechi il 28 aprile ebbe, può dirsi, una seconda solenne commemorazione. Il giorno 30 ottobre, ricorrendo la data precisa della sua morte, gli ammiratori, i parenti, il Clero della sua Parrocchia lo vollero ricordato con uno speciale ufficio di suffragio, che fu segnalato a tutti gli iscritti dell’Opera Pia Catena con apposita circolare. Il largo intervento alla mesta cerimonia ha dimostrato quanto viva ancora sia la venerazione e la riconoscenza che i milanesi nutrono per l’illustre Sacerdote.

All’Opera Pia Catena pervennero in occasione della mesta ricorrenza le seguenti offerte:

Sig. Angelo Ferrario per un fiore sulla tomba del Prevosto Catena |||
 L. 100.—
Sig. Comm. Enea Pressi |||
   » 100.—
Sig.ra Bognetti Carlotta ved. Dugnani (nuova patronessa) |||
   » 10.—
Sig.ra Marazza Luisa |||
   » 25.—
Sigg. Gigi e Sandra Sessa in memoria del loro caro Zio Rodolfo |||
   » 100.—
Sig.ra Teresa Ronchetti Bruni |||
   » 50.—

NUOVI SOCI PERPETUI

Comm. Enea Pressi — Cav. Rodolfo Sessa (+ 28 ottobre 1912).

Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi

OBLAZIONI.

Contessa Antonietta Sola Busca — N. 24 camicie.

Sig. Barberina Piva — N. 73 paìa calze.

Sig.na Matelda Cajrati — N. 12 sottanelle flanella cotone.

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