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238 IL BUON CUORE


Nella diocesi di Milano.

La importanza della nuova disposizione pontificia è abbastanza chiaramente illustrata dal comento dell’Osservatore romano: nè noi aggiungeremo altre parole per oggi.

Ci limiteremo solo a rilevare come per la diocesi di Milano il motu proprio importi la soppressione di nove feste e cioè: della Purificazione (2 febbraio), di S. Giuseppe (19 marzo), della Annunciazione (25 marzo), della Natività di Maria (8 settembre) e di Santo Stefano (26 dicembre), quando non cadano in domenica, del Corpus Domini, dei due lunedì di Pasqua e di Pentecoste e di S. Ambrogio (7 dicembre); le quali tutte, tranne la Natività di Maria e S. Ambrogio, non erano riconosciute agli effetti civili.

Restano dunque giorni festivi oltre le domeniche, l’Ascensione di N. S., e quando non cadano in domenica, il i gennaio (Circoncisione), il 6 gennaio (Epifania), il 15 agosto (Assunzione di M. V.), il 29 giugno S. Pietro e S. Paolo), il i novembre (Ognissanti), l’8 dicembre (Immacolata) e il 25 dicembre (Natale); feste tutte riconosciute anche agli effetti civili.

Educazione ed Istruzione


Congresso Geologico a Lecco e a Milano


Commemorazione dell’ab. Stoppani

La Società Geologica Italiana ha deliberato, nell’assemblea generale del 9 aprile scorso, di tenere questo anno la sua adunanza annuale estiva a Lecco e di visitare le interessantissime località geologiche della Valsassina, del Monte Barro e della sponda orientale del Lario; dopodichè, passando per Como, si terrà una seduta di chiusura a Milano, presso il rinomatissimo Museo civico di storia naturale.

La Società ha poi stabilito di commemorare degnamente, in quella occasione, il cinquantenario della Carta geologica italiana, decretata dallo Stato fino dal 1861, ed il XXX anniversario della sua fondazione, avvenuta in Bologna nel 1881. Ed in Lecco, città nativa di Antonio Stoppani, sarà tenuta altresì una solenne commemorazione di questo sommo scienziato, il cui nome è strettamente legato ai due fausti eventi sopradetti, e brilla di propria luce fra i migliori geologi d’Italia.

La riunione assurgerà quindi alla importanza di un grande Congresso geologico nazionale, tanto più che vi presenzieranno, con ogni probabilità, gli stessi Ministri dell’Istruzione pubblica e dell’Agricoltura, Industria e Commercio, e vi parteciperanno illustri geologi stranieri e numerosi rappresentanti di Accademie ed Associazioni scientifiche.

Per la preparazione e l’esecuzione del programma particolareggiato del Congresso, per la compilazione delle guide illustrative delle gite e per la direzione scienfica delle gite stesse, la Presidenza ha costituito, fra soci ed altre persone autorevoli e volonterose di Pavia, Milano, Lecco e Valsassina, un Comitato organizzatore ed esecutivo del Congresso, avente sede presso la Sezione di Geologia del Museo civico di Milano.

La Presidenza ritiene di ottenere largo contributo alla migliore riuscita del Congresso, che dovrà essere la glorificazione della geologia lombarda e del suo assertore principale: Antonio Stoppani.

Ai geologi di tutte le parti d’Italia che converranno a Lecco ed a Milano, i fratelli lombardi appresteranno liete accoglienze, e nella evocazione di tante gloriose ricordanze degli studi e degli uomini nostri — disposate a quelle dell’Italia risorta e della sua capitale eterna, — si cementeranno vieppiù i vincoli d’affetto, e si ecciteranno a nobile gara gli ingegni, fra quanti, sacrati alle discipline geologiche, hanno il culto della Scienza e della Patria!

Tra i principali promotori del Congresso trovasi, com’è naturale, l’on. prof. Mario Cermenati, presidente della Società Geologica Italiana, e l’illustre prof. Torquato Taramelli, primo allievo dello Stoppani, ha già inviato la sua adesione, dicendosi entusiasta dell’idea di commemorare il venerato maestro Antonio Stoppani nella sua città nativa e nel ventesimo anniversario della sua dipartita.

Cinquantesimo di ordinazione del R. Sac. Francesco Corti

Parroco dl Brongio


Il passeggiero, che in questi giorni si imbatteva a passare per l’ameno paesello di Brongio — situato nel cuore della Brianza — si trovava di fronte ad uno spettacolo veramente pittoresco. Pennoni, che si innalzano dovunque sormontati da variopinte bandiere, drappi multicolori che con fiori adornano le case e le vie; le campane a festa, il rimbombo dei mortaretti davano una animazione, una gioia, un’esultanza straordinaria.

La festa del Padre è ben la festa dei figli, e ben lo sanno i buoni Parrocchiani di Brongio, che celebrarono con santo entusiasmo una data solenne del loro venerato Pastore; il cinquantenario della sua ordinazione sacerdotale: 1861-1911.

Don Francesco Corti, Parroco di Brongio, già da trentaquattro anni, raccolse in questa fausta circostanza il tributo spontaneo di venerazione e stima.

Il Rev. Sac. Corti, discendente d’illustre famiglia e che tiene tuttora splendide memorie, ereditò col sangue le belle doti di mente e di cuore de’ suoi maggiori, e, fedele alla vocazione che lo chiamava allo stato sacerdotale, abbandonò ogni onore, che il mondo gli avrebbe tributato, per consacrarsi tutto al bene delle anime, che il Signore si sarebbe degnato affidargli.

Brongio, fu il piccolo, ma il fertile e l’eletto campo