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IL BUON CUORE


LA STRENNA DELLA PENSIONE BENEFICA

per

Giovani Lavoratrici

Ecco le impressioni di un distinto letterato:

«Vi abbiamo con piacere notato cose interessanti, ma naturalmente l’attenzione maggiore l’abbiamo rivolta agli seritti degli amici, e dei conoscenti che si stimano, perchè essi acquistano ai nostri occhi un valore doppio, avendo della loro mentalità il giusto concetto.

«Ecco, subito dopo la prefazione illustrativa di un’o pera di beneficenza sociale, Gli stornelli della Pace della valente poetessa Aganoor, ed ecco due giojelli di due conjugi che sono distinti nella prosa e nel verso, la Leggenda del sorriso di Luigi Antonio Villari e La pena e el calamar di Maria Nono Villari. Seguono le belle parole rivolte ai semaforisti da Luigi D’Isengard; poi, in tre graziosi sonetti, ci parla la musa di un giovane gentile, Marco Gnecchi, rapito quando della vita più sentiva il valore nelle gioje ascose di ascensioni morali. Forte e caratteristico il bozzetto sardo di Fulvia; patriottico, nella sua sintesi elevata ed efficace, il Turate di Myriam Cornelio Massa, e interessante l'intervista di A. M. Cornelio con un Missionario italiano nel Brasile, così ricco di alta e insieme pratica sapienza. Troviamo poi lodevolissimo il poemetto di Myriam su Giovanna d’Arco, così per la forma classica e fluente delle ottave, come per la sintesi storica. Eletto il sonetto della Curci Sofio, sono pregevoli i lavori del Bellezza, di Mary Tavola, della Dirce Tenchini, di Giuseppina Del Carretto, ecc. Nobile e felice la rievocazione poetica dello Stoppani.

«Il sorriso di carità e di beneficenza che spira poi da tutto il libro, lo rende più prezioso e innamora dei compilatori sempre intenti a penetrare quanto ha di più nobile la vita».

Offerte per l’Opera Pia Catena

(cura di salsomaggiore).


Signora Dell’Oro Lattuada Giulia |||
 L. 10 —
Architetto Paolo Cesa-Bianchi |||
   » 10 —
Sig. Santamaria Boselli Maria |||
   » 10 —
Signora Molteni Silvestri Emilia |||
   » 10 —
Signorina Silvestri Ambrogia |||
   » 10 —

Il Consiglio dell’Opera Pia Catena è lieto di segnalare l’offerta di L. 500 con cui il nob. Costantino Franchetti di Ponte volle beneficare in morte la pia istituzione Catena.


Le Signore Patronesse e Soci Perpetui sono vivamente pregati di intervenire all’Assemblea Generale che si terrà lunedì prossimo, giorno 13, alle ore 15, nel Salone della Casa Prepositurale di San Fedele (Piazza S. Fedele, 4); l’ordine del giorno è il seguente:

i. Relazione finanziaria dell’Opera Pia nel 1909 (Sac. Cesare Orsenigo, segretario-cassiere).
2. Relazione medica (Dottor Attilio Faconti, medico delegato).
3. Relazione morale (Dott. Antonio Marietti, consigliere).
4. Eventuali.

Religione


Vangelo della domenica quinta d’Avvento


Testo del Vangelo.

Giovanni rende testimonianza di Lui, e grida dicendo: Questi è colui del quale io diceva: Quegli che verrà dopo di me è da più di me perchè era prima di me. E della pienezza di Lui noi tutti abbiamo ricevuto una grazia in cambio di un’altra: perchè da Mosè fu data la legge: la grazia e la verità per Gesù Cristo fu fatta. Nessuno ha mai veduto Dio; l’Unigenito Figliuolo, che è nel seno del Padre, Egli ce lo ha rivelato. Ed ecco la testimonianza che rende Giovanni, quando i Giudei mandarono a Gerusalemme i sacerdoti e leviti a lui, per domandar gli: Chi sei tu? Ed ei confessò, e nbn negò; e confessò: Non sono io il Cristo. Ed essi gli domandarono: E che adunque: Sei tu Elia? Ed ei rispose: Nol sono. Sei tu il Profeta? Ed ei rispose: No. Gli dissero pertanto: Chi sei tu, affinché possiamo rendere risposta a chi ci ha mandato? Che dici di te stesso? Io sono, disse, la voce di colui che grida nel deserto Raddrizzate le vie del Signore, come ha detto il profeta Isaia. E questi messi eran della setta dei Farisei, lo interrogarono dicendogli: Come adunque battezzi tu, se non sei il Cristo, nè Elia, nè il profeta? Giavanni rispose loro e disse: Io battezzo nell’acqua; ma V’ha in mezzo a voi uno, che voi non conoscete: questi è quegli che verrà dopo di me, a cui io non son degno di slegare i legaccioli delle scarpe. Queste cose successero a Betania al di là dal Giordano, dove Giovanni stava battezzando.

S. GIOVANNI, Cap. i.


Pensieri.

Pochi uomini hanno esercitato sulle moltitudini un fascino religioso al pari di Giovanni il Battezzatore e pochi uomini hanno sentito come Giovanni la insufficienza dell’uomo a migliorare i propri simili.

Questa insufficienza è radicale perchè è la verità che salva l’uomo e l’uomo non può comunicare che il segno della verità, se è sapiente, e gli effetti della verità se è virtuoso, non mai direttamente la verità in sè medesima: di qui l’umiltà, carattere dell’uomo apostolico.

Udiamo ammirati la testimonianza del Battezzatore:

«Io sono la voce gridante nel deserto».

E alla testimonianza di Giovanni segue quella di tutti gli apostoli, una dimotrazione di umiltà così grande magnifica che, quasi, ci atterrisce.

Essi si ritengono la spazzatura del mondo, parlano della loro indegnità con un accento così sincero e profondo che confonde; e quando vedono gli effetti ottenuti con la loro virtù, con la loro parola, allora s’umiliano, benedicono Dio e parlano, con accento commovente, della loro gioia interiore, della loro confusione salutare, perchè riconoscono che Dio si serve di noi come di strumenti della sua misericordia.

Giovanni aspetta ed annunzia uno maggiore di lui che compia l’opera sua — uno che battezzi nel fuoco nello spirito come egli battezzava nell’acqua. Anche il battesimo di Giovanni era un segno come