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12 IL BUON CUORE


La Mezzaluna

Siamo in pieno argomento turco. Non credo che neppure alla caduta di Costantinopoli nel 1453, neppure nel lungo periodo delle Crociate per la liberazione del Santo Sepolcro, o all’epoca delle grandi spedizioni militari turche in Europa e relative vittorie e sconfitte, risuonò più frequente nè si scrisse di più il nome dei padroni dell’impero ottomano. Immaginate voi quanti, avidi di notizie senzazionali in materia di guerra, quanti realmente interessati per motivi politici, quante famiglie, quante madri, quante spose trepidanti sulla sorte dei loro cari combattenti sulle coste africane, pronunciano e quante volte, quel nome esecrato dalla civiltà e dalla religione?

Però, chi parla o scrive, in più nobile stile sublime, a designare il turco, si vale di una parola sinonima «Mezzaluna». E sentirete o leggerete spesso che la Mezzaluna impazzisce, fa gli estremi sforzi disperati ma folli ecc. La «Mezzaluna» è il simbolo araldico della potenza turca, è l’espressione della religione maomettana, è un segno d’onore a chi si distinse per atti e virtù militari, campeggiando essa nella bandiera turca, nelle onorificenze, sugli edifizii, ovunque.

Donde ebbe origine — giacche qualsiasi figura che forma la parte predominante d’uno stemma o d’una bandiera è sempre la sintesi, il simbolo di fatti, di virtù realizzate in un momento storico glorioso per una persona singola o per una collettività sociale — ?

La leggenda, così di casa per popoli orientali, direbbe che al Profeta, in una certa visione, era stata mostrata appunto la figura della luna crescente, augurio e promessa del prosperare che avrebbe fatto l’opera sua; e che la «Mezzaluna» d’allora divenne il segno araldico del Maomettismo.

Confesso però di trovare superflua questa spiegazione leggendaria, dal momento che n’abbiamo un’altra, storica, e quindi senza confronti più consistente. Giacchè nel 1520 Solimano II, Sultano di Costantinopoli, istituiva un Ordine equestre per rimunerare nell’Impero le virtù militari, e per decorazione stabilì una collana avente una «mezzaluna» pendente colle punte rivolte al basso.

Uno storico narrando della presa di Costantinopoli dice che i Turchi entrati vittoriosi in città «vi rizzarono la Mezzaluna dell’Islamismo». Il che può intendersi, non solo che a quell’epoca il turco aveva già adottato come stemma la «mezzaluna» per se, ma anche che vi fosse una «mezzaluna» non dell’Islamismo. Lo stemma dell’antica Bisanzio che colla traslazione della sede imperiale ivi fatta da Costantino Magno mutò nome in quello di Costantinopoli, essendo appunto la figura della luna falcata o crescente, suffraga questa seconda interpretazione. Parrebbe adunque più naturale il supporre che i turchi prendendo Costantinopoli, abbiano accettato anche il suo stemma, passandolo poi nella bandiera nazionale e su tutto quello a cui lo stato aveva dei diritti. Gli stemmi della città non è detto che
cambino col cambiar di padroni. Roma conserva tutt’ora il suo simbolo della Lupa che allatta Romolo e Remo, nonostante che sia stata retta a monarchia, a repubblica, a impero, poi passata ai barbari, poi ai Papi, poi agli Italiani. Benchè, a rigore, possa darsi il caso che le due versioni non si escludano nel senso che i maomettani abbiano vestito della sacra poesia di celeste visione il proposito già formato di adottare lo stemma della conquistata Bisanzio. Erano tanto furbi quei messeri!

Intanto la «Mezzaluna», oggi come oggi, parrà una atroce ironia. Significando essa un progresso, ahi! che i fatti remoti e recenti la smentiscono senza pietà, rinfacciandole anzi, tutto il rovescio; cioè un regresso spaventevole nella continua perdita di sovranità e di provincie. Non sarebbe il caso di rivolgere ad oriente le corna della luna, e dirla mancante anzichè crescente? Sarebbe per Io meno significato di verità. Ai Turchi il decidere non a noi, perchè è più affar loro che nostro.

CASA DI BAMBINI


Le Francescane Missionarie di Maria hanno aperto in Milano, Via Solferino, 24, una Casa di Bambini, destinata ad accogliere e ad educare bambini dai tre ai sette anni.

La Casa si propone di attuare, anche in Milano, mediante l’opera di maestre appositamente formate a questo scopo, l’educazione del bambino, curandone lo sviluppo fisico, intellettuale e morale, non già seguendo i metodi in uso nei comuni asili d’infanzia, bensì seguendo le norme del metodo sperimentale che ha già dato altrove ottime prove.

Sono infatti sorprendenti i risultati ottenuti nella Casa istituita in Roma già da qualche anno.

I lettori sono invitati a visitare la nuova Casa in Milano, dove si possono avere particolareggiate informazioni e conoscere le condizioni alle quali è subordinata la accettazione dei bambini.

Religione


Vangelo della domenica seconda dopo l’Epifania


Testo del Vangelo.

Essendo stata la madre di Gesù Cristo, Maria, sposata a Giuseppe, si scoperse incinta di Spirito Santo prima che andassero a stare insieme. Ora Giuseppe, marito di lei, essendo uomo giusto e non volendo esporla all’infamia, prese consiglio di rimandarla segretamente. Mentre egli stava in questo pensiero, un Angelo del Signore gli apparve in sogno, dicendo: Giuseppe figliuolo di Davide, non temere di prendere Maria tua consorte; imperocchè il concepito in lei è dello Spirito Santo. Ella partorirà un figliuolo, cui tu porrai nome Gesù.

S. MATTEO, cap. I.