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IL BUON CUORE 299


ha suscitato viva soddisfazione specialmente negli scienziati.

Il ministro ha dichiarato di ascrivere a sua somma ventura di potere, come ministro per l’agricoltura, inaugurare questo Congresso geologico nazionale, di così singolare importanza. In esso non solo si celebrano il cinquantenario della carta geologica d’Italia ed il XXX anniversario della fondazione della Società geologica italiana; ma si commemora anche, nella sua bella patria, una illustrazione della geologia italiana, come lo Stoppani; si onorano due illustri decani della scienza, i professori Cappellini e Tararnelli; si reca infine un tributo di affettuosa memoria a un giovane di grande valore, Carlo Riva.

Ma è anche una singolare ventura — continua l’onorevole Nitti — essendo io, naturalmente, come studioso di scienze economiche e politiche, un profano della geologia. Ma non si creda che anch’io non senta tutto il fascino della vostra epica scienza che, schiudendoci le porte dei trascorsi milleni, ci fa assistere alle mutazioni, della superficie del nostro pianeta e alle trasformazioni su di esso della vita vegetale ed animale.

Ma altri, più competenti di me, potranno con esattiLa cascata della Troggia.

Cortenuova: ponte sulla Pioverna. particolari esporre il progresso della scienza geologica in Italia. A me basti con legittimo orgoglio constatare che l’Italia non è stata mai inferiore ad alcun altro paese civile nel nobile agone pel progresso della vostra splendida scienza.

Come ministro di agricoltura è mio gradito dovere ricordare l’opera compiuta dall’Ufficio geologico per il rilevamento della carta geologica d’Italia. Una schiera di valenti operatori ha percorso e continua a percorrere in ogni senso, per ogni valle, su ogni picco, il nostro bel paese.

Ho già avuto occasione, o signori, di dire quale sviluppo io intenda dare nel mio Ministero ai vari servizi che ne dipendono; come il servizio geologico e mineralogico, il servizio meteorologico mi interessino particolarmente. Gli intimi legami fra le ricerche della scienza pura e le applicazioni nella via pratica, fra le serene indagini astratte e i trionfi della vita industriale sfuggono alle persone ignoranti. Ma noi ogni giorno, dinnanzi ad ogni conquista del lavoro, dinnanzi ad ogni trionfo dell’attività, siamo costretti a rivolgere il pensiero memore agli studiosi solitari che più hanno contribuito per vie dirette e per vie indirette, visibili ed invisibili, al trionfo dell’industria umana. E ogni giorno la separazione fra l’officina industriale e il laboratorio scientifico diventa a sua volta meno evidente.

Noi seguiremo, dunque, i vostri lavori con vivo interesse, con vivo amore. Io auguro che siano fecondi di risultati, degni del vostro nome e della vostra tradizione.

E ho l’onore di dichiarare in nome di S. M. il Re aperto il Congresso geologico italiano.

Interessantissima per la gran copia di dati storici e scientifici, come per la competenza dell’oratore, la relazione del venerando senatore Cappellini sul Cinquantenario della Carta geologica e sul 30º anniversario della fondazione della Società geologica italiana.