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292 IL BUON CUORE


stribuendole particolarmente nei monasteri femminili di Vienna.

Bisognava preoccuparsi anche della questione del vitto buono ed a buon mercato. E non era possibile risolvere la questione se non fosse intervenuta l’amministrazione militare, ponendo a disposizione del Comitato tutte le cucine da campagna disponibili.

Siccome il Congresso avviene nella stagione delle grandi dislocazioni, durante le quali le ferrovie devono potere disporre di tutto il loro materiale, così esse hanno già provveduto, perchè vengano messe a loro disposizione tutte le carrozze disponibili delle Società estere, con locomotive e personale sufficienti. Si calcola che passeranno la frontiera 5000 carrozzoni e 100 locomotive con un migliaio di impiegati, macchinisti e fuochisti.

Era anche necessario trovare il modo di riunire le diverse nazionalità, così che ciascuna di esse avesse un locale per fare le adunanze parziali (nelle adunanze plenarie si parlerà in tutte le lingue del mondo); ebbene, tutto si è potuto ormai preparare, e dodici chiese sono pronte per un completo arredamento.

L’Imperatore ha posto a disposizione del Cardinale Legato il suo treno particolare, che giungerà a Pontebba la sera dell’11 settembre, treno che accompagnerà il Cardinale fino a Vienna. Sua Eminenza sarà ricevuta da S. M. in udienza privata il 13 settembre. Sabato, 14 settembre, avrà luogo la processione, la cui parte principale verrà formata dal laicato cattolico, dalle associazioni, dalle corporazioni, dalle rappresentanze delle nazioni dell’Impero. Però una parte di dette rappresentanze formerà spalliera, poichè non vi sarebbe spazio sufficiente per tutti nel percorso da San Stefano alla Hof Burg. La seconda parte della processione sarà composta dal clero, dalle rappresentanze dei corpi pubblici e dalle federazioni studentesche.

Il corteo sarà chiuso dal Cardinale Legato e dalla Corte. Il Cardinale con il Santissimo Sacramento starà in una carrozza di gala appositamente costruita.

Il Cardinale celebrerà la Messa sotto il Burgtor, grandioso arco prospiciente il palazzo imperiale e l’altare sarà elevato in modo che tutti lo possano vedere. Dopo la Messa il Santissimo verrà portato nella Cappella Imperiale.

Il trentesimosettimo Congresso Eucaristico mondiale di Vienna (12-15 settembre 1912), deve essere sopratutto per Vienna e per l’Austria una impareggiabile rivista della sua popolazione cattolica. Per rendere ciò possibile, è dovere di ogni cattolico credente di prendervi parte personalmente appena le sue condizioni glielo permettano, e sopratutto i cattolici devono considerare qual dovere di coscienza di contribuire alla gloria di questo Congresso colla loro personale partecipazione. Tutti, senza distinzione d’età e di sesso, devono dirsi onorati di esser membro o partecipante di questa grandiosa manifestazione di fede cattolica, confessando così la propria venerazione al SS. Sacramento.

Inutile parlare della presenza del clero cattolico dai più alti prelati fino all’ultimo coadiutore del più remoto paesello fra i monti; vi saranno molte migliaia di sa-
cerdoti da tutte le parti dell’Impero, ma sopratutto da Vienna e dalla bassa Austria. Parteciperanno al Congresso anche i sacerdoti di rito greco-cattolico, che hanno già annunciata la loro numerosa presenza.

L’unione dei tre riti cattolici rivelerà la concordia di tutto il clero cattolico, e quest’unione troverà pure la sua manifestazione fra i laici. Il venerando Imperatore medesimo (che già si dichiarò protettore del Congresso) sarà colla sua personale partecipazione un sublime esempio per tutti i laici cattolici. Già numerosi membri dell’augusta famiglia imperiale hanno seguito il suo esempio ed annunciato la loro partecipazione al Congresso, non solo, ma prendon parte in modo eminente ai lavori preparatori ed alla propaganda del Congresso, come lo fanno per esempio le Arciduchesse. Non meno di otto Arciduchesse stanno come protettrici a capo dei singoli Comitati di signore. La nobiltà cattolica dell’Impero sarà possibilmente tutta intera presente al Congresso, come già fin d’ora numerosi membri di essa prendono viva parte ai lavori del Congresso.

La borghesia cattolica di tutti i ceti non starà indietro nella festa mondiale in onore della SS. Eucaristia, provando così che l’attaccamento alla fede cattolica è vivo ancora nella borghesia. Dai successi finora constatati nei lavori preparatori si rileva con sicurezza che il ceto del commercio come quello degli impiegati ed insegnanti sarà rappresentato in gran numero al Congresso, come pure lo sarà quello degli operai cattolici e dei contadini così profondamente credenti.

Finalmente si spera sicuramente che anche il corpo degli Ufficiali austriaci, seguendo l’esempio dei loro colleghi di Spagna, sarà rappresentato in buon numero al Congresso. Sarà l’onore delle Società e delle Unioni cattoliche di prendervi parte in massa, perchè il Congresso Eucaristico mondiale deve divenire la gran festa di famiglia di tutta la Società cattolica dell’Austria, dovendo esse da questo Congresso riportare la convinzione di non essere che i membri di una grande famiglia, la Chiesa Cattolica, e da questa immagine di unione e concordia, attingere nuovo coraggio e nuova forza al fedele e costante lavoro per la protezione della loro S. Fede. Siccome a questa grande festa devono prendere parte i rappresentanti dì tutte le nazioni della nostra Patria, essa sarà nello stesso tempo la festa della fratellanza di tutte le nazionalità dell’Austria per mezzo dell’Eucaristia.

Già fin d’ora si può constatare il grande interesse che desta il Congresso non solo fra i figli della Chiesa, ma anche fra i suoi avversari, i quali ultimi volendo farlo considerare come una manifestazione politica, non fanno altro che accrescere l’interesse del medesimo Congresso.

La massa dei partecipanti verranno nei loro costumi nazionali; formeranno così un magnifico pittoresco quadro soprattutto nella grande processione Eucaristica.

I cattolici delle altre nazioni gareggiano coi cattolici dell’Austria per potervi assistere nel maggior numero possibile. Una grande adunanza di sacerdoti (tschechisch = Slavi) della Boemia sotto la presidenza del Cardinale Arcivescovo di Praga, ha deciso di aver