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226 IL BUON CUORE


Brasile, è sempre il tracoma, che esiste, dove più, dove meno, in ogni parte dell’interno dello Stato; in alcune zone di terra rossa, come Ribeirào Preto, nello Stato di S. Paolo, è un vero flagello, sopratutto per i bambini. Abbiamo appunto sott’occhi un gruppo fotografico della scuola di questo paese, inviatoci dal Missionario Rabaioli, nel quale possiamo osservare appunto quei bambini, figli tutti di nostri connazionali, colle traccie del terribile morbo oculare.

Il Governo dello Stato di S. Paolo, resosi conto della gravità del male, aveva cercato di limitare la diffusione del medesimo, creando posti gratuiti di cura nei centri urbani più colpiti ed in molte fazendas: ma tali posti furono poi soppressi, per ragioni finanziarie, dopo un anno circa dalla loro istituzione. Il tracoma è inoltre malattia tanto più grave in quanto richiede lunghe e pazienti cure, alle quali difficilmente il colono, per mancanza di tempo, di mezzi e di educazione, si assoggetta; cosicchè una volta colpito, provvede a curarsi solo quando il male ha assunto gravità tale da rendere difficile la guarigione. Per prevenire la malattia con opportune norme igieniche, furono distribuiti anche dai nostri consolati, principalmente nelle fazendas, delle istruzioni, in forma piana e alla portata dei coloni, intorno alle precauzioni da adottare contro il terribile male. Disgraziatamente però, oltre all’analfabetismo, che rende vane in gran parte siffatte istruzioni, si ha da lottare contro l’ostinazione dei coloni che è inseparabile dalla loro ignoranza.

Ma ritorniamo alle condizioni sanitarie generali. Il dott. Cesare Sartori, medico a Santa Catharina, in una sua corrispondenza da questa città a un autorevole giornale romano, osservando il fenomeno a lui ben noto, scriveva:

«......Visitando le fazendas di caffè nello Stato di S. Paolo, un fatto che impressiona sono le condizioni sanitarie nelle quali vivono le numerose popolazioni italiane.

«Non è che qui ci si possa lagnare del clima, ma i medici o mancano addirittura, o si trovano a distanze enormi dal luogo dove vivono i contadini, per cui questi difficilmente possono servirsi dell’opera medica, anche, fra le tante ragioni, perchè medico e medicine si fanno pagare caramente.

«E qui è dovere di lealtà dire che alcuni fazendeiros provvedono di medici i loro dipendenti e che gli ospedali brasiliani, quando c’è posto disponibile, accettano malati di qualunque nazionalità.

«Le condizioni malandate di salute ho potuto constatarle anche nell’Hospedaria dos Immigrantes nella città di S. Paolo, visitando molti connazionali di ritorno dalle lontane regioni dello Stato e diretti all’Italia. Le stesse condizioni ho potuto verificare nella colonia «Nuova Venezia» e in altre nello Stato di S. Catharina; altrettanto dicasi dello Stato di Spirito Santo. Una conferma delle mie osservazioni l’ho avuta a bordo dei vapori durante le numerose traversate dell’Atlantico.

Ho fatto indagini accurate e pazienti, e mi sono convinto che l’assistenza sanitaria nel Brasile in molti luoghi è deficiente o manca affatto».

Ma oltre il malanno anche l’uscio addosso, per somma di sventure. Medici e medicine nell’America del Sud, ma specialmente nel Brasile, costano, secondo che dai più si dice, un occhio, e ammalarsi in quei paesi è, più che in ogni altro paese, una rovina anche finanziaria. Qui cediamo la parola all’on. Pantano che, constatato de visu l’eccessivo costo dell’assistenza sanitaria nel Brasile e nell’Argentina, ne riferiva al Parlamento Italiano, nel dicembre scorso, in questi termini:

«......Medici e medicine costano in tutta l’America del Sud talmente cari che sembrerebbe di raccontare delle favole anzichè dire delle cose vere. Il costo delle visite fatte ad un colono, sia che si trovi nella fazenda o nella estancia, sia che si trovi nei villaggi, oscilla da un minimo di dieci milreis a un massimo indefinito.

«Siccome si tratta di centri sparsi, occorre andare a cercare il medico ad ore di distanza; e poichè il medico pensa poi lui al suo mezzo di locomozione, la cifra raddoppia: insomma, una visita del medico costa in complesso un quaranta milreis, vale a dire circa ottanta franchi. E badiamo, tutto questo per ciò che si riferisce soltanto al medico. Se poi andiamo alle medicine, si perde addirittura il conto; ciò che in Italia costa appena cinque o dieci soldi vien conteggiato a tre o quattro franchi.

(Continua).

FANCIULLEZZA ABBANDONATA


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Commissione Visitatrice dell’Ospedale Maggiore De’ Capei |||
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Cav. Gustavo e Carolina Hermann |||
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   » 300 —

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PENSIERI


Nella vita gli esseri più bassi distinguono perfettamente la cosa nobile e bella che bisognerebbe fare; ma questa cosa nobile e bella non ha ancora in essi abbastanza forza. E’ questa forza invisibile ed astratta che noi dobbiamo tentare anzitutto di aumentare.