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84 IL BUON CUORE


Signore — tutti questi saranno il manto di cui sarai rivestita, e te ne abbiglierai come sposa. I tuoi deserti e le tue solitudini e le terre coperte di tue rovine saranno anguste adesso alla folla de’ tuoi abitatori, e saranno scacciati lungi da te quelli che ti divoravano». Ma a poco a poco le date costantiniane si confusero nell’anno ecclesiastico colle solennità di Santi: e così andarono in oblio. Ma ora, nell’occasione della ricorrenza sedici volte secolare, è conveniente, anzi è giusto e doveroso che queste feste costantiniane sianoIl Duomo di Milano. celebrate con una solennità tutta particolare. È perciò che Sua Santità Pio X, affine di risvegliare la fede nel popolo cristiano coll’additarne i trionfi, aggradi entusiasticamente il gentile pensiero di queste feste centenarie, e nominò di sua iniziativa un ansiglio Superiore a cui affidarne il programma e la esecuzione. No, non è per un carattere di opposizione o di rivincita sui festeggiamenti patriottici del 1911, come sognarono alcuni liberali, che la S. Sede vuole queste feste. Il Beatissimo Padre ha sempre di mira gli alti interessi delle anime, e non una bassa vendetta politica: e per persuadersene basterebbe riflettere che non avrebbe avuto nessuna ragione d’essere per il semplice motivo, che la S. Sede non ha mai pensato di festeggiare la vittoria di Costantino su Massenzio del 312, ma sibbene l’editto di libertà del 313. Nè si può credere che le feste nella mente del Pontefice dovessero assumere un carattere spiccatamente temporalista e antiitaliano, perchè la lettera al Sig. Card. Cassetta parla chiaro: «Saranno una solenne manifestazione di fede e un caldo appello a quanti sono cattolici a stringersi viemmaggiormente a questo segno augusto in cui è per tutti salute, vita e speranza di una gloriosa risurrezione». Così Roma risponderà entusiasticamente all’appello
del Pontefice. Ma con Roma gareggerà l’antica sua rivale del secolo IV: Milano, già sede ambita dell’impero, ove appunto Costantino emanò l’editto del 313. Solenni saranno i festeggiamenti: ma Milano ora non è più rivale di Roma. Ella ne è la figlia amorosa. È da Roma che giunge a Milano la parola d’ordine; e noi già vedemmo l’amato e zelante Pastore di quell’illustre Metropoli, nell’occasione del III centenario della canonizzazione di S. Carlo, correre prima riverente a prostrarsi ai piedi del Romano Pontefice ad at, tingere la forza e l’energia necessaria, per festeggiare quella data in modo meno indegno del Santo e della città che tanto lo onora. Tra breve, un altro simile spettacolo di fede e di amore vedremo rappresentarsi nell’Urbe dei sette colli, ed il Signor Card. Ferrari a capo di una numerosa falange di anime, milanesi per nascita ma romane per fede, nuovamente verrà pellegrinando ai piedi del Vicario di Cristo per implorare da Lui coraggio e benedizione. Questo pellegrinaggio sarà come il preludio dei solenni festeggiamenti di Milano, che come quelli di S. Carlo riesciranno splendidamente. Milano si mostrerà all’altezza della sua nobiltà, e asseconderà gli sforzi dell’infaticabile suo Pastore, onore e gloria della Santa Romana Chiesa.

Queste feste centenarie serviranno a cementare sempre più la sacra alleanza tra Roma e Milano, alleanza antica quanto il Cristianesimo, e che la strepitosa vittoria e l’editto di Costantino ratificarono e sancirono.

Sac. G. Polvara.


Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi



SOCI AZIONISTI.

Marchesa Litta-Modignani Cicogna |||
 L. 5 —
Contessa Teresa Cicogna |||
   » 5 —
Conte Dott. Mario Cicogna |||
   » 5 —
Donna Giuseppina Buttafava |||
   » 5 —
Signora Clementina Ciulini |||
   » 5 —
Signora Emilia Longhi |||
   » 5 —
Signora Gina Stucchi |||
   » 5 —
Signora Teresa Pigni |||
   » 5 —
Signorina Maria Pigni1 |||
   » 5 —
Contessa Vincenza Casati |||
   » 5 —
Signora Eugenia Radice Fossati |||
   » 5 —
  1. I bambini al di sotto dei 12 anni possono esser soci dell’Asilo Infantile dei Ciechi pagando L. 2 per un triennio.