Pagina:Il buon cuore - Anno XI, n. 43 - 26 ottobre 1912.pdf/1

Anno XI. Sabato, 26 Ottobre 1912. Num. 43.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Beneficenza. —Luigi Pittoni, Per una riforma delle Leghe per la moralità.
Religione. —B. R. Vangelo della domenica prima dopo la dedicazione — Congresso Eucaristico di Vienna — Pagliuzze d’oro.
Educazione ed Istruzione. —Pirro Besso, Gaetano Lionello Patuzzi — Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi.
Notiziario. —Necrologio settimanale — Diario.

Beneficenza


Per una riforma delle Leghe per la moralità

Sorte per iniziativa del prof. Rodolfo Bettazzi, il quale fu il primo a piantare in Italia la bandiera della redenzione morale in mezzo alla corruzione delle grandi città, esistono in varie città del Regno delle associazioni, le quali, sotto il titolo di Leghe per la moralità pubblica o altro simile, si propongono d’impedire le pubbliche manifestazioni d’immoralità, che, purtroppo, quotidianamente vanno ripetendosi, e d’interessare più vasti strati della popolazione alle questioni, che vi sono inerenti.

Lo scopo che tali associazioni si prefiggono è nobilissimo, e degno d’ogni plauso sono quelle egregie persone, che con vero entusiasmo s’adoperano a tenere alto il vessillo della moralità e a chiamare a raccolta i volonterosi.

Che le società in parola abbiano apportato dei frutti benefici è innegabile; ma d’altro canto bisogna avere anche il coraggio di confessare, che il grande pubblico non s’è scosso, e che, accanto alle autorevoli approvazioni e agli incoraggiamenti di persone ragguardevoli, si deve assistere all’apatia generale, qualche volta persino allo scherno e all’ostilità aperta. All’infuori del Bollettino mensile, che si stampa a Torino, e il quale, se non erro, viene letto soltanto dagli aderenti alle Leghe, a malgrado di nobili tentativi, che meritavano migliore appoggio, non esiste ancora una rivista di moralità, che abbia vitalità anche in linea finanziaria.

Le cause di tale stato di cose sono molteplici. Anzi
tutto, il titolo Lega per la moralità o altro simile, per quanto appropriato, riesce (la pratica lo ha dimostrato) antipatico a molti. Non pochi di coloro che caldeggiano in cuor loro la lotta contro tante turpitudini, non vogliono aderire alle Leghe, perchè il loro titolo sa loro di ostico e temono d’essere beffati e qualche volta persino tacciati di clericali, per quanto il Comitato centrale abbia ripetutamente e apertamente proclamato, che le Leghe non hanno affatto carattere confessionale, e che vi possono prendere parte persone bene intenzionate, senza distinzione di partito e di credenza religiosa. Altri poi, che zoppicano alquanto in fatto di morale, non si dànno la briga di esaminare più da vicino come stiano le cose, e per il timore che le Leghe possano invadere il campo privato e ingerirsi nelle loro poco oneste azioni, si dànno ad osteggiarle.

Lo spirito d’associazione non è ancora tanto generalizzato in Italia, come in Germania e in altri Stati, da permettere il lusso di specializzarsi in singoli rami della moralità. Le Leghe italiane si soffermano di preferenza alla moralità sessuale, nel mentre poco si semina nel vastissimo campo della moralità sociale, che pure ne sta in connessione diretta.

Il genio del popolo italiano (è in mezzo al popolo che si deve penetrare) male si adatta a tali specializzazioni, alle quali si prestano meglio, ad esempio, i Tedeschi. Perciò i lettori delle pubblicazioni di propaganda e chi sente il desiderio di lavorare nel campo del bene, se non sono animati da particolare entusiasmo, si stancano facilmente e finiscono con il disinteressarsene, anche perchè i più desiderano avere la soddisfazione di veder presto i frutti della propria opera per essere animati a continuare con maggior zelo. È certo però che il gran pubblico non darà mai il suo appoggio ad un’opera, per quanto urgente, se non gli si fa toccare con mano immediatamente i benefici frutti della stessa.

A modesto avviso di chi scrive, nulla di quanto fu fatto finora dalle Leghe va cancellato; ma, affinchè esse possano esplicare un’attività veramente vantaggiosa alla società e alla patria, bisogna integrarle, dando loro un nuovo impulso introducendovi alcune riforme.

Le associazioni di moralità non potranno mai destare l’interesse generale, se non s’occuperanno, non soltanto della moralità sessuale, ma anche di tutte le molteplici