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204 IL BUON CUORE


dove i lavori di colonizzazione sono già iniziati. La causa principale che trattiene la diffusione dell’agricoltura in quei territori è la grande siccità che vi predomina: le pioggie cadono raramente in quella immensa estensione di terra, se si eccettua la parte del Neuquen addossata alle Ande, nella quale al contrario le pioggie sono anche troppo frequenti, ma dove più si addice la pastorizia.

Il suolo di quasi tutta la vasta regione, che sarebbe fertile se avesse acqua, si presenta invece arido, abbandonato, coperto di una vegetazione bassa, stenta, rada, di arbusti dalla foglia sottile e spesso di colore fra il verde ed il cinereo; e fra gli arbusti e nelle radure maggiori raramente cresce erba, ma si scuopre invece il suolo sabbioso. Le mandre di vacche e di pecore sparse in quelle regioni vi trovano magro vitto ed abbisognano di estensioni grandissime per campare.

Solamente quindi quella parte di territorio che ha possibilità di essere irrigata artificialmente, può divenire atta all’agricoltura. Perciò i terreni prossimi al corso del Rio Negro, l’unico grande fiume che traversi la regione, sono i soli o quasi, che possono per ora a quello scopo essere utilizzati. Tolta quella vallata, ed altre zone sparse qua e là a grandi distanze, di superficie assai minore, come quella situata più a Sud, presso il Lago Nahuel Iluapi, tutto il restante territorio del Rio Negro, formato da vastissimi altipiani privi di corsi d’acqua, non si vede per ora come possa esser coltivato.

Peraltro la superficie lungo quel fiume, che dal Neuquen alla sua foce nell’Atlantico corre per oltre 600 chilometri, è già tale da bastare ad una popolazione considerevole, ed il Governo argentino sta provvedendo alla sua sistemazione. È stata costruita una ferrovia da Bahia Bianca che percorre prima una parte della valle del Rio Colorado, poi prosegue per la parte superiore di quella del Rio Negro, e che è giunta da poco fino a Neuquen, città capoluogo del territorio omonimo: è stata costruita ed è gerita da una società inglese, come gran parte delle ferrovie argentine.

Una grandiosa opera idraulica, progettata ed iniziata dal compianto ingegnere italiano Cipolletti, alla cui memoria si è intitolato uno dei paesi sorgenti colà, e continuata ora sotto la direzione dell’ing. Severini, si sta pure eseguendo presso Neuquen, alla confluenza del Rio Limay col Rio Neuquen; ed è la cosidetta Cuenca de Vidal. Consiste in una gran presa d’acqua, dalla quale partono i canali paralleli al fiume Rio Negro, destinati alla irrigazione. L’opera renderà grandi vantaggi non solo per il suo scopo diretto di irrigazione; ma altresì perchè servirà ad eliminare od a rendere meno disastrosi gli effetti delle piene del Rio Negro e dei suoi confluenti, che sono frequenti e pericolose.

Per alcune diecine di chilometri dalla Cuenca de Vidal, la canalizzazione è già impiantata, e l’acqua giunge ora ad irrigare la campagna fino intorno al paese di Roca, talchè già se ne vedono gli effetti e si può giudicare delle nuove condizioni del paese.

Per i canali di irrigazione che garantiscono l’industria agricola, e per la ferrovia in comunicazione con
Bahia Bianca, che provvede al trasporto dei prodotti, sebbene per ora corrano solo due treni per passeggeri alla settimana, il paese di Roca e quelli della vallata che si trovano nelle stesse condizioni, vanno ora prendendo un considerevole sviluppo.

Il piccolo nucleo di Roca esiste già da parecchi anni; esso era però situato molto più vicino al fiume: una piena straordinaria, una diecina di anni or sono lo distrusse, facendo rovinare le sue case fatte, secondo l’uso del paese, di mattoni di fango senza cuocere. La sola costruzione che resiste alla piena e che tuttora si trova in quella località, è il Collegio dei Padri Salesiani e quello delle Figlie di Maria Ausiliatrice, costruiti di mattoni cotti. Questi istituti sono frequentati dai figli e dalle figlie dei coloni e dei negozianti del paese: vi si danno pure lezioni di italiano. I Padri Salesiani furono fra i primi abitatori del luogo, e per primi vi iniziarono coltivazioni e vi introdussero sistemi agri. coli razionali: è particolarmente benemerito di quel luogo il Padre Stefanelli, del quale si ricorda che portò colà la prima macchina agricola a vapore, da Viedma, percorrendo con essa un tragitto di oltre 500 chilometri spesso per luoghi impraticabili.

A distanza di pochi chilometri ad ovest di Roca i Padri Salesiani hanno pure una Scuola agricola detta di S. Giuseppe. È un possesso di circa trecento ettari, con due relativi corpi di fabbrica, semplici ed assai vasti, adibiti a locali scolastici e ad ambienti per l’azienda agricola. La scuola ha carattere prevalentemente pratico: è frequentata per ora da circa 25 allievi, fra cui appena due o tre figli di italiani. I ragazzi, guidati dai Padri Salesiani o da coloni e peones (opranti salariati) impiegati presso la Scuola, apprendono i vari’ lavori agricoli, nei quali si trattengono gran parte della giornata; alcune ore sono riserbate all’insegnamento elementare.

La Scuola dei Salesiani ha, dal punto di vista agricolo, il medesimo carattere delle altre aziende vicine. Tutta la regione è divisa in chacras (possessi di circa 100 ettari ciascuno) per lo più coltivati direttamente dal proprietario, talvolta dati in affitto. In ogni chacra si trovano impiegati per i lavori dei peones, reclutati fra gli immigranti, ai quali vien corrisposto in media un salario mensile da 40 a 45 pesos (da 85 a 95 franchi), oltre il vitto e l’alloggio.

La coltura predominante in tutta la regione è l’alfalfa od erba medica, la quale colla irrigazione dà raccolti sicuri e rimunerativi, per i numerosi tagli che nello stesso anno se ne possono fare. Viene pure il granturco, e la vite, di cui si stanno facendo piantagioni.

Il grano si coltiva in piccola quantità; da molti coloni solamente per quel tanto che basti per l’uso personale della famiglia, non essendone la riuscita sicura a causa delle gelate improvvise, che vengono in quelle prime terre patagoniche senza regola alcuna, anche fuori dell’inverno, e spesso ne annientano il raccolto.

Le frutta e gli ortaggi d’ogni genere vengono pure bene, e se ne vedono anzi esemplari rigogliosi, per effetto del terreno vergine.

L’allevamento del bestiame, e specialmente delle pe-