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si estende alla sospensione dei diritti politici e all’esilio quando l’offesa abbia carattere di speciale gravità.

Frattanto il moto s’estende anche fuori di Europa. Parlammo a suo tempo dei felici inizi nell’America del Sud. Ora abbiamo liete novelle dalle Indie Orientali Neerlandesi. A Batavia nella società scientifico-militare il capitano dell’artiglieria olandese H. Kerremans, antico duellista e autore d’un manuale ad uso dei duellanti, ottenute notizie da tutte le Leghe europee, e convintosi della bontà e della praticità dei loro scopi, annunziò il suo proposito di fondare una Lega. Esso fu così bene accolto che al primo appello risposero iscrivendosi 11 ufficiali superiori, 57 capitani e tenenti, nonchè borghesi e signore. Fra i militari iscritti 12 sono decorati per atti di valore sul campo di battaglia. Il comandante in capo dell’esercito si felicitò per iscritto con lui, e vivamente mostrano d’interessarsi allo sviluppo della Lega il governatore generale e il ministro delle colonie all’Aja.

Dei progressi della Lega italiana ci riserviamo di dire a parte in una prossima occasione. Ci basta per ora di concludere, che quando, nella ventura primavera, i delegati di tutte le Leghe, convocati dal Bureau Central sedente in Budapest, si riuniranno a Monaco di Baviera, si toccherà e si farà toccare con mano quanto cammino in ir anni abbia fatto l’iniziativa genialmente presa e instancabilmente proseguita da Don Alfonso di Borbone, e come tutti gli scetticismi e le resistenze d’un tempo siano sul punto d’essere debellati per sempre.

F. Crispolti.


Religione


Vangelo della domenica seconda dopo la Dedicazione


Testo del Vangelo.

I Farisei ritiratisi, tennero consiglio per cogliere Gesù in parole. E mandarono da lui i loro discepoli con degli Erodiani, i quali dissero: Maestro, noi sappiamo che tu sei verace, e insegni la via di Dio secondo la verità, senza badare a chicchessia; imperocchè non guardi in faccia agli uomini. Dinne dunque il tuo parere: È egli lecito, o no, di pagare il tributo a Cesare? Ma Gesù, conoscendo la loro malizia, disse: Ipocriti, perchè mi tentate? Mostratemi la moneta del tributo. Ed essi gli presentarono un denaro. E Gesù disse loro: Di chi è questa immagine e questa iscrizione? Gli risposero: Di Cesare. Allora egli disse loro: Rendete dunque a Cesare quel che è di Cesare, e a Dio quel che è di Dio.

S. GIOVANNI, Cap. 22.


Pensieri.

I Farisei, ritiratisi, tennero consiglio per coglierlo in parole. La guerra contro Gesù è organizzata: non è l’odio di alcuni accieccati, di qualche invidioso, no, è una lotta metodicamente, costantemente condotta da
tutto un partito che si vede minacciato, che prevede finita la propria potenza, scossa la propria autorità, caduti i propri privilegi se la parola di verità e di libertà, predicata da Gesù, riesce a ottenere la fede delle moltitudini.

La condotta di Gesù era irreprensibile: da questo lato i nemici non potevan tentare, inventar nulla; nessun arzigogolo avrebbe potuto trarre in inganno le moltitudini! Tentarono, è vero, dire potenza diabolica quella di Gesù: non potendo negare le opere, cercarono ottenebrarne le origini... ma la potenza dei fatti non è facilmente oppugnabile.

Si può vedere con dolore la santità di un avversario, menomarla, non annientarla.... I Farisei son costretti a trovare altra via, per perder Gesù, e si radunano a consiglio per vedere il modo di coglierlo in parole.

Oh, tenebroso consiglio... di tristi adunati per tendere insidie al Maestro!

Che spettacolo orrendo!

Spettacolo che la genia dei Farisei ripresenta all’occhio addolorato dei buoni, dei semplici, ogni voltai che torna ad essi opportuno! Ma si consocino quelli che soffrono persecuzione e quelli che se ne rattristano: gli uni somigliano a Gesù e gli altri a’ suoi pochi discepoli fedeli.

E per coglierlo in parole non si presentano a Cristo personalmente, no, mandano i loro discepoli ai quali hanno insegnato la loro arte di male, e li mandano con una domanda sottilmente cercata, astutamente trovata. Una domanda che eccitava le passioni politiche religiose che, allora come oggi, son quelle che più dividono e acciecano.

Ma Gesù ha una risposta così semplice, così sapiente, così evidente che gli inviati a Lui per coglierlo e farlo cadere restan meravigliati e stupiti... e se ne vanno. Se ne vanno dolenti, attendendo altra occasione per perderlo.

L’arte dei Farisei non muta: dal principio alla fine del Vangelo la ritroviam sempre quella; di secolo in secolo si mantiene sempre identica a se stessa.

La parola di Gesù che ha meravigliato i suoi nemici sia a noi parola di ammaestramento e di luce. C’insegni che nessuna preoccupazione terrena deve unirsi alla nostra fede religiosa: ci salvi dal confondere le nostre passioni politiche con la causa della verità e del bene; ci inculchi che indipendentemente da ogni potenza terrena, da ogni forma di reggimento, si compiono i misteriosi commerci fra le anime e Dio.

Che vale ciò che oggi è e domani non e più in confronto alle realtà eterne, alle supreme realtà spirituali?...

Oh, che tentativo folle e quello di alcuni che vorrebbero impicciolire, limitare una causa universale, che non conosce costituzioni di nessun genere.... E certi atteggiamenti come contristano le anime pie!

Ma ad esse risuoni dentro la voce interiore che divinamente ammonisce: lasciate che i morti seppelliscano i loro morti.