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IL BUON CUORE 195


conte e visconte d'Egmont della Parie d'Irlanda, Barone Arden, Love e Holland della Parie del Regno Unito e per di più baronetto e possessore di dominii in Irlanda, d'un palazzo a Londra e del castello Cowdray in Inghilterra, che sir Weetman Pearson ha recentemente acquistato per 12 milioni. Arrivato a tanta altezza, nulla più di caratteristico lo distinse. Ora, il nuovo conte d'Egmont è Charles John Perceval, fratello cadetto del defunto, che non ebbe però la vita avventurosa del suo predecessore e fu sino ad ora impiegato nell'amministrazione della colonia del Natal.

I Perceval sono fra le più antiche famiglie nobiliari d'Inghilterra, ma la loro origine è normanna. Il fondatore ne sarebbe certo Gonet de Perceval, uno dei capitani, a quando si dice, di Guglielmo il Conquistatore.

La vita di Lord Salomon Andrews richiama pure quella di certi americani arrivati alla fortuna attraverso venti o trenta mestieri diversi. Salomon Andrews, che non sapeva, naturalmente, né leggere, né scrivere, cominciò col vendere per le vie di Cardiff delle paste dolci che confezionava egli stesso. Da venditore ambulante di paste dolci si stabilì poi prestinaio stabile, però, fino a un certo punto. Infatti, dopo aver prosperato, cambiò ancora genere. E divenne proprietario di omnibus; quindi mercante di novità. Poi, invece di vestire il prossimo, pensò che sarebbe stato più proficuo metterlo sotto terra. Ed eccolo imprenditore di pompe funebri. Ma, stando anche di ciò o per amore forse dei contrasti, dopo aver accompagnato i morti alla tomba, acquistò dei cabs e condusse i vivi verso il piacere della vita. Poi il fabbricante di paste e il prestinaio presero di nuovo il sopravvento e Mister Andrews aperse un ristorante. Chiuso anche questo, divenne proprietario di una carboneria e morì... finalmente, quattro volte milionario, pari del Regno e con la coscienza, credo, di essersi reso abbastanza benemerito dell'umanità. Quanti, infatti sia pur milionari, possono vantarsi di aver nutrito, vestito, scarrozzato, riscaldato e sotterrato il loro prossimo come Salomon Andrews?

Ma che il problema dell'esistenza si vada facendo di giorno in giorno più difficile è oramai una verità che non ammette contestazioni. E che i mezzi onde la vivente umanità cerca di sbarcare alla meglio il lunario vadano oggi moltiplicandosi in proporzione alla sua accennata difficoltà, possano contestarla tutti. Circa poi la proficuità dei singoli mestieri, il problema è affatto relativo. Un giornale musicale ha scoperto, per esempio, un musicista (che assicura di talento) il quale, invece di arrolarsi in qualche corpo orchestrale ha trovato non solo più gradevole, ma anche più vantaggioso di esercitare la propria parte sulla via pubblica.

Oltre i vantaggi dell'indipendenza dall'impresario, dal direttore d'orchestra, dall'orario fisso, dalle prove interminabili ecc., il nostro musico ha pur quello infatti di poter guadagnare in un sol giorno sino a trenta scellini, pari a lire trentasette e cinquanta. Chi potrebbe dargli torto per la sua decisione?

Una carriera che si annunciava invece in via di tramonto è quella (pare impossibile) del borsaiolo. Ecco che cosa si leggeva in un giornale di Londra The Comet, l'altro giorno:

«Riceviamo da Parigi la notizia dell'arresto di un ben noto malfattore, il roi des cambrioleurs. Non ci saremmo nemmen sognati di rilevare questo incidente banale, se il re in questione non si fosse lagnato della durezza dei tempi, dichiarando che «nel suo mestiere» c'è poco oramai da guadagnare. Crediamo quindi doveroso — continua il giornale — consigliare i parenti a riflettere bene prima di lanciare i loro cari figlioli nella carriera del cambrioleur. Li facciamo entrare piuttosto nella carriera legale dove i benefici sono più grandi e i rischi molto minori.»

Evidentemente in questo perfido articoletto, non s'intende parlare della carriera legale nell'Inghilterra.

Ma non divaghiamo. E torniamo ai Lords.

I quali sono ora più che mai di moda e fra di essi, principalmente, Lord Kitchener, a proposito del quale si è molto discusso in questi giorni, dovendosi conferire il titolo di comandante in capo delle truppe durante la festa ufficiale dell'Incoronazione.

Lorg Kitchener, come sapete, è ora provvisoriamente fuori servizio, non trovandosi, pare, in tutto il Regno Unito e nelle relative colonie, un posto degno di lui e ch'egli si degni di accettare. Si è quindi pensato, per dargli almeno un'occupazione temporanea, di conferirgli questo comando più onorifico, del resto, che effettivo. Lord Kitchener non eserciterà infatti le sue funzioni che per un giorno solo, o, meglio, come la classica rosa, il nuovo posto dell'antico comandante in capo dell'esercito delle Indie non durerà che l'espace d'un matin.

Nel 1902 il comando delle truppe incaricate del servizio d'onore e del mantenimento dell'ordine delle vie fu affidato al Duca di Connaught, fratello di Re Edoardo.

L'incarico è quindi, come vedete, dei più lusinghieri e pure è dubbio che al vincitore del Sudan e all'organizzatore della vittoria contro i Boeri possa sembrar sufficiente.

Lord Kitchener ha ora passato la sessantina e la sua carriera è stata, come è noto, una delle più brillanti. Nel 1870, appena ventenne, egli si trovò a seguire le operazioni dell'esercito del generale Chanzyinon e non si sa bene in quale qualità il giovane cadetto di Woolwich poté trovarsi nello stato maggiore del generale francese; comunque sia, dopo la guerra egli ritornò a Woolwich e ricevette il suo brevetto di sottotenente del genio.

In questa carica rimase una dozzina di anni, ma nel frattempo disimpegnò parecchie funzioni di ordine civile fra cui quella di console in Anatolia.

La rivolta d'Arabi pascià ed i torbidi d'Egitto ebbero un'influenza immediata sulla sua carriera: nel 1896 egli fu creato infatti maggior generale e da allora il suo nome figurò vittorioso in tutti i fatti d0armi che seguirono quel periodo della storia coloniale inglese. Nel 1898 fu creato Lord e ricevette una donazione di trenta mila lire sterline pari a settecento cinquanta mila lire. Nel 1902, promosso generale e visconte nella