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308 IL BUON CUORE


L’unità della fede lega oggi i presenti ed i lontani nel celestiale Convito di Vienna, simbolo di quell’unità, che l’Eucaristia forma di tutti gli uomini, secondo la felice espressione dell’Apostolo: «Noi tutti che mangiamo lo stesso pane, sfamo un sol corpo». E Gesù Cristo trionfa nella vittoria, nel regno e nell’impero del mondo col suo Sacramento Eucaristico, insegnando che all’ombra di questo mistico pegno, gli uomini sono fratelli nell’eguaglianza della cristiana redenzione.

Il Pontefice attuale riconobbe, che l’«instaurare omnia in Christo» sarebbe pressochè inutile, se non si ricorresse alla forza viva, che spinse gli Apostoli ed Evangelisti, i Martiri, i Santi, i Dottori, i primi Padri della nostra fede: ha rimesso in fiore il culto dell’Eucaristia, meritandosi dalla storia anche il titolo di «Papa dell’Eucaristia!».

L’Enciclica «Acerbo nimis» del 25 aprile 1905; il venerato decreto «Sacra Tridentina Synodus» del 16 dicembre 1905; il decreto del 7 dicembre 1906; quello del 10 aprile 1907; quello Urbis et Orbis: «Spiritualium omnium bonorom» dell’8 maggio 1907: quello: «Lamentabili sane exitu» del 3 luglio 1907 contro i modernisti; il «Motu proprio» del i agosto 1907; il decreto: «Quam singulari Christus amore» dell’8 agosto 1910 sulla Comunione dei fanciulli formano i Fioretti Eucaristici, che Pio X ha offerto alla Cristianità per il rifiorimento del culto Eucaristico come base di restaurazione cristiana.

Laonde, perchè il nostro secolo non ritorni nel paganesimo, perchè Gesù Cristo col suo scettro vinca, regni e imperi nel mondo da Lui redento, sono più che opportune queste Giornate Eucaristiche di Vienna, dove la Porpora Romana, in mirabile armonia col venerando Monarca Austro-Ungarico e con i fedeli di ogni nazione, porterà il pensiero di Pio X ai piedi dell’Eucaristia: «Adorabunt coram te, Domine; et glorificabunt».

Ed è per questo, che i Congressi Eucaristici hanno assunta una importanza non solo internazionale, ma veramente cattolica, e sono entrati nel novero di quegli avvenimenti che hanno virtù di richiamare su di loro l’attenzione di tutto il mondo non soltanto religioso ma civile.

Benchè in essi la politica non abbia alcuna parte, non mancano di apparire come grandiose dimostrazioni dirette ad influire sulla coscienza contemporanea e ad affermare la vitalità della nostra Santa Religione; vitalità, che sta nel fatto soprannaturale della sua istituzione, nella presenza sempre immanente di Cristo in mezzo alla sua Chiesa, e nella presenza reale, universale, perenne,.mediante il Sacramento dell’Eucaristia.

È facile quindi comprendere di quanta importanza sia ravvivare in mezzo al popolo cristiano la fede, la pratica dell’Eucaristia con una riunione solenne di Cardinali, di Vescovi, di Sacerdoti, di laici e con una successione di riti intesi tutti a celebrare Gesù Cristo nell’Eucaristia, ad affermare, a svolgere, ad illustrare, a diffondere le verità che dal mistero della presenza reale
di Cristo derivano e possono esercitare sul popolo e sulle persone colte.

Il solenne ricevimento del Cardinale Legato.

Trionfale è stato il ricevimento che Vienna ha fatto al Card. Van Rossum, Legato pontificio. Non potrei trovare una parola più espressiva e rispondente alla verità. Ho assistito a spettacoli grandiosi, ma pochi mi hanno colpito come il ricevimento che il popolo di Vienna ha fatto al rappresentante del Pontefice. Il tempo era bello. Dopo parecchi giorni di vento e di pioggia è tornato a riapparire il sole. Tutte le vie at traverso le quali doveva passare il Cardinale Legato erano imbandierate: bandiere austriache, bandiere della città di Vienna e bandiere pontificie. L’avvenimento non poteva avere un carattere più solenne e più civile.

Alle ore 3.50 il treno imperiale col Cardinale Legato è entrato nella stazione Westbahnhof. Sua Eminenza venne ricevuto dal conte Czernim a nome dell’Imperatore.

Nei pressi della stazione erano schierati i bambini e le bambine delle scuole comunali, e moltissime associazioni con le bandiere. S. Em. il Cardinale Legato era giunto con il suo seguito e con la missione che era andata, ad incontrarlo a Pontebba. Il Nunzio pontificio, S. E. Mons. Scapinelli attendeva il Cardinale al quale ha dato il benvenuto. Ha risposto il Cardinale con brevi parole di circostanza; dopo di che il Nunzio Apostolico ha presentato al Cardinale Van Rossum il conte Czernim incaricato in modo speciale dall’Imperatore di ricevere il Cardinale Legato. Il conte Czernim ha ossequiato il Cardinale Legato e l’ha invitato a salire nella carrozza di gala di Corte; in altre carrozze pure di gala ha preso posto il seguito del Cardinale Legato ed il corteo si è avviato per la via Maria Hilfer.

Folla immensa, bandiere dovunque, da tutti i balconi. Squillano tutte le campane della città. L’incontro coll’Em. Cardinale arcivescovo di Vienna avviene al principio della via Kartner. L’arcivescovo di Vienna è preceduto dagli scolari delle scuole elementari e da quattromila giovinetti in abiti pittoreschi. La sfilata costituisce un quadro magnifico. Tutti gli ordini religiosi sono rappresentati: carmelitani, francescani d’Austria, d’Albania, gesuiti, domenicani, cistercensi e camilliani; seguono i parroci della città, i canonici dell’ordine teutonico, parecchi vescovi francesi, spagnuoli, rumeni, ruteni, e da ultimo il cardinale Nagl benedicente sotto un baldacchino d’oro.

Il cardinale Nagl ha portato il saluto in latino ed in tedesco al cardinale Van Rossum, il quale ha risposto pure in latino ed in tedesco.

Il saluto del Cardinale Arcivescovo.

L’omaggio del Borgomastro.

Ecco l’allocuzione del Cardinale Arcivescovo:

«Eminenza. Santa gioia riempie oggi il mio cuore per poter ricevere V. E. in questa città capitale e residenziale di Vienna, e ciò anche in nome del mio diletto clero e del mio popolo fedele, e sono felice di presentare rispettosamente il benvenuto a Colui che