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26 IL BUON CUORE


CASA DI RIPOSO PEI CIECHI VECCHI

OBLAZIONI.

Somma retro L. 7142 —

Monsignor Bernardino Nogara |||
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Totale L. 7152 —

Una grande, attraente fiera di beneficenza si terrà nei giorni 29, 30 e 31 gennaio e 1 e 2 febbraio, nei saloni del Cova al primo piano in via A. Manzoni n.1 a favore delle famiglie povere degli ammalati degenti all’Ospedale Maggiore, dell’Associazione Nazionale per la difesa della Fanciullezza Abbandonata e per i feriti in guerra e le famiglie dei richiamati.

Per ciò che riguarda la prima beneficenza, facciamo ancora osservare, a scanso di equivoci, che non si tratta di soccorrere i malati, che all’Ospedale trovano il necessario, bensì le loro famiglie, le quali, in gran numero, per il mancato guadagno dei degenti, versano in tali strettezze da aggravare le condizioni fisicomorali di chi giace in un letto di dolori e da commovere alle lacrime le visitatrici e i visitatori.

Ecco l’elenco delle signore che parteciperanno alla fiera:

Ai banchi di vendita.

Bassi Uboldi De’ Capei nob. Giulia — Stucchi Prinetti Gina — Amman Prinetti Fanny — Bagatti Valsecchi Borromeo baronessa Carolina — Bergamasco Marchetti Maria — Bertarelli Regazzoni Olga — Besozzi Caterina — Bollini Simonetta nob. Gina — Bonacossa Noseda nob. Erminia — Borghi Minonzio Giulia — Bozzotti Basevi Anita — Brambilla nob. Anna — Caglio Carones nob. Matilde — Calzoni De Marchi Mercedes — Casati Negroni contessa Antonietta — Casati Negroni contessa Luisa — Conti Casati Giannina — Cramer Bozzotti Valentina — Crosti Borsa Carlotta — Crovato Dal Santo Catina — De Vecchi nob. Luisa e Figlie — De Capitani Dozzio nob. Maria — Esengrini Ponti Ester — Facchi Ninina — Giulini contessa Giuseppina — Ghislanzoni Teresa — Gnecchi Baroli Anna — Gnecchi Bozzotti Isabella — Hermann Monastier Carolina — Masson Enrichetta — Meli Lupi Di Soragna Melzi marchesa Luisa — Negroni Prati Morosini Falcò contessa Marianna — Pirovano Teresa — Portalupi Fiordistilde — Prinetti Jacini nob. Maria — Radice Confalonieri nob. Lina — Radice Fossati nob. Maria — Radice Scotti nob. Ada — Radice Radice nob. Eugenia — Ramella Mariani Gigetta — Rosnati Amalia — Silvestri Valentini Eva — Sironi Bertarelli Rina — Valerio Giulia — Visconti di Modrone duchessa Ida — Visconti di Modrone Castelbarco contessa Edoarda — Visconti di Modrone Erba contessa Carla.

Alla buvette.

Visconti di Modrone Gropallo duchessa Marianna — Besozzi Caterina — Bassi di San Germano nob. Cristina — Castiglioni nob. Emilia — Cicogna contessa Teresa — Del Majno marchesa Anna — Durini contessa Ernesta — Greppi nob. Fanny — Gnecchi Chiesa Aida — Gropallo marchesa Rica — Lattuada Mazzucchelli Clementina — Leonino Alatri Nina — Meli Lupi di Soragna Borghi marchesa Maria — Miotti Antonietta — Sannazzaro contessa Amelia — Valerio Giulia.

Educazione ed Istruzione


Asilo Infantile UBOLDI a Paderno Dugnano

Il Rev.mo Monsignor G. Polvara ci ha gentilmente comunicato lo splendido discorso che l’ill.mo signor cav. Ferdinando Uboldi ha letto nella solenne ed indimenticabile inaugurazione del suo Asilo a Paderno Dugnano.

Il discorso, che ha riscosso per la nobiltà di sentimenti il plauso di tante e rispettabili persone convenute all’inaugurazione di sì benefica istituzione, riuscirà pe’ nostri egregi lettori uno studio interessante; siamo grati all’ill.mo signor cav. Ferdinando Uboldi.

Eccellenza, Monsignore, Signore, Signori!

Si è coi sensi della gratitudine più profonda e più cordiale che a nome anche di mia Madre io a Voi mi rivolgo.

Vada anzitutto un caldo ed ossequioso ringraziamento all’Illustre signor Prefetto, che, sempre vigile a seguire tutte le iniziative che si svolgono nella nostra Provincia, volle onorare del suo alto intervento questa intima festa; e vada un omaggio reverente di riconoscenza a Sua Eminenza il Cardinale Arcivescovo, che si degnò rendere più solenne questo convegno, delegando a rappresentarlo Monsignor Polvara.

Grazie sentite all’onorevole rappresentante in Parlamento di questo Collegio, al benemerito nostro rappresentante nel Consiglio Provinciale, all’amato nostro Sindaco, al Regio Ispettore scolastico in rappresentanza dell’Illustrissimo Provveditore agli studi, al Molto Reverendo Parroco locale, alle Autorità tutte del Comune; grazie vivissime a tutti Voi, gentili Signore ed egregi Signori, che, intervenendo oggi qui, mostrate di approvare l’istituzione alla quale mia Madre ed io abbiamo voluto dar vita.

Ed ora, assolto questo debito di gratitudine, io avrei veramente finito; mi siccome vuole l’uso che in simili circostanze s’abbia a dir qualche cosa, è poiché non è certo mia intenzione dimostrarvi l’utilità degli asili d’infanzia, permettete che m’indugi alquanto a dirvi per quali ragioni e con quali criteri abbiamo creduto di aprirne uno.

Già da tempo ci attrasse l’idea dì fondare un Asilo pei figliuoli dei nostri contadini; d’altra parte difficoltà d’indole pratica si opponevano all’istituzione d’un Asilo infantile, che servisse per tutta la borgata; se non che nel frattempo, essendosi nella vicina Parrocchia di Santa Maria Nascente formato presso quell’Oratorio un ricovero per bambini, ci parve tempo che pure questa nostra Parrocchia non ne fosse priva, e perciò abbiamo pensato a questo Asilo, ch’è destinato ad accogliere i bambini poveri della Parrocchia di S.S. Nazaro e Celso, eccezione fatta per quelli appartenenti alla frazione di Incirano, ai quali già largamente provvede un egregio benefattore, e con preferenza quelli dei nostri coloni.

Fra le conseguenze dannose che il moderno fenomeno dell’urbanesimo produce, non ultima è il soverchio accentrarsi della beneficenza nelle grandi città, del quale fenomeno ci fornì recentemente un preclaro esempio la grande lotta sostenuta dal Comune di Milano contro i comuni foresi pel godimento dell’assistenza ospitaliera; ora io ritengo che a’ nostri giorni l’azione della beneficenza dovrebbe volgersi di preferenza alle campagne, perocchè la città, vuoi per la sua forza prepotente d’attrazione, vuoi per le molteplici risorse di cui essa dispone, troverà sempre sufficiente alimento alle proprie istituzioni caritative.

Ma un’altra caratteristica della moderna beneficenza, alla quale pure occorrerebbe far argine, si è la sua tendenza alla specializ-