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IL BUON CUORE 111


Non mi toccare, perchè non sono ancora asceso al Padre mio, ma va a’ miei fratelli e loro dirai: Ascendo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro. Andò Maria Maddalena a raccontare a’ discepoli: Ho veduto il Signore e mi ha detto questo e questo.

S. GIOVANNI, Cap. 23.


Pensieri.

La Maddalena — risorta dal peccato — non sa darsi pace nemmeno in contatto dell’Angelo. Cercava solo, unicamente, ciò che poteva darle gioia, solo Gesù. Anima ardente, dall’impulso grande, generoso! Aveva essa abbandonati i piaceri del mondo, rinunziato ad ogni ornamento, alle lodi, ai balli, a quanto formava la sua vita mondana e d’un tratto — affascinata dal dolce e mite sguardo di Cristo, tocca dalla sua grazia s’era convertita interamente a Lui, alla sua legge, alla sua imitazione. Penitente, solitaria lei che ieri era l’idolo cercato nelle società, essa che una sol cosa bramava, godere, godere sempre più intensamente fino a partirsi dal convitto di questo mondo sazia e soddisfatta,: ut conviva satur.

Ed oggi davanti al sepolcro di Lui vuoto, innanzi alla pietra rovesciata dal suo poter divino, innanzi all’assenza del suo cadavere freddo e rigido non si calma, non si dà pace, lo va ricercando....

Solo allorchè Cristo, smascherando la sua voce, la chiama: Maria! solo allora in quell’anima afflitta, dolente, vuota piomba un’onda di vita, di gioia, di luce, che le impedisce — nel sussultare del cuore, della mente, del debole suo essere — ogni manifestazione, che tutto compendia nel buttarsegli — atto d’adorazione vivissimo! — ai piedi gridando «Maestro!». Quanta gioia e festività dopo il dolore e lo sconforto!

Oggi è un grido sublime che echeggia nelle chiese, nelle ville, nelle campagne, nelle nostre famiglie, nei nostri cuori — Hallelujah! Con questo grido di gioia, la Chiesa muta le vesti della gramaglia e del dolore in quelle della vita fresca e gioiosa. Perchè?

Cristo è risorto: è risorto, non è qui!

Al dolore la gioia, alla morte la vita è succeduta! Così fu, così sarà in eterno. Ad ogni Venerdì Santo breve o lungo, più o meno triste e duro — terrà pur sempre dietro la Pasqua, ed a esso terrà dietro indubbiamente la Risurrezione e l’Alleluja del trionfo finale.

Lo promette il Cielo, lo promette la Terra e nella sua rabbia lo confessa l’Inferno stesso.

Ieri ancora era nell’anima nostra la morte. Non dico la privazione della grazia di Dio, la morte dello spirito, la mancanza di quella strana e misteriosa forza ed energia che ci lega a Dio, che ne pone in suo contatto vivificatore, no, no, dico la morte che segue la mancanza di luce di verità nella nostra mente circa i veri, supremi interessi della nostra esistenza, dico la morte che non manca, anzi regna in quei cuori dove non pulsa la vita religiosa, l’amor dei beni eterni, degli ideali di bene e sacrificio, dove — in mancanza di
questo — vi pullulano rigogliose e fiorenti l’erbe maligne delle nostre passioni, i malvagi istinti, dove alligna ed attecchisce e prospera l’egoismo, la superbia, la lussuria, l’amor dei beni materiali, la noncuranza dei celesti.... oh il ben triste, duro spettacolo di morte. In quel cristiano — indegno di tal nome — qual freddezza! qual vuoto desolante, qual silenzio di morte!... non più un eco di vita, non più le soavi voci ed accenti divini; non hanno più eco là dentro nemmeno il ruggito ed il fremito delle tempeste umane.... a tutto s’è acclimatizzato nella sua desolante povertà quello spirito che attende.... cosa attende? nulla, il nulla più orribile ed opprimente dove addormentarsi quasi colpito da paralisi, terribile paralisi alle energie dello spirito!...

Orsù, cristiani, sorgete!... Fuggì — vinta dal grido potente di Cristo — fugata e doma per sempre la morte. Con Cristo, impassibile, immortale, a lato sorse inesauribile il vero, la luce, la grazia, la vita possente. Più non si muore, chè morire al passato, al mondo, al piacere, ai dì del dolore larvato è vita, vita intensa, completa. Regnum Dei non est neque cibus neque potus.... dunque noi siamo gli eletti di Dio, che già, già qui dalla terra pregustiamo le dolcezze infinite ed inesauribili del paradiso: lassù regna il vero, il santo.... Un raggio ci piovve di lassù con Cristo in terra.... Spingetevi alla generosa conquista dell’uno dell’altro.... Proverete le gioie della risurrezione della vita, del paradiso.

R. B.

Enciclopedia

dei ragazzi

È uscita la 40.a dispensa,


Contiene:
ANCORA I NOSTRI ALBERI — I MONACI FAMOSI — UNA DONNA EROICA — IL DISCORSO DI GESÙ SUL MONTE — L’AMERIGA MERIDIONALE — LA CAPANNA DELLO ZIO TOM — PERCHÈ IL FUOCO SI SPEGNE? — VOLUME PESO — EDIFICI PROFANI MEDIOEVALI — COME LE PIANTE VIAGGIANO — LE PARTI DEL CERVELLO — NOVELLE, POESIE, PASSATEMPI, ECC.

140 ILLUSTRAZIONI


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La NONNA è un capolavoro di una freschezza e di una originalità assoluta.