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22 | IL BUON CUORE |
NUOVE PATRONESSE.
Signore: Dal Verme Lurani contessa Carmela — Ronchetti Bruni Isa — Lavezzari Maino Giovannina.
Religione
Vangelo della domenica terza dopo l’Epifania
Testo del Vangelo.
S. GIOVANNI, Cap. 4.
Pensieri.
No, no quella del buon Regolo non era una fede. Egli, avvicinando Gesù, è quasi investito da una luce e grazia superiore. Prega Gesù venga a salvargli il figlio. È mosso dal bisogno del suo cuore paterno a domandare l’opera di Gesù, ma in lui il buon Regolo ha già tutta la fede. Non gli si sarebbe avvicinato se non avesse avuto la fede.
Sente e precede il frutto della fede, e questa speranza fa sì che egli la manifesti in un modo tanto vivace e premuroso, ma si rileva troppo facile dal contesto e dalla lettura del brano evangelico che in Cristo taumaturgo — essere privilegiato, adorno della potenza divina — egli avesse fede. L’avrebbe guarito dietro l’insistenze e l’ansie sue paterne, ma a Cristo egli credeva forte, e da tempo. Aveva già sentito troppo meraviglie, visto tanto bene che con facilità il suo intelletto s’era piegato alla fede di Cristo. Dalla fede osava sperare, e dalla fortissima speranza con cui dimandava il miracolo ci è lecito conchiudere alla altissima fede ch’egli mostrava in Gesù, non certo un confuso nella folla umana, ma un essere superiore, divino. Tanto è vero che — senza troppo presumere — gli si fa vicino e gli chiede senz’altro gli guarisca il figlio. Non domanda una visita, un consiglio, una norma da seguire: vuole la guarigione da lui... Sa che Cristo lo può.
⁂
Ho detto che il buon Regolo aveva la fede, non una fede: giacchè una fede — il bisogno del credere — non è possibile si sottragga all’uomo. Anche senza la fede nel senso cristiano l’uomo ha bisogno di credere, di spiegarsi colla fede una lunga serie di fatti, misteri anche naturali che il suo intelletto e la sua scienza non si sanno spiegare. Siamo davanti all’incognoscibile, innanzi al quale lo Spencer s’inchina e non osa. Dubita. Qui pure c’è — come in tutti — una fede in un non so che di nebuloso, d’oscuro, di misterioso.
No! il Regolo sa cosa deve credere. Crede in Cristo. E quando Gesù lamenta che s’aprono gli occhi solo davanti ai prodigi, il Regolo che gli crede innanzi tempo a quanto sta per fare, non si cura di rispondere, solo fa premura perchè gli salvi il figlio. Toccherà agli altri che sono d’attorno a Cristo a rispondere al lamento. Il Regolo crede ed alla fede — a cui tutto è promesso, a cui nulla si nega anche il trasferire i monti — alla sua fede in Cristo domanda la guarigione del figlio.
S’unisce e si fonde in un’armonia sublime l’amor