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300 IL BUON CUORE



Il prof. Taramelli commemora Stoppani.


Alle ore 14 il Teatro Sociale si affollava ancora di uditori per udire la commemorazione dell’abate Stoppani, oratore il Taramelli, il più anziano allievo dell’abate geologo.

Torquato Taramelli. L’oratore, il più anziano tra i superstiti discepoli dello Stoppani, dopo aver espressa la peritanza colla quale accettò l’onorevole invito, mentre così numerose commemorazioni, e persino un grosso volume biografico pubblicato con amorosa cura dal nipote Angelo Maria Cornelio, rendevano quasi impossibile il pensare cosa che non fosse stata detta o scritta intorno all’opera scientifica, al carattere e alla vita del sommo geologo lombardo, entrò in argomento tra la più viva attenzione del numeroso uditorio.

A costo di ripetere cose già dette, l’oratore riepilogò brevemente la vita dello Stoppani, da quando compiva le prime escursioni e radunava le prime raccolte di fossili e di rocce nei dintorni di Lecco, a quando, ancora seminarista, confortava i feriti sulle barricate di Milano nelle famose Cinque Giornate, a quando iniziava il suo corso d’insegnamento, prima in Pavia nel 1861, poi nell’anno seguente, al Politecnico di Milano, dove l’illustre scienziato passò la sua vita operosa, con una breve interruzione di cinque anni passati a Firenze, e dove morì il 1º gennaio 1891.

Il Taramelli, con un volo poetico, trasporta l’uditorio nella chiesetta dei Rosminiani a Stresa, e considerando la bellezza quasi soprannaturale di quella splendida concezione del Vela, dice: — Quel candido marmo parla alto più di qualsiasi apologia, ed io vorrei del Vela l’ispirazione per dar vita alla figura di Antonio Stoppani. — Elogiando poi la statua in bronzo del cav. Confalonieri che ai giardini pubblici di Milano rappresenta l’abate geologo lecchese nell’attegiamento del conferenziere, esprime il voto che presto un’altra statua dello Stoppani s’innalzi nel suo paese nativo.

Accennate appena di volo le peripezie che lo Stoppani attraversò in difesa del sommo filosofo A. Rosmini, l’oratore prese a considerare i grandi meriti che lo Stoppani acquistò prima nel campo della geologia e della paleontologia lombarda, poscia nella geologia teorica, con numerosi scritti monografici ed in particolare col Corso di Geologia, in tre grossi volumi, e coll’opera Aria e acqua, nella quale furono raccolte sedici erudite e brillanti conferenze, che lo Stoppani tenne nel salone dei Giardini Pubblici nell’anno 1874.

Il prof. Taramelli, trattando in particolare delle idee svolte nel Corso, dimostrò come esse, per la massima
parte, corrispondano a quanto di meglio si possa trovare nei trattati anche posteriori, col vantaggio di una semplificazione, a preferenza italiana, e coll’altro vantaggio non meno notevole di una esposizione ampia, opportunamente fiorita di belle descrizioni, ed ogni qual tratto resa più perspicua da riassunti geniali e persuasivi. Esaminate talune delle più recenti conquiste della geologia teorica, ed in particolare i risultati degli studi tecnici sulle Alpi in base ai recenti trafori, e le opere del Suess, della Lamergerj dell’Haim, del Montesus de Balore, sulla tectonica generale del nostro pianeta il conferenziere dimostra che la maggior parte di queste idee, o sono intravvedute nell’opera dello Stoppani, o non sono in contrasto coi fatti e coi principî in questa annunciati. Soltanto di quel nuovo ordine di idee tectoniche, che riguardavano il trasporto delle masse montuose, secondo alcuni geologi avvenuto per centinaia di chilometri, ipotesi ancora subjudice, per quanto sino ad un certo punto convalidata anche dalla tectonica delle Prealpi lombarde, non trovasi nelle opere dello Stoppani alcun cenno preconizzatore, trattandosi di un ordine di idee, diremmo quasi sbalorditivo, che nessuna fantasia di poeta avrebbe potuto prevedere del Bel Paese e dei libri Sull’Ambra, Sul parallelo tra il Libano colle Alpi e degli altri scritti minori, l’oratore espone brevemente i pregi che li rendono tuttora di utilissima lettura per modo che essi, insieme alle opere maggiori,Monumento di Antonio Stoppani in Milano. rappresentano un corpo di dottrina così vasto, da non trovarsene riscontro in alcun altro scrittore di geologia italiana ed in pochi anche degli stranieri. Così è, quantunque la mente dello Stoppani fosse sempre rivolta, ed in particolare negli ultimi anni della sua vita, alle