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Anno X. | Sabato, 7 Ottobre 1911. | Num. 41. |
Giornale settimanale per le famiglie
IL BUON CUORE
Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE
Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena
E il tesor negato al fasto Manzoni — La Risurrezione. |
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La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
Rosmini — Opere spirit., pag. 191.
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Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.
Ai nostri soldati, che partendo per un ideale di dovere e di diritto, ci rivolgono ogni giorno il loro saluto, giunga, anche da queste pagine, l’augurio che li accompagni: caldo come l’affetto, potente come la preghiera.
SOMMARIO:
ANTONIO STOPPANI
IN UN SUO EPISTOLARIO INTIMO
Nel XX anniversario della morte di Antonio Stoppani, Angelo Maria Cornelio e Giuseppe Morando pubblicano le lettere che il grande scienziato e l’ardente patriotta scrisse all’amico suo, il Padre Cesare Maggioni, nell’intimità più che fraterna che concede l’amicizia1. A parte l’interesse che esse destano per la questione rosminiana di quei tempi drammatici, non si sfugge ad un’attrazione spirituale caratteristica, di religiosa simpatia verso la veneranda figura d’un uomo che amò la verità, l’ideale e l’Italia, non solo con la frigida ammirazione della mente acuta e severa dello scienziato e d’un’anima retta, ma col calore dell’entusiasmo e della dolcezza.
La testa bellissima che abbiamo conosciuto fin da bambini sulla prima pagina del Bel Paese, libro meraviglioso che ci svelò, per il primo, bellezze e tesori sconosciuti della nostra terra e specialmente dei luoghi cari a Manzoni, delle Alpi boscose, dei picchi eccelsi, dei dirupi fantastici, dei ghiacci azzurri, eterne fonti di fiumi e di torrenti, dei colli fioriti, dei laghi ridenti; si anima di tutte le espressioni più intime, dì tutti gli affetti più commossi ed il viso aperto, i capelli candidi, la fronte intelligente e franca, gli occhi luminosi e dolci ringiovaniscono al fuoco gagliardo di un’anima battagliera e generosa, ferrea e sensibilissima, d’un carattere fiero e dolce insieme, rimasto integro dopo bufere terribili d’ingiustizie e di dolori. L’abbandono sincero nell’amico, la gajezza limpida che anche negli affanni sboccia improvvisa ed affettuosa sul labbro, come un zampillo d’acqua purificatrice, l’evidenza trasparente dello stile, per cui tra rigo e rigo e nei segni convenzionali delle parole s’intravvedono le profondità
- ↑ Antonio Stoppani nel XX Anniversario della morte — Lettere di A. Stoppani al P. Cesare Maggioni. — Milano.