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IL BUON CUORE 357


Oh! non si nasconde, no. Non da lui la difficoltà: questa sorge dal nostro pregiudizio.

Noi applichiamo a Cristo la misura che adoperiamo per le grandezze umane.

Altre e ben diverse son le sue vie, le vie dello spirito. Uditelo:

«Dove son io — ditelo al mondo — dove si trova Gesù i zoppi camminano speditamente, i lebbrosi si mondano, i sordi ascoltano, i morti risorgono, i poveri vengono istruiti».

Oh! adunque chi zoppica incerto fra il bene ed il male, fra il vizio e la virtù con Cristo camminerà spedito: i peccatori verranno mondati dalla loro sozzura.... i sordi alle voci dello spirito, a questi schiuderanno l’udito, ed i poveri — questa turba immensa, infinita d’esclusi dal regno del vero, della virtù, della bontà — oh! per mezzo di lui, di Cristo, per la semplicità delle sue dottrine, per la forza della sua grazia, dei suoi sacramenti, essi ancora avranno una elevazione grande, superiore, saranno degni di partecipare ai gaudii, all’inenarrabile e casta gioia dello spirito, della verità. Dove avrete verificato questo miracolo vedrete in mezzo Gesù: dove sarà Gesù sentirete la grandezza di queste azioni di bene e salute.

* * *

A chi han chiesto di Gesù?

Vengono da Giovanni, da lui sono mandati, a lui ritornano per essere confermati in quanto hanno visto ed udito.

Scompare l’io, la propria persona, l’affidano al magistero del maestro. Lo sapevano il precursore di Cristo, l’aurora che avrebbe annunciato il sole e questo loro basta.

Chi cerca Cristo s’affida a chi di Cristo e delle sue parole tiene il sacro deposito. Gli altri non hanno tale missione: se la vantano, essi l’hanno usurpata, dunque, tradita.

No! l’onestà naturale, la scienza pure profana non allontana ne divide da Dio e dal suo Cristo. Raggio che da Dio parte a Dio ci può Condurre: ma questa non è la via ordinaria, la più certa, la più sicura, la via che tutti percorsero: Può riuscire talora, il più delle volte ombre d’egoismo, superbia che s’aggiungono al puro raggio lo deviano conducendo a rovina... no! volgetevi a lui, alla sua Chiesa al suo insegnamento: vi troverete Cristo buono, dolce, che il mondo, la carne, le passioni credevano soffocare o piantare.

B. R.

Beneficenza


Società Italiana di Previdenza per le Operaie


La Scuola di Economia domestica promossa da questa Società ha riaperto i suoi corsi.

Domenica 10 Novembre si iniziò quello per le operaie con 24 iscrizioni nel mentre giovedì 17 corrente ebbe principio in via di esperimento un corso per
le alunne della VI classe elementare delle scuole comunali.

Nel prossimo dicembre si apriranno corsi speciali per signore e signorine.

Le iscrizioni si ricevono all’Ufficio centrale della Società (Via Spiga, 25), ove si possono ritirare i programmi e i regolamenti della Scuola.

Una fiera di beneficenza a favore della Società Italiana di Previdenza per le operaie avrà luogo nei giorni 5, 6, 7 e 8 dicembre dalle ore 13 alle ore 18 nel Salone dei Ciechi, Via Vivaio, 7.

Si venderanno indumenti per poveri, giocattoli, calendari, e oggetti vari adatti per doni natalizi.

I prezzi saranno fissi e modici e l’ingresso libero.

Coloro che gentilmente credessero di concorrervi anche con qualche dono, potranno inviarlo alla Sede della fiera (Via Vivaio, 7), dal prossimo 3 dicembre in avanti, oppure al domicilio delle Signore del Comitato che è così composto:

Marchesa Maria Trotti Belgioioso, via Bossi, 1 — Principessa Maria Castelbarco Albani Della Somaglia, via P. Umberto, 6 — Donna Lucia Greppi Scanzi, via Borgonuovo, 9 — Principessa Maddalena Barbiano di Belgioioso d’Este, via Passione, 1 — Signora Erminia Bonacossa Noseda, via Q. Sella, 4 — Contessa Orietta Borromeo Doria, via Manzoni, 41 — Donna Emilia Castiglioni, Piazza Belgioioso. 2 — Donna Maria Craven, Varese — Donna Bice Greppi Belgioioso, via S. Antonio, 2 — Signora Nina Leonino, via Borgonuovo, 21 — Signora Alma Pazzini Saino, via Borgonuovo, 2.

O bianca Croce!*


D’amica pianta a la cortese ombria,
fido sostando, il pellegrin riposa,
e in un sopor, ch’ogni travaglio oblia,
l’affanno acqueta e l’ansia faticosa.
Tu pur, mia cara, la mortal compiuta
del tuo calvario dirupata ascesa,
sotto quell’ombra che nessun rifiuta
scordi l’onor d’ogni sofferta offesa...
O Croce bianca, stigmate di fede,
palpito e verbo de gl’immoti avelli,
pel duol che spera e per l’amor che crede
dei morti ai vivi l’anime affratelli!
O Croce bianca, raggio del pensiero,mistico fior del pianto e de l’amore,
tu l’infinito canti arcan mistero
ignoto al senso, ma non mai al core!

Armida Lamburghi.


* Nell’anniversario della morte della mia cara e compianta amica Plerina Carizzoni.

Istituto dei Ciechi, 6 Novembre.