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IL BUON CUORE 179


Due pezzi che destarono una speciale compiacenza e ammirazione furono i due cori. Il primo, Madrigale, musica di A. Micheletti, parole di Aleardo Aleardi, Che cosa è Dio? fu eseguita colla solita squisita perfezione dalle allieve, guidate dal maestro cav. Salvatore Gallotti; il quale diresse pure il secondo pezzo, l’Epitalamio nell’opera Loreley del maestro Catalani, coro a tre voci miste eseguito da allievi e allieve.

Finiti questi due pezzi, il Rettore rivolse al pubblico alcune parole, che riportiamo più sotto.

Un breve saggio ginnastico, dato dagli allievi, destò la curiosità e gli applausi del pubblico.

Si svolse poi la seconda parte del programma musicale, con un primo pezzo eseguito con molto effetto sull’organo dall’allievo Dameno Vincenzo.

L’allieva Gironi Savina mostrò molta abilità nel suonare sull’arpa la gentile composizione di Zabel: Alla sorgente.

Due numeri sul violino suonò l’allievo Manzoni Pietro: l’agilità nella tecnica, il sentimento nell’espressione, impressionarono vivamente il pubblico, che salutò l’allievo con ripetuti applausi.

Il concerto si chiuse con due pezzi di orchestra. La Barcarola, si è spento il Sol, nell’opera Silvano di Mascagni, e la Sinfonia, Il sogno della vita, del maestro cieco Camagni Enrico, un pezzo poderoso, scritto già da molti anni, che ha il doppio pregio della classica quadratura antica, con accenni e atteggiamenti della musica moderna.

Gli allievi, ricordando che ricorreva il giorno dello Statuto, non vollero abbandonare il salone senza dare una prova del patriotismo che parla pure nel loro cuore: a piena orchestra, sotto la direzione del maestro cieco Peliosanto Ambrogio, intonarono la marcia reale. All’attacco improvviso e gradito, tutto il pubblico si levò di scatto in piedi, coprendo la musica con prolungati applausi.

Il pubblico si sciolse poi, e si disperse sotto i portici per visitare l’esposizione dei quadri dei benefattori, circa una novantina: è una collezione che, senza gareggiare con quella dell’Ospedale, non è priva di interesse e di merito: attirò in ispecial modo l’attenzione del pubblico, per la somiglianza e la naturalezza, il ritratto del marchese Emanuele D’Adda, esposto sul palco, opera del distinto pittore Bosis di Bergamo.

Parole del Rettore.

Una lodevole consuetudine vuole che la mia parola in questa solenne circostanza dell’accademia, suoni in mezzo di voi. Voi siete tanto gentili di desiderarla, e a me tornava facile, giocondo, il pronunciarla, ricordando quanto in una febbrile rinascente attività veniva fatto per l’incremento di quest’opera grandiosa che è l’Istituto, nelle manifestazioni della multiforme sua vita, Istituto, Asilo Mondolfo, Laboratorio Zirotti, Asilo Infantile.

Se non ho la compiacenza di ricordare quest’anno nulla di speciale che io possa aver fatto, ho però la compiacenza non meno giusta e gradita di ricordare quello che hanno fatto gli altri. L’Istituto progredisce:
voi applaudite allo splendido risultato di questi saggi musicali, che manifestano il progresso in quel ramo di istruzione, al quale si dà la maggiore importanza presso di noi, la musica: ma quanti elementi concorrono a questo effetto! Il Consiglio, colla sua illuminata previdenza nel preparare i mezzi dell’istruzione; i maestri, ciechi e veggenti, in una lodevole emulazione di mantenere l’insegnamento alla maggiore altezza dell’arte; gli allievi colla diligenza nello studio: essi aspettano con ansia questi giorni: più che giorni di battaglia, sono per essi giorni di vittoria: i vostri applausi tornano ad essi tanto più graditi perchè sentono di averli meritati.

E questo slancio di vita musicale è fatto più ardente dalle ripercussioni di saggi che manifestano a qual punto di invidiata perfezione i ciechi del nostro e di altri Istituti, possono arrivare: in breve periodo di tempo questo Salone ha veduto succedersi in nobile gara concerti di piano, d’organo, di violino, dati da allievi ciechi divenuti maestri, il Pacini di Milano, il Fabozzi di Napoli, l’Ellena di Torino, il Saiditi di Palermo, il Belletii di Bologna: un concerto complessivo venne dato da molti ciechi, Lunedì, 27 maggio, nella sala del R. Conservatorio, nel quale figurò in modo distinto nel suono del piano il giovane cieco Garbo Vittorio di Treviso, già allievo di questo istituto, e può dirsi allievo ancora, avendo continuati in seguito gli studi sotto il maestro dell’Istituto, cieco esso pure, il signor Schiepatti Emilio: il lodevole risultato di Milano non era per lui che la conferma dello splendido risultato ottenuto a Bologna, quando ora è poco più di un mese, avendo affrontato gli esami di magistero in quel liceo musicale, fra la maraviglia e la compiacenza degli esaminatori ottenne cinquanta punti su cinquanta.

Sono risultati di cui possiamo inorgoglirci. Ma una dura obiezione ci tronca a mezzo la gioia: più che a risultati comuni non ci troviamo noi dinnanzi a splendide eccezioni? la gran massa degli allievi uscendo dall’Istituto non si trova dinnanzi a difficoltà che o per intelligenza limitata, o per deficenza di mezzi, rende per essi l’istruzione musicale pressochè inutile nel provvedere ai bisogni della vita?

L’on. Consiglio si è fatta ragione di questa difficoltà e si accinge ad affrontarla per vincerla. Due mezzi si presentano allo scopo: aiutare nel collocamento gli allievi che ottenero buoni risultati nella musica, e per quelli che non presentano attitudini musicali aprire una nuova via di attività col lavoro manuale, nelle diverse forme nelle quali può essere esercitato.

L’Istituto provvede già a questo bisogno ma in modo insufficiente nei mezzi e quindi inadeguato nei risultati. Ci vuole un patronato, unito o separato dall’Istituto, un patronato di persone che abbia per scopo diretto di ricercare i lavori più atti pei ciechi, di collocare i ciechi, o isolati o raggruppati, fra di loro, o mescolati ai veggenti, in modo che le loro attitudini siano esercitate, e diano, nelle circostanze di fatto, minutamente studiate, il maggior frutto possibile. La migliore professione pei ciechi non è questa o quest’altra: è quella che data la natura dalle loro attitudini li