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132 IL BUON CUORE


al loro ritorno dal lavoro. Eh! come! cucina e rattoppo avranno dunque una così meravigliosa e intellettuale influenza? Certo, l’insegnamento domestico è destinato a esercitare uno dei compiti più importanti e attivi. Qualora esso fosse diffuso nelle nostre scuole elementari e adattato ai vari centri, dandogli carattere di volgarizzazione, semplice, pratico, guadagnerebbe le famiglie pei servizi resi ai fanciulli. Nè si conosce ancora abbastanza, a questo riguardo, come l’introduzione dell’insegnamento in questione può contribuire a fortificare l’influenza della scuola, dell’istitutrice. La cucina, associandosi alla scuola, le assicura influenza ed espansione.

La clientela s’accresce colà dove l’insegnamento domestico s’organizza. La clientela verrà là dove si saprà che la scolara impara a divenire padrona di casa, riceve lezioni d’igiene, d’economia domestica, s’inizia alla scelta e alla preparazione degli alimenti. Centri operai e centri rurali, sono presto guadagnati a questa propaganda, perchè si prova così che nella scuola laica si sa sposare l’educazione all’istruzione.

La scenza della massaia è, invero, una di quelle la cui conoscenza s’impone alla donna che vuol compiere i suoi doveri di sposa e di madre, cioè i suoi doveri di stato per eccellenza. Essa deve essere, agli occhi dei cristiani, una seconda ragione — sufficiente da sè sola — per lavorare alla diffusione dell’insegnamento domestico. Tale diffusione nei centri operai potrà essere un rimedio efficace contro l’alcoolismo e, in una certa misura, contro la miseria e la demoralizzazione; perchè il cattivo modo di tenere la casa, invero, incammina il più delle volte l’operaio verso la depravazione.

Lo studio del mestiere di madre e sposa costituisce l’insegnamento domestico, che non è lo stesso dell’arte culinaria. La scienza domestica comprende tutti gli elementi che hanno delle funzioni nella vita quotidiana e nell’economia domestica. Per dire che ci s’intende della cosa non basta solamente saper preparare un piatto di carne o qualche dolce, ma occorre altresì conoscere i principî dell’igiene, saper curare i feriti e i malati, saper tenere i propri conti, essere abbastanza esperti nel bucato, nel rammendo, nel cucito, e in quelle mille piccole cosine, che si pagano talora assai care a chi le confeziona.

La contessa R. de Diesbach ebbe il coraggio, senza falsi pregiudizi mondani, di mettere le mani in pasta — mai l’espressione sarà così esatta, perchè si trattava d’insegnare la cucina. Essa andò nel Belgio, dove tale insegnamento è bene organizzato, come in Svizzera — e come tutte le allieve prese parte agli esercizi pratici facendo il bucato e rigovernando gli utensili di cucina. Esempio d’una vera devozione, degno d’esser proposto alle persone il cui maximum di sforzi fa capo all’organizzazione d’una festa di carità. Questa gentildonna ha dato due lezioni di cose: che se si vuole esercitare un’influenza, bisogna render dei servigi, e in secondo luogo, per pretendere una funzione dirigente, non basta più il nome, ci vuole la competenza.

Tornata a Parigi, dopo aver seguito il corso governativo belga di Wavre (1901), che dà diplomi di maestre ménagères (su 5o allieve, vi erano 22 religiose),
essa creò a Parigi un corso normale di scienza delle massaie, all’uso belga; esso dura un mese e mezzo. Per l’ammissione non occorre che il diploma elementare; le allieve lavorano dalle 8 alle 17, quattro giorni su sei della settimana, e ricevono 160-170 lezioni al dì. Dopo sei settimane, le allieve-maestre ritornano nel loro antico centro e cercano d’applicare ciò che fu loro insegnato. Esse rimangono però in relazione col centro intellettuale; delle composizioni mensili sono inviate loro per mezzo della rivista l’Enseignement ménager, che fa giunger loro con un nuovo tema di studii la correzione dei precedenti. Gli esami hanno luogo sei o otto mesi dopo la fine del corso normale, e sono perciò assai difficili.

L’insegnamento domestico si può dare isolatamente nei patronati, o in iscuole apposite. Si utilizza, nel primo caso, qualunque fatto, spiegando prima il lavoro che si deve fare, perchè l’azione meccanica delle dita sia l’applicazione d’un pensiero suggerito. Così si sviluppa nelle fanciulle il gusto delle cose domestiche. Invece nelle scuole ménagères, si cerca di far comprendere, prima della pratica, i principi teorici della scienza omonima.

Ma, si obietta: volendo fare quanto ci suggerite (e badiamo che l’inverno e la primavera sono le epoche migliori), incontriamo certamente delle spese non indifferenti e allora.... eccoci al solito problema.

Ritengo, per qualche esperienza, che le spese non siano così gravi. Anzitutto il locale, che dev’essere semplice come è la casa dell’operaio. Poi il materiale; niente di più di quanto non si trovi nella casa paterna. Un fondo di quattrini, che dev’essere poco considerevole. Si calcola 30 centesimi a testa al massimo: minestra con legumi, carne fritta o allessa, e legumi.

La scuola ha numerose succursali a Parigi e nella Francia. In Germania, le scuole più celebri sono Grosshesshole, presso Munich; a Limbourg, a Schwetzingen, a Marienfeld presso Berlino, a Strasbourg. In Svizzera l’insegnamento domestico deve il suo rapido sviluppo alla Sociétè d’utilité pubblique des Femmes Suisses che nel 1895 accordò un sussidio a queste scuole.

Le scuole d’economia domestica, propriamente dette, durano 5 mesi; la tassa è piccola, e vi sono posti gratuiti per le più povere. L’insegnamento è sopratutto pratico di cucina e di faccende domestiche. I lavori sono divisi fra le allieve in due squadre alternate, e ad ogni lavoro precede l’insegnamento teorico. Le allieve devono prendere i loro appunti.

Le scuole di donne di servizio furono create in Isvizzera e ottennero un grande successo. Sotto la diligente ispirazione di Georges Pithon, nel Canton di Friburgo, l’insegnamento domestico è obbligatorio. Il programma è assai esteso e comprende l’economia domestica, l’igiene e la cucina pratica. I posti devono essere continuati dalle allieve. Le maestre sono laiche e talora religiose. Molti istituti privati (conventi) hanno tali scuole. Ed è il governo cattolico di Friburgo, che, alla pari di quello belga, fece tutto ciò! Codesto depone per l’oscurantismo clericale....

Nel 1908 si ebbe a Friburgo (27-30 settembre) il pri-