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242 IL BUON CUORE


mura di favorirmi. A Reggio Calabria sono state aperte le chiese subito dopo Pasqua. La baracca che funge da cattedrale, che dal governo verrà poi definitivamente costruita, è stata eretta dal genio civile.

E altrove, parlando delle scuole: a Ciò che stava più a cuore al Papa era poter provvedere con la massima sollecitudine alla fanciullezza abbandonata. L’istituto della Provvidenza, fu dotato di uno splendido padiglione nel quale potevano essere accolti oltre 70 fanciulli, 40 almeno saranno istruiti a complete spese del Papa. Questo è il primo collegio convitto che si sia aperto in Calabria dopo il disastro. Intanto però sulle aree concesse dal genio civile sorgevano le scuole delle suore della carità. Bei padiglioni, ampi, areati, sobriamente eleganti, sono stati distribuiti nei rioni popolarissimi di Santa Lucia e Rosariello. A queste scuole sono annessi parecchi laboratori gratuiti, nei quali potranno apprendere un’arte le figlie del popolo. Nel rione delle Sbarre si impiantarono altri padiglioni dove si fa scuola e un bellissimo asilo infantile dotato di refezione scolastica. Questi centri di educazione li ho affidati alle Cappuccine. Presso il rione di San Marco acquistai una non piccola zona di terreno e vi innalzai scuole, affidate alle suore dell’Immacolata. Sono frequentatissime. Un altro asilo infantile sta sorgendo, sempre a cura del Papa presso la via Athuera ed è stato affidato alle suore della Carità. Le suore salesiane generosamente soccorse dal Santo Padre stanno demolendo il primo piano del loro grandioso edificio dominante Reggio e ricostruiranno con i migliori sistemi antisismici l'educatorio che era senza dubbio, e ridiventerà, il primo della Calabria. E a fianco delle nostre scuole altre ne sorgono: il comitato veneto-trentino sta costruendo la casa per la scuola tecnica. Le prime tre classi del corso tecnico funzionano già in altri posti. Molte scuole elementari sono aperte ed è stato pure riaperto l’orfanotrofio provinciale.

Ma oltre all’educazione della gioventù, abbiamo dovuto pensare anche a quelli... non giovani. Sopra uno dei punti più belli della città sorge il padiglione destinato ad accogliere i sacerdoti missionari che vogliono percorrere la provincia per evangelizzare ridestando la fede sopita e minacciata».

Per l’Asilo Convitto Luigi Vitali pei bambini ciechi


OBLAZIONI.

Signorina Eugenia Radice Fossati in occasione delle sue nozze |||
 L. 25 —

SOCI AZIONISTI.

Signora Teresa Cimbardi |||
 L. 5 —
Signor Egidio Cimbardi |||
   » 5 —


Ricordatevi di comperare il 31.mo fascicolo dell’ENCICLOPEDIA DEI RAGAZZI che uscì nella scorsa settimana.



Religione


Vangelo della ottava domenica dopo Pentecoste


Testo del Vangelo.

In quel tempo andavano accostandosi a Gesù dei pubblicani e dei peccatori per udirlo. E i Farisei e gli Scribi ne mormoravano dicendo: Costui si addomestica coi peccatori, e mangia con essi. Ed egli propose loro questa parabola, e disse: Chi è tra di voi che avendo cento pecore, e avendole smarrita una, non lasci nel deserto le altre novantanove, e non vada a cercare quella che si è smarrita, fino a tanto che la trovi! E trovatala se la pone sulle spalle allegramente e tornato a casa chiama gli amici e i vicini dicendo loro: Rallegratevi meco, perchè ho trovato la mia pecorella che si è smarrita? Vi dico, che nello stesso modo si farà più festa in cielo per un peccatore che fa penitenza che per novantanove giusti che non hanno bisogno di penitenza. Ovvero qual’è quella donna, la quale avendo dieci dramme, perdutone una, non accenda la lucerna e non iscopi la casa, e non cerchi diligentemente fino a che l’abbia trovata? E trovatala, chiama le amiche e le vicine dicendo: Rallegratevi meco, perchè ho trovata la dramma perduta. Così vi dico, faranno festa gli angeli di Dio per un peccatore che faccia penitenza.

S. LUCA, Cap. 14.


Pensieri.

Ci si ripresenta da meditare la dolce parabola del Buon Pastore, così cara alla pietà cristiana, così ricca di conforto per i peccatori, per tutti adunque.

Guai a noi, se perdessimo la coscienza della nostra miseria morale, se non sentissimo dentro risonare, con parola arcana, la esperienza di colpa che geme nel grido dei Salmi: la mia madre mi concepì nel peccato, e il mio delitto è sopra di me sempre.

Se questo sentimento fosse più vivo e più viva la finezza di comprensione del male, non sarebbe così difficile trovare la umiltà vera, profonda, e la vita, la pietà di tanti cristiani sarebber più serie e più degne.

Sebben peccatori ed indegni a volte noi dobbiamo, vivendo in società, assumere funzione di pastori: genitori, sacerdoti, maestri, ognuno che abbia autorità è, spesso, chiamato ad occuparsi di chi vacilla, di chi cade, di chi è caduto.

Come esercitiamo noi la nostra funzione pastorale?

Oh, quante deficienze di pazienza, di attesa amorosa, di compatimento, di carità!

Quante volte l’accusa di un colpevole, invece di commoverci, ci ha eccitato all’ira, alla rampogna!

Quante volte abbiam dimenticato il trave nell’occhio nostro e abbiamo inveito contro il fuscello nell’occhio del nostro prossimo!

E non abbiamo pensato alle conseguenze della nostra condotta: come un atto duro, uno sdegno amaro possono essere spinta verso nuovo male!