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Anno X. Sabato, 2 Settembre 1911. Num. 36.


Giornale settimanale per le famiglie

IL BUON CUORE

Organo della SOCIETÀ AMICI DEL BENE

Bollettino dell’Associazione Nazionale per la difesa della fanciullezza abbandonata della Provvidenza Materna, della Provvidenza Baliatica e dell'Opera Pia Catena

E il tesor negato al fasto
Di superbe imbandigioni

Scorra amico all’umil tetto .....

ManzoniLa Risurrezione.

SI PUBBLICA A FAVORE DEI BENEFICATI della Società Amici del bene e dell'Asilo Convitto Infantile dei Ciechi
La nostra carità dev’essere un continuo beneficare, un beneficar tutti senza limite e senza eccezione.
RosminiOpere spirit., pag. 191.

Direzione ed Amministrazione presso la Tipografia Editrice L. F. COGLIATI, Corso Porta Romana, N. 17.




SOMMARIO:


Beneficenza. —R. Venerosi. Il secondo Congresso degli italiani all’estero.
Religione. —Vangelo della domenica prima dopo la Decollazione.
Educazione ed Istruzione. —A. M. Cornelio. Nell’Alta Valtellina — (Trad. di L. Meregalli). La Santa Cappella — Michele Sessa, necrologio.
Società Amici del bene. —Per la Provvidenza Materna.
Notiziario. —Necrologio settimanale — Diario ecclesiastico — Piccola posta.

Beneficenza


Il secondo Congresso degli italiani all’estero


Relazione dell’ITALICA GENS


(Continuazione, vedi n. 34).


Un serio esame ha pure fatto il Congresso, dell’ordinamento delle rappresentanze diplomatiche e consolari nei riguardi della funzione di tutela che spetta loro esercitare; le deficienze che sono state rilevate si riferiscono specialmente alla insufficienza numerica dei funzionari: colla grande emigrazione nostra, collo spostamento continuo e considerevole delle nostre popolazioni emigranti, occorre si istituisca un certo numero di nuovi consolati, specialmente nelle due Americhe e soprattutto nei nuclei agricoli che vanno formandosi lontani dai centri già esistenti.

Si è riconosciuta anche la necessità di inviare consoli di carriera in tante colonie dove non può spiegare azione adeguata un console onorario, e di far sì che il personale impiegato nei Regi Consolati sia esclusivamente italiano.

Il tema dell’assistenza degli operai italiani all’estero è stato trattato in alcuni dei suoi aspetti importanti, fra i quali primo quello di accordi internazionali da promuoversi a tale scopo; accordi che dovrebbero tornare a vantaggio comune dei paesi di emigrazione e di immigrazione e che vorrebbero pure, come principio fondamentale, la eguaglianza degli operai stranieri e dei loro aventi causa con gli operai nazionali in tutti
i rapporti giuridici, la parità di trattamento per quanto riguarda libertà di movimento, di organizzazione, di godimento dei benefici della legislazione sociale. Fu discussa con particolare cura l’assistenza degli emigrati e delle donne italiane in Europa. Per l’emigrazione transoceanica si toccarono più specialmente gli argomenti della tutela delle rimesse e dei risparmi degli italiani e l’assistenza legale ai nostri operai negli Stati Uniti del Nord America: quest’ultima è infatti una delle forme di tutela che in quel continente da qualche anno più si sono rese necessarie; ad essa provvedono già in parte gli uffici legali colà istituiti dal nostro Governo ed è specialmente coll’incremento e con le opportune modificazioni nel funzionamento dei medesimi che si crede possa esplicarsi nel miglior modo quella forma di tutela.

I due argomenti che a parer nostro offrivano un interesse speciale, erano il problema della scuola italiana all’estero e quello della cittadinanza dei nostri emigrati, per la evidente importanza decisiva di fronte ai nostri destini nazionali, e molto più perchè al riguardo di essi si attendeva, con certa ansia, di poter trarre presagi da un indice importantissimo, quale l’orientamento di idee e di sentimenti che i rappresentanti delle collettività italiane all’estero avrebbero spiegato.

La questione della scuola inquadrata nel tema più comprensivo dei mezzi più adatti alla diffusione della cultura italiana, di cui essa è il nucleo sostanziale, è stata esaminata singolarmente pei vari paesi dove più specialmente è diretta la nostra espansione coloniale, cioè per il Levante e per le due Americhe.

Veniamo a queste ultime che ci interessano più direttamente: crediamo utile dare uno sguardo alle due relazioni fatta con studio e competenza, le quali mettono in vista una situazione corrispondente a quella che noi abbiamo constatata e più volte indicata.

Il prof. Carlo Parlagreco, relatore per l’America Latina, prima di venire ad esaminare l’azione che svolge la scuola italiana nel Sud America, constata la scarsa situazione ivi occupata dalla cultura e dalla lingua italiana, in considerazione della proporzione numerica che la gente emigrata dall’Italia vi rappresenta nel totale della popolazione, e dimostra come questa nostra espan-