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IL BUON CUORE 175


Le leggende intorno a Paganini, mangiatore d’uomini, assassino di donne, forzato evaso, l’eco dei suoi delitti immaginari, le notizie dei trionfi tedeschi, erano giunte nella capitale di Francia e si erano diffuse e moltiplicate, dando luogo a una curiosità quasi morbosa di conoscere l’uomo eccezionale. Si aggiunga ancora che in quel tempo Paganini aveva fatto pubblicare i suoi studi per violino, apparsi a tutti gli artisti come enigmi indecifrabili, e che uomini ferocemente canzonatori, come Rossini, e non facili agli entusiasmi come Mayerbeer, si erano dichiarati tra i p«i ferventi ammiratori di lui, e sarà facile dedurre quale enorme aspettativa ci fosse per il primo concerto di Paganini all’Opera di Parigi, la sera del 9 marzo 1831.

(Continua).

Enrico Boni

I fidanzamenti collettivi nella Bretagna


Tra le regioni francesi che, malgrado quel soffio di modernità che oggi spira dappertutto, conservano attualmente le antiche tradizioni, la Bretagna è certamente da collocarsi nel primo posto. È così che nel dipartimento di Finistère, la maggior parte della bassa Bretagna, si ritrovano ancora quelle vestigia dei periodi feudali, che sono i fidanzamenti collettivi.

L’origine di questi è indubbiamente sorta dal fatto che in tempi antichi, difficilissimi erano i mezzi di comunicazione in quelle regioni così accidentate, e che la Chiesa vietava i matrimoni fra parenti fino all’undicesimo grado. È noto come ancor oggi nei piccoli centri siano così numerose le parentele: in quei tempi questo fatto si doveva verificare in modo assai maggiore. Da ciò ne derivava una grande difficoltà circa il contrarre matrimonio. Era quindi necessario cercar la sposa altrove, fuori del paese, e a queste ricerche contribui-
vano il prete e il signore del luogo col far incetta in altri paesi di fanciulle da marito, le quali venivano poi condotte nel feudo ove avvenivano i matrimoni: su ciascuno di questi poi il signorotto percepiva una tassa. È a tal modo che si stabilì in ogni feudo una serie di feste nelle quali giovanotti e ragazze si conoscevano e chiedevano poi al signore il diritto di fidanzarsi.

Al giorno d’oggi queste feste di fidanzamento, che in gergo si chiamano «chinodec», si fanno generalmente in primavera, e la più importante di queste è quella che si fa a Saint-Jean du-Doigt il lunedì santo. Verso le tre le ragazze dei paesi circostanti si recano a vespro nella vecchia chiesa gotica, vestite con abiti a vivi colori e portando il libro da messa ed un parapioggia. Come la funzione è finita escono di chiesa e si allineano, in parecchie centinaia talvolta, innanzi al portico della chiesa, qui re stando tutto il pomeriggio e talvolta anche la sera ad attendere l’ignoto fidanzato. Sulla strada intanto gli uomini camminano a gruppi, con aria indifferente. Ogni tanto però qualcuno di questi si stacca dai compagni, s’accosta ad una ragazza, la saluta con cerimonia ed incomincia a parlare. Se la fanciulla gradisce il suo interlocutore, dopo un’esitazione di prammatica, gli consegnerà il parapioggia.

Dopo di che accetterà la compagnia del giovanotto, il quale secondo le regole le offrirà uno spuntino. Tosto gli alberghi sono pieni di coppie gioconde, che poi a tarda ora se ne vanno verso la casa della fidanzata, ove è imbandita una buona cena.

Durante tutto questo frattempo le ragazze che non sono state scelte attendono senza impazienza l’ipotetico fidanzato.

Qualche volta questi fidanzamenti improvvisi non hanno seguito; sovente i giovani, per meglio conoscersi, si dànno appuntamento pel venturo «chinodec», ma in generale ad ogni fidanzamento segue a breve distanza il matrimonio.



Società Amici del bene


Una nobile iniziativa


Parecchie Signore - come fu annunciato - animate da amor patrio e da sentimento umanitario, comprese delle conseguenze eccezionalmente dolorose che sono ripercussioni strazianti, specialmente in centinaia di famiglie dei bersaglieri gloriosamente caduti nei cimenti incontrali dall’eroico Fara, hanno deliberato di chiamare a raccolta i cuori generosi per ottenere un soccorso speciale alle
nato famiglie più colpite, In questa forma gentile, si vuole anche rendere omaggio al generale Fara, che impavido tra il grandinar delle palle, col revolver in pugno, colle lagrime agli occhi, vide cadersi intorno a centinaia i diletti suoi figli.

Per raggiungere il duplice intento, si è, deliberato di raccogliere in un album le firme delle persone generose, facendole accompagnare dall’offerta di una lira, e inoltre di tenere una pesca di svariati, bellissimi oggetti.

L’album trovasi fin d’ora a disposizione del pubblico presso
la direzione della Pensione Benefica per Giovani Lavoratrici, nella casa in Piazza Formentini - già S. Carpoforo - dove pure si terrà la pesca nei giorni 6, 7, 8 e 9 Giugno, dalle ore 10 alle 11½ e dalle 14 alle 18.

Si spera così di concorrere a lenire dolori particolari e di riuscire ael una manifestazione di riverente simpatia e ad una prova di sentita partecipazione al lutto glorioso e fecondo.

Pei malati dell’Ospedale.

Signorine Elisa e Virginia Perego, cinque annate del Buon Cuore e un’annata del Bene.