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IL BUON CUORE 211


parola di riconoscenza e di compiacimento nel vedere oggi ingrandita questa casa di deposito, nel vedere come la vostra Associazione già tanto benemerita, estenda sempre più il campo della sua azione benefica e preziosa a pro’ del fanciullo.

«Uno dei vantaggi più salienti che scaturiscono dall’opera della istituzione vostra, consiste nella possibilità, mediante la creazione di questa Casa di deposito, di ricoverare immediatamente il fanciullo abbandonato, che deve essere allontanato dai genitori: l'autorità di Pubblica Sicurezza, qualunque agente della Forza Pubblica, e persino qualsiasi privato cittadino, che venga a conoscere il caso di abbandono di un fanciullo, che venga a notizia di maltrattamenti cui un fanciullo è fatto segno dai suoi genitori, qui può trovare l’immediato provvedimento del di lui ricovero: quì può trovare la riparazione immediata di ciò che in linea morale è per me una delle più grandi ingiustizie ed uno dei più grandi delitti dell’epoca nostra.

«Può questo asilo paragonarsi ad una specie di posto di soccorso medico pei casi urgenti, in cui il paziente trova subito l’assistenza amorevole e le cure delle quali abbisogna: e come in questi posti di soccorso il malato ha ricovero provvisorio e viene poscia inviato alle singole istituzioni ospedaliere, anche il ricovero in questo asilo ha sempre carattere di provvisorietà: ove debba divenire definitivo, il fanciullo viene dall’Associazione affidato alle cure di altri istituti che rispondano alle speciali condizioni ed ai di lui bisogni.

«Ed io ho più volte sperimentato quanto grande sia l’effetto benefico del ricovero immediato di un fanciullo, non soltanto nei rapporti della sua assistenza materiale, ma sopratutto per le conseguenze morali che gliene possono derivare. Io ho dovuto sperimentare quali siano i ritardi enormi, di settimane, di mesi, che subisce il ricovero di un minore, allorquando per raggiungerlo bisogna percorrere tutto il Calvario della burocrazia; attendere i certificati anagrafici, accertare il domicilio di soccorso dei genitori, il Comune di loro provenienza, richiedere tutti quei documenti che di solito si prescrivono per determinare l’accettazione del minorenne in un istituto di beneficenza!

«E pur troppo ho dovuto qualche volta constatare i danni di questo ritardo! Perche è accaduto che nella lunga, troppo lunga attesa del ricovero, in fanciullo trascurato, abbandonato in mezzo ai pericoli, circondato da cattive compagnie, traviasse; e prima di avere quel ricovero che la beneficenza pubblica stava per assegnargli in un istituto di educazione, trovasse ricovero in una cella carceraria, dalla quale ben di rado si esce emendati, mentre il più delle volte, si esce peggiorati più corrotti!

«Bisogna conoscere certi fatti per potere apprezzare la bontà e l’immenso beneficio del sistema! Qui non si ha riguardo a condizione sociale, a comune di provenienza, a domicilio di soccorso: l’associazione, novello e poetico simbolo dell’Unità nostra, è nazionale, nel suo dolce e materno abbraccio comprende tutti i figli derelitti del Paese nostro: essa ha riguardo unicamente al fatto che determina la necessità del ricovero: accertato questo fatto, il fanciullo viene senza altro accolto. La burocrazia non precede ed inceppa, ma sussegue al bene compiuto.

«E pel sollecito accertamento di tali fatti che danno
luogo all’accettazione del fanciullo in questo asilo, il Presidente del Tribunale ed il Procuratore del Re hanno avuto campo di rilevare come l’Associazione assuma le informazioni occorrenti colla più grande esattezza e col più grande scrupolo. Essa dispone, mi si permetta la parola, di una polizia che può fare veramente invidia alle polizie meglio organizzate.

«Ho constatato io stesso, col controllo di informazioni ufficiali, o di deposizioni testimoniali direttamente assunte, che i delegati dell’Associazione procedono nelle loro inchieste nel modo più obbiettivo e sereno, stabiliscono i fatti nella loro più perfetta genuinità, ed emettono un parere al quale finora l’autorità giudiziaria ha sempre acceduto.

«Ed è tanta la fiducia che il Presidente del Tribunale ed il Procuratore del Re ripongono nell’opera. di questi valorosi delegati, che allorquando i genitori di fanciulli ricoverati ricorrono all’autorità giudiziaria per reclamare la restituzione dei loro figli affidati alla Associazione, si è sempre richiesto il voto del Consiglio: nella certezza di avere un voto apprezzatissimo, fondato, sul quale l’animo del giudice possa tranquillamente riposare.

«E dico tranquillamente riposare, o signori, perchè il caso dei genitori che reclamano i loro figli, dopo di averli maltrattati, abbandonati, o completamente dimenticati per lunghi anni, è per me uno di quei casi di coscienza delicatissimi, sui quali rimango sempre perplesso e diffidente: per me l’amore di certi genitori verso i loro figliuoli, che improvvisamente si risveglia si fa sentire, allorquando questi hanno raggiunto una certa età, e precisamente quell’età in cui cessano di gravare sul passivo del bilancio famigliare, ma possono divenire una non disprezzabile fonte di guadagno, è un amore troppo sospetto d’inquinamento, troppo pericoloso: perchè sotto la maschera dell’affetto paterno materno, sotto il pretesto dell’irresistibile legame che vincola la creatura ai suoi genitori, sta nascosto sovente il desiderio di un iniquo sfruttamento, quando non si tratti di desiderio più indegno; nel caso di fanciulle adolescenti.

«E poichè ho accennato a questo caso delicatissimo, nel quale è sì pregevole il concorso dell’opera della Associazione, mi si consenta anche di soggiungere che quando sia ordinata la restituzione di un fanciullo ai suoi genitori, l’Associazione stessa non si disinteressa completamente di lui, non lo abbandona, ma continua per qualche tempo a circondarlo della sua vigilanza benefica: veglia affinchè non abbiano a ripetersi quei fatti che avevano determinato il di lui ricovero: essa è ancora il suo benefattore, il suo buon Angelo tutelare, che lo segue ad ogni dove, e lo preserva da ogni pericolo.

«Ma la vostra istituzione nei rapporti coll’autorità giudiziaria, non si è limitata ad eseguirne ottimamente i decreti; essa li ha talvolta provocati, denunciando fatti e circostanze che non erano per anco pervenuti a sua cognizione: constandole che qualche fanciullo era trascurato, seviziato dai genitori, essa non ha mai mancato di richiamare l’attenzione del Procuratore del Re, onde venissero emanati tutti i provvedimenti necessari alla protezione del minore: epperò, anche sotto questo aspetto, io considero questa benemerita associazione come un potente ausiliare all’opera nostra, e debbo perciò esprimerle la mia parola riconoscente. E uno scambio vicendevole di ajuto: l’autorità giudizia-