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IL BUON CUORE 263


Al Nord continua sorda persistente la campagna del «Los von Rom». Il «Los von Rom» — è ormai un fatto indiscutibile — non dovrebbe essere che la preparazione al «Los von Oesterreich» Stacchiamoci dall’Austria). Ciò che espongono non è più una novità. Giorgio Goyau ne’ suoi ammirabili studi sull’Allemagne Religeuse» ha messo in evidenza le batterie del protestantismo tendente a rappresentare il giovane impero tedesco, come un impero essenzialmente protestante, come la vittoria di Vittemberga su Roma.

Se non che, non tutti gli avvenimenti si sono svolti.

Il pangermanismo tende a stringere tutti i tedeschi sotto un solo scettro; qualora ciò avenisse, la prevalenza protestantica verrebbe con ciò stesso a mancare; di qui la campagna accanita del «los von Rom» diretta a staccare anzitutto i cattolici da Roma per mantenere domani all’impero germanico aggrandito lo stesso carattere odierno. Tutto ciò è detto chiaramente dai leaders» del movimento. Certi pastori protestanti — e di alcuni ho già riferito su queste colonne — proclamano altamente la loro campagna antiaustriaca, e e ciò che più stupisce è che il governo tace. Perchè? Ho chiesto a una persona che poteva saperne qualche cosa, e mi ha risposto che il governo austriaco ha temuto di creare un’altra «irredenta»; sarà e non sarà, ma una cosa è certa che l’irredenta pangermanista prosegue indisturbata, nell’attuazione dei suoi piani, assecondata oggi da un movimento libero-pensatore e socialistoide che in nome dell’aconfessionalismo chiede l’uscita in massa dalla Chiesa cattolica. Ciò che importa è che l’edificio cattolico si sgretoli, non importa poi se il protestantismo o il libero pensiero ne abbiano a trarre vantaggio.

Ancora in questi giorni i nemici del cattolicismo sono tornati all’assalto, prendendo a pretesto il congresso ecauristico internazionale che disturba i sogni di molti.

Il pericolo è molteplice e varia di luogo in luogo, e non viene offerto dal pangermanismo, ma da una propaganda, spietata, intensa da parte della Russia. Leggevo nel Katholische Kirchenzeitung un articolo riguardante appunto il movimento scismatico tra i ruteni. Il vicario episcopale greco cattolico Michele Balogli aveva invitato i sacerdoti appartenenti al suo vicariato pel 22 giugno ad una conferenza che doveva seriamente studiare i mezzi atti ad opporre una diga al movimento scismatico. Alla conferenza presero parte, oltre al clero, anche i rappresentanti delle autorità cittadine. Il vicario episcopale tenne un discorso inteso a dimostrare il principio superiore che il popolo ruteno, solo nella stretta unione colla Chiesa cattolica e nell’assecondare l’idea di stato patrio può rispondere Alla sua vocazione. Si passò quindi alla discussione. Il clero si trovò unanime in questa constatazione che il movimento scismatico, di più in più crescente, reca con se il carattere di una vera agitazione politica ed ha un fondamento più antinazionale che religioso. La religione serve ai russofili come di manto per coprire altre mene. Il popolo ruteno non è abbastanza intelligente per co-
gliere le differenza che corre tra greco-cattolico e greco-orientale. Si diffondono a centinaia, a migliaia i fogli volanti venuti dal di fuori, dall’estero, in cui si rappresenta il clero cattolico come schiavo dei Maggiari di quei Maggiari che tendono in ultima analisi a snazionalizzare i ruteni.

Il pericolo è quindi grave, perchè viene ad un tempo da un’idea religiosa, rivolta allo stesso scopo. Il clero cattolico di fronte a questo fatto, non può a meno di cercare di opporre la verità all’errore, con libri, giornali, foglietti volanti, ma se la questione ha anche un aspetto politico, chiedesi se l’intervento dello Stato, sia del tutto superfluo. Certo la situazione è di una gravità eccezionale. passati giorni si leggevano sui giornali di Vienna delle notizie del seguente tenore: «La lotta per la autonomia della Chiesa greca. Si annuncia da Zagabria: i deputati di nazionalità serba del passato «Landtag» croato hadno tenuto una conferenza in cui hanno deciso, che in occasione della sospensione dell’autonomia della Chiesa nazionale serba tutti i partiti serbi terranno conferenza. Il partito serbo radicale d’Ungheria tiene il 2 agosto a Neusaz una riunione in cui perderà posizione contro le disposizioni governative. A Belgrado dicesi che i serbi d’Ungheria hanno l’intenzione di mandare una deputazione a Pietroburgo per riferire allo Czar parecchie cose slave pregandolo a difendere i serbi d’Ungheria, e specialmente la loro Chiesa».

Non entro pel momento a discutere sull’autonomia della Chiesa greco-ortodossa serba e sulla legittimità o no dell’azione spiegata dal governo ungherese, ciò che colpisce è il fatto di vedere dei sudditi ungheresi politici rivolgersi direttamente a Pietroburgo, allo Czar per una questione politica pel solo fatto che lo Czar sta non solo alla testa dell’artodossia, ma anche di un vasto impero avente determinati interessi politici.

Da ciò è dato — potrei moltiplicare le citazioni — di comprendere la critica posizione creata al cattolicismo austro-ungarico dal nazionalismo alleato col protestantismo ovvero coll’ortodossia.

Noi non possiamo a meno di preoccuparci dell’aspetto religioso della questione, ma poichè questa ha anche un contenuto essenzialmente politico, non sarebbe davvero superfluo, che non solo i cattolici, ma anche coloro che si preoccupano più particolarmente degli interessi di Stato, vigilassero anche più attentamente, perchè dal Nord e dal Sud dal luteranesimo come dall’ortodossia, vengono attacchi alla compagine religiosa, ma l’attacco qui non s’arresta, avendo in vista principalmente la compagine politica.




Il Municipio di Milano ha ordinato 200 abbonamenti per distribuire in tutte le scuole i fascicoli dell’ENCICLOPEDIA DEI RAGAZZI.



La NONNA è un capolavoro di una freschezza e di una originalità assoluta.