Pagina:Il buon cuore - Anno X, n. 31 - 29 luglio 1911.pdf/3


IL BUON CUORE 243


Gesù scandalizzava con la sua ineffabile carità gli zelanti di Palestina: dopo 2000 anni di cristianesimo, la società nostra è molto dissimile da quella dei contemporanei di Cristo? Non vediamo, ancora oggi, biasimati coloro, i migliori e i più grandi, che nella loro sovrana carità aprono il cuore a ogni dolore, a ogni male, che ogni stato d’animo sanno comprendere e compatire?

L’esempio di Gesù non basta a snebbiare la mente di tante persone pie: il martirio del Gtusto e del Santo non ammonisce, non trattiene troppi dei moderni Farisei. È terribile!

Il Vangelo ci ha conservato espressioni tenerissime dell’amore di Gesù per Gerusalemme e ha mantenuto il ricordo del suo pianto sull’immemore e ingrata città; i discepoli veraci di Cristo piangono ancora oggi le stesse sue lacrime angosciate... e beate le anime che di questi eletti posson raccogliere le parole e conservarla nel cuore.

Lo scandalo degli accecati non ci trattenga dal seguire le tracce del Maestro. Sull’esempio del Buon Pastore curiamo con trepido amore ogni pecora sperduta sulla quale ci possiamo incontrare; ricordiamo che a noi, così miseri e bisognosi di misericordia, altro non s’addice che un contegno misericordioso; ricordiamo che il male non si vince che con il bene e che solo molto amando si possono conquistare anime al Padre celeste.

Educazione ed Istruzione


Il Congresso Geologico a Milano e a Lecco


ONORANZE ALLO STOPPANI

Abbiamo già dato notizia dell’adunanza che la Società Geologica Italiana, in forma di solenne Congresso, terrà prossimamente a Lecco, sul Lago di Como, con visita di quell’incantevole bacino lacustre, della Valsassina, della Valle di Esino, dell’orrido di Bellano e di altre località rinomate per fenomeni geologici e naturali splendori; ed ora, attingendo ad una circolare entusiasta del Presidente, l’on. prof. Mario Cermenati, completiamo le informazioni con particolari interessanti.

La riunione avrà luogo dal 10 al 16 settembre ed assumerà grandi proporzioni per lo svolgimento dell’ordine del giorno, come per l’effettuazione di gite geologiche e per la celebrazione del cinquantenario della Carta Geologica d’Italia e del trentesimo anniversario della Società Geologica Italiana.

Tale cerimonia sarà la glorificazione del sentimento patrio, che vigila nel cuore dei geologi, associato al-
l’amore della scienza, la quale largisce tutti i suoi tesori per la prosperità e la grandezza dei popoli.

Tra i tanti ricordi luminosi di questi cinquant’anni di lavoro e di progresso della patria geologia, uno sopra gli altri eccellerà nell’ambiente lecchese: il ricordo, cioè, di quello spirito geniale e squisitamente italiano di geologo e di naturalista, che fu Antonio Stoppani, cui Lecco apprestò i natali, e le montagne lombarde e le regioni e le montagne tutte del bel paese, dallo Stelvio all’Etna, fornirono materia a studi profondi e ad originali concetti, consacrati in libri, che dureranno e risplenderanno accanto alle opere migliori dell’ingegno di nostra gente.

Il Congresso commemorerà, pertanto, e nel modo più degno, Antonio Stoppani, il quale, per mille versi altrimenti benemerito, fu anche segretario della Giunta Consultiva, radunata a Firenze nel 1861 per gettare le basi della Carta Geologica Italiana, e fu socio fondatore nel 1861 della nostra Associazione, della quale tenne, con grande onore, nel 1884, la Presidenza.

Ma una più tangibile e durevole prova d’ammirazione e di affetto i geologi italiani, riuniti a Lecco, dovranno esplicare.

Quella città, che si vanta ed a ragione di avere ispirato il più bel romanzo della nostra moderna letteratura, ha già eretto un monumento al Manzoni, ed ora pensa a dedicare anche allo Stoppani un pubblico ricordo artistico, che ornerà tra non molti anni, si spera, una delle sue piazze. Nell’attesa di ciò, è doveroso che i geologi d’Italia, partecipanti al Congresso, vadano, dopo la solenne commemorazione ufficiale, ad inchinarsi davanti alla tomba dello Stoppani, e vi depongano una corona di bronzo, simbolo di omaggio perseverante e di memoria imperitura!

S’invitano quindi i fratelli della grande famiglia geologica a concorrere tutti col loro obolo all’attuazione di così nobile intento e si invitano ancora a sottoscrivere altro contributo, perchè a due illustri e venerandi Maestri, i professori Capellini e Taramelli, sia rispettivamente offerta, in occasione del Congresso, una targa d’onore.

Il Senatore prof. Giovanni Capellini, che ha compiuto quest’anno il mezzo secolo d’insegnamento universitario, commemorerà a Lecco così il cinquantenario della Carta Geologica d’Italia, — come il 30° anniversario della Società Geologica Italiana, della quale fu, col Sella e col Giordano, uno dei tre ideatori e creatori.

Ed il prof. Torquato Taramelli dirà l’orazione commemorativa dello Stoppani e rievocherà, nella sua integrale grandezza, dopo vent’anni dalla sua scomparsa, quella figura purissima di scienziato e di assertore delle verità geologiche, con la competenza e con l’amore del seguace più valoroso e del discepolo maggiormente prediletto al Maestro. Avrà in questo modo più alto e gentile significato l’apoteosi del sommo geologo lecchese, che cinquant’anni or sono, nel protozoico dell’Italia nuova, saliva, tra le più accese speranze ed il plauso generale, la cattedra di geologia nell’Ateneo Pavese, esaltando la priorità e la preminenza degli italiani nella scienza della Terra.