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134 IL BUON CUORE


Ma non basta: la Scuola professionale nel vero senso della parola è altresì neccessaria, l’abbiamo detto; ma ad essa bisogna ammettere i migliori. Il Ministero dovrebbe, e il Consiglio Superiore d’Agricoltura ne stu• dierà il metodo migliore, curate il sorgere e il diffondersi di questi corsi professionali rurali. Per tutte le professioni rurali, intendiamoci, dal maniscalco, all’ortolano, al vignaiolo, al coltivatore dei campi, all’operaio forestale, secondo le esigenze locali, sorgerà una scuola piuttosto che un’altra, rispondente alle esigenze della maggioranza.
(Continua). P. C. R.

MISERERE



Misereré di me, dolce Signore,
Che salisti del Golgota la via,
Portando colla croce il tuo dolore,
Che patisti gli affanni di agonia!


Miserere di me, gran Dio d’amore,
Che fra gl’insulti d’una turba ria,
Della morte provasti il crudo orrore,
Sotto gli sguardi di tua Madre pia!


Miserere d’un cor, che nel rimpianto
Dei dì perduti, dal rimorso rôso,
E geme e langue in suo cordoglio affranto!


Le lacrime tu vedi del mio pianto....
Miserere di me, Gesù pietoso:
Salvami, deh! tu che sofferto hai tanto.

Contessa Rosa di San Marco.


Enciclopedia dei ragazzi

È uscita la 27.a dispensa.


Contiene:
spagna e portogallo — la storia della vostra saponetta — grossi pesci di mare e di fiume — l’eredità artistica di roma — il profeta daniele — i grandi comici — i romanzi di dickens — la poesia che corregge i costumi — comete, meteore, polvere cosmica — quanto tempo vivono gli animali? — la testa e le estremità — le lezioni di francese, di inglese e di disegno — musica — passatempi — poesie — novelle, ecc.

110 illustrazioni e 2 tavole a colori


Si regala un giuochetto:

GLI INGANNI DELL’OCCHIO


Prezzo Cent. 70

Religione


Vangelo della prima domenica dopo Pasqua



Testo del Vangelo.

Giunta la sera di quel giorno, il primo della settimana, ed essendo chiuse le porte, dove erano congregati i discepoli per paura dei Giudei, venne Gesù e si stette in mezzo, e disse loro: Pace a voi, e detto questo, mostrò loro le sue mani e il costato. Si rallegrarono pertanto i discepoli al vedere il Signore. Disse loro di nuovo Gesù: Pace a voi: come mandò me il Padre, anch’io mando voi. E detto questo, soffiò sopra di essi, e disse: Ricevete lo Spirito Santo: saranno rimessi i peccati a chi li rimetterete: e saranno ritenuti a chi li riterrete. Ma Tommaso, uno dei dodici soprannominato Didimo, non si trovò con essi al venire di Gesù. Gli dissero però gli altri discepoli: Abbiamo veduto il Signore. Ma egli disse loro: Sc non veggo nelle mani di lui la fessura dei chiodi, e non metto il mio dito nel luogo dei chiodi, e non metto la mia mano nel suo costato, non credo. Otto giorni dopo di nuovo grano i discepoli in casa, e Tommaso con essi, ed entrò Gesù, essendo chiuse le porte, e si pose in mezzo e disse loro: Pace a voi. Quindi disse a Tommaso: Metti qua il tuo dito e osserva le mani mie, accosta la tua mano e met— tila nel mio costato: e non essere incredulo, ma fedele. Rispose Tommaso e dissegli: Signore mio, e Dio mio. Gli disse Gesù: Perché tu hai veduto, o Tommaso, hai creduto: beati coloro che non hanno veduto, e hanno creduto. Gesù fece poi molti altri miracoli in presenza dei suoi discepoli, che non sono registrati in questo libro. Questi poi sono stati registrati, affinché crediate che Gesù è il Cristo Figliuolo di Dio, e affinché credendo ottenghiate la vita nel nome di Lui.

S. GIOVANNI, Cap. 20.


Pensieri.

.....Venne Gesù e stette in mezzo a loro dicendo: Pace a voi.

È il primo saluto del Cristo risorto a’ discepoli suoi, la prima parola augurale a loro rivolta. A noi suona come un solenne ammonimento, un grave precetto che assomma e riepiloga tutti gli altri. Aver pace! Pace! Non è solo cosa da ricevere, è, soprattutto, stato interiore da custodire, da mantenere in noi e intorno a noi. A far ciò si richiede che alla grazia di Dio risponda tutto il nostro buon volere e la energia nostra.

Per aver pace con noi stessi è necessario sian dome le nostre passioni, ordinati i nostri affetti, regolata la nostra vita. Per l’empio non c’è pace, no: i doveri di giustizia, di carità, di natura non ’si possono impunemente violare e quando il colpevole non è raggiunto dalla punizione degli uomini non isfugge, però, a quella di Dio, a quella della propria coscienza.

Solo il giusto ha pace, pace ineffabile, ma che è premio a lotta indefessa contro il male, sotto qualsiasi forma esso si presenti allo spirito.