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372 | il buon cuore |
Il piano superiore che corrisponde al solo corpo centrale del fabbricato verso la facciata è destinato all’abitazione del personale addetto alla direzione e all’esercizio dell’Asilo, e comprende sette locali, con bagno e servizio. Una parte del fabbricato, la posteriore, è coperta a terrazzo accessibile dal piano superiore.
L’impressione di confort che si prova girando nell’interno è giustificata dall’equilibrio che fu raggiunto in queslo fabbricato in cui nulla fu trascurato dal lato comodità, modernità dei servizi ed una certa aristocratica semplicità di tutta la parte finimento dell’edificio. Buoni e comodi sono gl’impianti di riscaldamento a termosifone, quello d’acqua potabile, e diramazione ai vani servizi con motore proprio installato nel sotterraneo; pratica la cucina economica, con doppio servizio e apparecchio per distribuzione d’acqua calda alla lavanderia. Tutti i locali sono chiarissimi con circolazione d’aria esterna. Ampie finestre e finestrate ricevono luce ed aria dalla circostante campagna creando all’interno un ambiente gaio salubre ed arioso. Anche i locali di servizio e gabinetti sono improntati allo stesso carattere, e possono lasciar supporre che durante il funzionamento rispondano perfettamente all’uopo.
Inutile osservare che ovunque furono seguite e con larghezza di particolari le norme e le regole più minuziose riflettenti l’igiene e la sanità.
Un capace piazzale dietro l’Asilo e sui fianchi, crea un campo di giuoco per i bambini e riesce così, il miglior complemento al miglioramento materiale dei bambini che frequenteranno questo provvido istituto, destinato ad una missione così altamente umanitaria ed educativa!
Questo grandioso monumento della carità fu progettato e diretto dal sig. cav. ing. Carlo Bianchi di Milano.
N.B. — Nella settimana prossima pubblicheremo i discorsi del cav. Uboldi e di mons. Polvara.
Religione
Vangelo della domenica seconda d’Avvento
Testo del Vangelo.
S. LUCA, Cap. 3.
Pensieri.
Ego... vox clamantis...
Cos’è una voce?
Non ogni rumore che percuota il nostro orecchio può dirsi una voce. Solo voce si dice un complesso d’armonie, che, udito, suscita e rivive nel senso l’impressione grata, nello spirito i fremiti buoni. Questo è voce! S’io guardo ed osservo il creato quale, quanta voce mi percuote! La distesa dei cieli, l’azzurro dell’onde, la varietà della terra, il brillare delle stelle ha per me un linguaggio potente: come piccino il mio essere innanzi a tanto mare!.. quanto grande il mio spirito che tutto lo domina.... quanta sublime l’intelligenza che ne misura le grandezze, ne divina le leggi, dal più pro. fondo degli abissi strappa — vincitrice sempre — ogni più oscuro segreto....
Abbassiamo lo sguardo sul re del creato, sull’uomo, sul principe della terra. Nell’uomo grave mi parla il senno, la prudenza: nella madre il sublime atto del sacrificarsi alla vita, all’educazione, all’amore: nella timida fanciulla l’onor della vergine: nel giovane ardito l’ardire generoso, gagliardo degli anni primi... nel bambino l’ingenuo candore dell’angelo.... Non è una voce? non è grande, immensa come tutto il creato questa voce?..